cultura e spettacolo

La prosa raddoppia a febbraio

 

Il 18 in calendario ‘ Lungo viaggio verso la notte’ mentre il 28 sarà la volta di ‘Il Fu Mattia Pascal' con Giorgio Marchesi

 

Sono due gli appuntamenti legati alla Stagione di prosa in programma nel mese di febbraio. Il 18 nel teatro Nuovo “Gian Carlo Menotti” avrà luogo lo spettacolo “Lungo viaggio verso la notte” con protagonisti Gabriele Lavia, Federica Di Martino, Jacopo Venturiero, Ian Gualdani e Beatrice Ceccherini. “Scritto tra il 1941 e 1942 e rappresentato in prima assoluta nel febbraio 1956 a Stoccolma, è considerato il capolavoro del drammaturgo statunitense. L’intera vicenda si svolge tra le pareti di una casa borghese e nell’arco di una sola notte, durante la quale i membri di una famiglia – su tutti il padre e la madre, interpretati da Lavia e Di Martino – si accusano, si tormentano e precipitano sé stessi oltre ogni canone d’umanità. Un viaggio verso un fallimento senza riscatto: in tutta l’opera di O’Neill le vite degli uomini non sono che una somma di tenerezza e di violenza, di amore e disprezzo, comprensione e rigetto, di famiglie e della loro rovina”.

Il 28 invece, all’interno della medesima location, si svolgerà “Il Fu Mattia Pascal” rivisto e “messo in scena in una versione energica, divertita e ironica” da Giorgio Marchesi. “Abbiamo voluto sperimentare - spiega l’attore, che ne ha curato l’adattamento - un linguaggio che potesse essere accessibile a tutti. Con l’obiettivo di allontanarci dalla visione polverosa erroneamente associata ad alcuni capolavori letterari, abbiamo scelto un punto di vista vitale e dinamico di questo ‘caso davvero strano’, ambientando il testo lungo il ‘900 per assecondare la contemporaneità dei temi trattati nell’opera: il rapporto con la propria identità, ma anche la rinascita, dopo lo sconvolgimento delle nostre vite negli ultimi due anni. Mi trasformerò con paziente studio sicché, alla fine, io possa dire non solo di aver vissuto due volte, ma di essere stato due uomini diversi. Pascal sembra chiedere quindi non solo un’altra possibilità di ricominciare da capo o di correggere gli errori del passato. Ma vuole anche abitare un’altra persona, nuova, diversa, sconosciuta”.



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