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Radiologia diagnostica e interventistica: quali sono le differenze
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Radiologia diagnostica e interventistica: quali sono le differenze
Tutto quel che c'è da sapere
La radiologia è quella branca della medicina che sfrutta le tecniche di imaging per analizzare e indagare patologie a carico di organi, muscoli e scheletro, nonché per effettuare interventi mirati.
La disciplina radiologia, nel suo complesso, può essere divisa in diagnostica e interventistica. Comprendere le differenze è utile per chi deve effettuare, sotto consiglio del proprio medico di base, una visita radiologica e non sa che cosa aspettarsi.
In questo articolo andremo a scoprire quali sono le differenze tra radiologia diagnostica e interventistica e come si svolgono esami e visite.
Quando si parla di radiologia diagnostica si fa riferimento a quella parte della radiologia che si occupa della diagnosi delle patologie tramite le immagini mediche ottenute con diverse strumentazioni. Le tecniche di imaging utilizzate dal radiologo sono:
la radiografia o RX: è la tecnica diagnostica che sfrutta i raggi X per ottenere, in pochissimi minuti, immagini dettagliate delle ossa e degli organi interni. Viene utilizzata, fra le altre cose, per diagnosticare fratture, patologie scheletriche e malattie respiratorie a carico dei polmoni;
l’ecografia: si tratta di una tecnica non invasiva che non fa uso di radiazioni, ma di una sonda a ultrasuoni. La durata dell’esame è molto variabile e può essere utilizzato per esaminare gli organi interni, nonché per tenere sotto controllo lo sviluppo del feto durante la gravidanza;
la risonanza magnetica nucleare o Rmn (Rm): si tratta di una tecnica per la produzione di immagini diagnostiche tridimensionali che sfrutta i campi magnetici. Può essere utilizzata per diagnostica problemi e patologie a carico del sistema nervoso, dell’apparato muscolo-scheletrico, del sistema cardiocircolatorio e dell’apparto gastrointestinale. La durata di questo esame è molto variabile e può andare dai 20 ai 45 minuti circa;
la tomografia computerizzata o Tc: nota in passato come Tac (tomografia assiale computerizzata), la tomografia computerizzata sfrutta, come la radiografia, i raggi X. In questo caso però tali raggi, emessi da una sorgente mobile posta all’interno di un cilindro nel quale viene posizionato il paziente, permettono di scansionare tutto il corpo del paziente e di ottenere, grazie a rilevatori digitali, immagini 3D molto dettagliate. L’esame, di durata variabile dai 10 ai 30 minuti, permette di diagnosticare patologie – per esempio, tumori – a carico di organi e vasi sanguigni.
Per prepararsi alla visita e sottoporsi senza problemi agli esami prescritti è necessario seguire con attenzione i consigli del medico.
Mentre il radiologo diagnostico utilizza le tecniche per immagini al fine di rilevare patologie a carico degli organi, delle ossa, dei tessuti molli, dei vasi sanguigni e via dicendo, l’interventista, coniugando competenze radiologiche e chirurgiche, non si limita alla diagnosi, ma effettua interventi mini-invasivi, senza ricorrere a tagli chirurgici o senza ricorrere alla laparoscopia.
Durante le prime visite, il medico, effettuando un’accurata anamnesi, un esame fisico ed esami diagnostici per immagini, valuterà l’idoneità del paziente a sottoporsi a questo tipo di intervento. Anche in questo caso, è importante seguire tutti i consigli forniti per arrivare preparati e non dover rimandare esami o, successivamente, l’intervento.
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