società

Procura di Spoleto allo stremo

 

In conferenza stampa sottolineata la grave carenza di organico. Il Procuratore della Repubblica Claudio Cicchella: 'Costretti ad affrontare l’ordinaria amministrazione come se fosse un qualcosa di straordinario'

 

È allo stremo delle forze la Procura spoletina. All’aumento del carico di lavoro (dopo la riforma della geografia giudiziaria avvenuta nel 2012) non ha fatto seguito un adeguato potenziamento dell’organico. E così, oggi, gli uffici si trovano alle prese con una grave carenza di personale che si riverbera sull’attività del Tribunale spoletino divenuto, per numeri ed estensione territoriale, il secondo più importante alle spalle di Perugia. A fare il punto è stato oggi il Procuratore della Repubblica Claudio Cicchella, nel corso di una conferenza stampa appositamente organizzata per sottolineare le gravi criticità esistenti e richiamare l’attenzione del Governo.

"Dobbiamo fare i conti con una situazione di estrema precarietà che si sta trascinando da ormai 12 anni a cui non si è voluto porre rimedio e che ci obbliga, tutti i giorni, ad affrontare l’ordinaria amministrazione come se fosse un qualcosa di straordinario. Cerchiamo di fare la nostra parte e e ci impegniamo a non far cadere indagini importanti ma non si può più andare avanti in questo modo. Abbiamo delle carenze tali che ci impediscono di lavorare serenamente, perché tutto ciò si riflette sul benessere organizzativo e sull’efficienza dei servizi resi. Se abbiamo difficoltà noi, ne risente l’intera attività del Tribunale con udienze rinviate e processi che si allungano”. La Procura, in particolare, avrebbe bisogno almeno di: un direttore, 3 cancellieri, 4 assistenti e un autista. Figure ritenute strategiche, a cui se ne dovrebbero comunque aggiungere altre. “Abbiamo ricevuto tante rassicurazioni dal capo dipartimento del Ministero della Giustizia - ha affermato Cicchella - che si è detto consapevole del problema ma niente è cambiato finora”. 

Presente all’incontro il presidente della Camera Penale di Spoleto Roberto Calai. “Andiamo avanti ma non in perpetuo. Siamo infatti pronti a prendere posizioni forti, nel caso in cui si rendano necessarie, a tutela e salvaguardia del cittadino-utente”. Intervenuto anche il presidente dell'Ordine degli avvocati di Spoleto Pietro Morichelli: “La classe forense, fin dal 2012, ha sempre evidenziato e combattuto contro quest’errore di fondo, ovvero quello di non aver saputo calcolare le sopravvenienze che sarebbero derivate dal notevole incremento territoriale e di popolazione in questi uffici giudiziari. In questi anni nessuno è riuscito a trovare una soluzione. I buchi ci sono ancora”.



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