cronaca

Chiude il convento dei Cappuccini

 

Mercoledì 4 ottobre l'ultima messa per i fedeli. Poi i frati, per decisione dello stesso Ordine religioso, lasceranno la struttura. AGGIORNAMENTO: 'Carenza di vocazioni, siamo addolorati anche noi'

 

AGGIORNAMENTO DELLE 11.20: arriva la nota del Ministro Provinciale dei Frati Minori Cappuccini sul Convento di Spoleto. 

"Cari fratelli e sorelle,

è giunta notizia, presso la Curia provinciale della Provincia Serafica Immacolata Concezione dei Frati Minori Cappuccini in L’Aquila, che da qualche mese a questa parte sono state diffuse informazioni non veritiere circa la chiusura del convento di Spoleto. Con grande dispiacere ho dovuto apprendere che la scelta, operata da me e dal mio Consiglio, di non ricostituire la fraternità stabile presso il convento, sta dando adito a numerose polemiche nei riguardi dell’Arcivescovo, S.E. Mons. Renato Boccardo, il quale non ha responsabilità alcuna in merito.

Infatti, lo scorso mese di aprile ho comunicato all’Arcivescovo la decisione di lasciare il convento e, di conseguenza, la cappellania ospedaliera, in forza del mio mandato quale Ministro provinciale dell’Ordine. Purtroppo, la carenza di vocazioni alla vita religiosa e il conseguente aumento di frati anziani e malati, ci hanno condotto ad operare scelte drastiche: in Abruzzo è stato chiuso il convento di Vasto Marina, nel Lazio quello di Alatri e in Umbria quello di Spoleto.

Cercando di voler rispondere alla voce del popolo, che tanto è affezionato al convento di Spoleto, insieme al mio Consiglio abbiamo deciso di lasciare presso il suddetto luogo la presenza di un fratello laico, quindi non sacerdote, che avrà il compito di custodire e rendere accessibile la chiesa (dalle ore 7.00 alle ore 19.00). Comprendo, carissimi, il dolore che attanaglia il vostro cuore per le scelte compiute sul convento della vostra amata città, ma vi assicuro che noi siamo i primi a soffrirne, poiché lasciare un luogo nel quale siamo sempre stati accolti con tanto affetto non è stata una decisione da prendere a cuor leggero.

Al termine di questo breve scritto sono nuovamente a ribadire l’estraneità dell’Arcivescovo Mons. Boccardo in merito, il cui compito in qualità di Ordinario del luogo è stato solo quello di prendere atto ed accogliere la decisione dell’Ordine dei Frati Cappuccini di lasciare il convento.

Fra Simone Calvarese OFM Cap.

Ministro Provinciale della Provincia Serafica Immacolata Concezione dei Frati Minori Cappuccini"

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Chiude, a sorpresa, il Convento dei frati Cappuccini a Spoleto. Ad annunciarlo ai fedeli è stato lo stesso Ordine religioso, che nei prossimi giorni abbandonerà la struttura situata a Colleattivoli: l’ultima messa verrà celebrata mercoledì 4 ottobre alle ore 7.30. Sulla questione è intervenuta, “non senza sorpresa e disappunto”, l’Archidiocesi di Spoleto-Norcia.

“In data 24 aprile 2023 il Ministro Provinciale dei Frati Minori Cappuccini, padre Simone Calvarese, ha comunicato all’Arcivescovo Renato Boccardo la decisione assunta dal capitolo della Provincia Serafica dell’Immacolata Concezione di chiudere il Convento di Spoleto e di conseguenza lasciare la Cappellania dell’Ospedale di Spoleto. Dopo un incontro interlocutorio in data 16 maggio 2023 con il Vicario provinciale padre Carlo Maria Chistolini, l’Archidiocesi non ha più ricevuto alcuna notizia in merito”. Ora, invece, ecco la decisione che ha destato forte malumore anche tra i fedeli.

Parliamo, infatti, di una struttura storica. “I frati cappuccini - come si legge nel sito dell’Ordine - abitarono fin dal 1535 il conventino di S. Anna, (sul pendio del monte Patrico), reso famoso dalla presenza di uno dei primi cronisti del nostro Ordine, il noto P. Bernardino da Colpetrazzo († 1594), che vi fu eletto più volte superiore, e di S. Giuseppe da Leonessa. L’attuale convento fu fondato nel 1570 in località Colleattivoli. La chiesa è dedicata alla B.V.M. Immacolata di Lourdes. Chiuso per la soppressione napoleonica e riaperto nel 1814, fu di nuovo soppresso nel 1866. Grazie alla generosità della famiglia dei Conti Pianciani, fu riscattato e di nuovo offerto ai frati. Per molti anni e fino al 1961, fu sede dello Studio Filosofico. Dal 1701 al 1907, dietro invito del vescovo diocesano e del clero locale, i cappuccini ebbero l’incarico di spiegare la Sacra Scrittura nel Duomo (Scritturale). Dal 1908 i frati prestano servizio religioso nell’Ospedale Civile. L’ala del convento comprendente cucina, refettorio, cantina e abitazione dei frati venne ricostruita nel 1967. Negli ultimi anni il Convento è stato sede del Pre-postulato provinciale e poi del Postulandato interprovinciale. Dal settembre 2009 al settembre 2014 è stata casa di formazione del Post-Noviziato interprovinciale dell’Italia centrale”.



I commenti dei nostri lettori

Andrea

1 anno fa

E così cade un altra pietra storica nella nostra città. Stavolta la colpa è delle vocazioni, del resto chi ci si fa più prete o frate, con tutto il benessere che ci circonda merito della tanto acclamata avanzata tecnologica, che è più quello che ci ha tolto di quello che ci ha dato!!!!

Il Preciso

1 anno fa

Con riferimento a quanto prospettato da Maurizio, sono pienamente d'accordo. Dirò di più. A mio parere l'invasione continua (già perpetrata in Indonesia, Malesia, Uzbekistan, ecc.) e non finisce qui (Diceva la Fallaci: “La strage toccherà davvero anche a noi, la prossima volta toccherà davvero a noi? Oh, sì. Non ne ho il minimo dubbio. Non l’ho mai avuto. E aggiungo: non ci hanno ancora attaccato in quanto avevano bisogno della landing-zone, della testa di ponte, del comodo avamposto che si chiama Italia. Comodo geograficamente perché è il più vicino al Medio Oriente e all’Africa cioè ai Paesi che forniscono il grosso della truppa. Comodo strategicamente perché a quella truppa offriamo buonismo e collaborazionismo, coglioneria e viltà.”). Infatti, ascoltando qualche tempo fà un’intervista ad un rappresentante dell'Islam nel corso della quale si chiedeva della eventualità dell'introduzione in Italia di leggi islamiche (registro dei matrimoni islamici, celebrati in moschea o dagli imam seguendo i pilastri del Corano e della tradizione religiosa e quindi pezzi di sharìa negli ordinamenti italiani/europei con disprezzo delle donne), l'interlocutore diceva che ancora non è il momento ma quando diverranno un numero rilevante presente in Parlamento questo sarà possibile. La nostra Italia e le ns. Chiese, con questo andazzo, diventeranno luoghi di culto islamici. La Ns. Casa non sarà più la nostra e ci dovremo adeguare alla faccia dell’ipocrita nozione del multiculturalismo. Ai posteri.

Paola Pasquinelli

1 anno fa

Mi fa stare male questa cosa perché ho un ricordo stupendo le mie figlie hanno fatto la cresima e la comunione li.

Carlino

1 anno fa

In compenso aprono 118 supermercati....

Marina

1 anno fa

Apprendo con dispiace questa triste notizia .Sono nata a Spoleto e cresciuta con l'affetto di un grande frate."TIZIANO".Vivo in Romagna da 30 anni ma non ho mai scordato le merende i giochi e le risate nel refettorio. Mi dispiace sapere che quel poco di bello che è rimasto ci venga tolto.

Maurizio

1 anno fa

Speriamo che non ci facciano una moschea.!!!!

Il saggio di borgata

1 anno fa

La verità è che c'è carenza di vocazioni. Ma non solo tra frati anche tra tutti gli altri religiosi. Questa è la profezia di papa Ratzinger il famoso piccolo resto di fedeli che andrà avanti. Almeno speriamo pochi ma buoni

L'emorragia continua.

1 anno fa

Avanti così, un poco alla volta, Spoleto diventerà una città spettrale. Dietro di se sicuramente avrà tanti ricordi e tanta storia, ma davanti a se si prospetta un "cimitero" completamente abbandonato, dove non ci sarà nessuno a versare qualche lacrima.

Signor Smith

1 anno fa

"... la decisione di chiudere il Convento di Spoleto e di conseguenza lasciare la Cappellania dell’Ospedale di Spoleto." Cari amici spoletini... oramai anche i frati cappuccini "mollano" l'ospedale!

Diogene

1 anno fa

CHE DIRE ? COME COMMENTARE ?? MEGLIO TACERE ???

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