cronaca

Il Moto Club ricorda Luca Salvadori

 

Il centauro, legato a Spoleto, è deceduto nel corso di una gara in Germania. La splendida decisione dei colleghi ed il ricordo struggente del campione di MotoGp Bagnaia

 

È ancora sgomento ed incredulo il mondo del motociclismo a causa del decesso di Luca Salvadori, avvenuto domenica a Frohburg, in Germania. Il centauro, storicamente legato al Moto Club Spoleto, stava partecipando ad una corsa su strada (categoria Superbike) inserita nel tour dell'International Road Racing Championship quando, poco dopo il primo giro, è rimasto coinvolto in un grave incidente. Il 32enne, negli istanti successivi, è stato subito trasportato in ospedale dove è deceduto per le lesioni riportate.

In lacrime il presidente del Moto Club Spoleto, Daniele Cesaretti. “Dopo tanti anni di attività - ha commentato - considero i nostri piloti alla stregua di veri e propri figli, Luca era uno dei miei prediletti, vestiva i nostri colori da 15 anni, si era quindi creato un legame fortissimo, fatto di telefonate praticamente giornaliere e molteplici condivisioni di comuni obiettivi, eravamo, insomma, sulla stessa lunghezza d'onda! Purtroppo come ogni padre che perde un figlio, non riesco ancora ad oggi a rassegnarmi all'idea che questi nostri figli, amanti della velocità, possano, pagare il prezzo più alto in nome della loro sconfinata passione. L'unica cosa, se così si può dire, che mi conforta è che in molte sue esternazioni, Luca, era perfettamente consapevole di quali e quanti rischi si corrono quando si pratica il nostro sport, tutto questo riesce a darmi un piccolo, minimo, forse impercettibile, sollievo! - Luca Salvadori, pilota velocissimo e ragazzo disponibile, aveva coinvolto con i suoi video, migliaia di ragazzi e ragazze, creando un vero e proprio movimento capace di coinvolgere nuovi appassionati! La sua professionalità unita ad una grande passione per tutto ciò che andava veloce lo ha fatto amare da tutto l'ambiente racing che gli deve, per tutto ciò che ha fatto, un grande Grazie! Il suo impegno, la sua disponibilità e un sorriso che non mancava mai sono le firme indelebili della sua persona e, tutti noi, campione, non ti dimenticheremo mai!”.

Oltre che un atleta di primo livello, Luca era anche un ragazzo molto stimato ed appezzato dai colleghi e dagli addetti ai lavori. “Non scenderemo in pista né a Imola né a Cervesina, ultimi due round stagionali. Con questo gesto, vogliamo fare in modo che Luca possa festeggiare da lassù il tanto inseguito titolo del National Trophy 1000”. È il messaggio di Gianluca Galesi, patron del team Pistard che schiera Filippo Rovelli, diretto concorrente di Luca Salvadori nella corsa al titolo del campionato targato Moto Club Spoleto. "Questo campionato è tuo, e lo sarà per sempre. Ti voglio bene" ha commentato Rovelli.

A ricordare Salvadori è stato anche il campione di MotoGp Pecco Bagnaia. “Luca Salvadori era diventato un punto di riferimento, non solo per me, ma per tutti gli appassionati del motorsport. In un mondo che funziona un po' al contrario, dove il successo non sempre viene perdonato, commentava sempre in maniera oggettiva ogni gara, sessione, accaduto. Era diventato un appuntamento fisso. Non solo per le parole ma anche per il modo in cui era riuscito a farsi ascoltare. Quando mi veniva proposto di essere intervistato o di fare quattro chiacchiere ero sempre contento di poter condividere pensieri con lui, perché era una persona estremamente positiva, una di quelle persone che ti vien voglia di ascoltare perché trasmettono un enorme passione per ciò che fanno ed è un privilegio per pochi. Non dimenticherò mai quei tre giri in pista a Portimao fatti insieme. Una volta tornati ai box era estasiato, poche volte ho visto qualcuno più felice di così. È riuscito a fare della sua passione un lavoro e ci metteva tutto se stesso, senza mai mollare, credendoci sempre. Luca non mancherà solo a me, mancherà a tutti perché persone così sono fondamentali nel nostro mondo. Lui insieme ad Alberto Naska, The Talking Helmet ed I Nostri Piloti hanno iniziato qualcosa che non era mai stato fatto, spingendo molte più persone a seguire questo meraviglioso sport in una maniera diversa… quasi più da vicino di quanto possa farlo una televisione”.



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