cultura e spettacolo

L'influenza di Dante sulle arti visive: lectio magistralis di Alberto D'Atanasio

 

Il professore spoletino a Brescia per parlare del Sommo Poeta e del suo influsso su pittori e scultori di ogni tempo

 

Una lectio magistralis incentrata su La Divina Commedia nell’Estetica delle arti visive, nel settimo centenario della morte di Dante Alighieri: sarà tenuta dal professor Alberto D’Atanasio il prossimo 13 ottobre nella Rotary House di Palazzo Averoldi a Brescia, in via Moretto 12, a partire dalle 19.45.

Il professore spoletino tratterà le cantiche del Sommo Poeta partendo dal punto di vista figurativo, vale a dire dai simboli e dalle raffigurazioni presenti in ogni suo scritto. “Ogni scritto – spiega D’Atanasio a Spoletonline – è immaginazione che si fa immagine, dunque raffigurazione in sé. Nella mia lectio magistralis parlerò di come gli artisti, sopratutto pittori ma anche scultori, siano stati suggestionati e rapiti dai versi di Dante al punto da realizzare le proprie emozioni nel parafrasarne le opere, arrivando così a produrre lavori fantastici che conferiscono ancora maggiore enfasi ed eco al pensiero del Sommo Poeta”.

Botticelli, Blake, Corot, Bouguereau, Coupin de la Couperie, Dorè, Dante Gabriel Rossetti, Durer: sono alcuni dei grandi artisti colpiti in maniera determinante dalle opere di Dante che, di fatto, hanno segnato la storia dell’uomo non soltanto in ambito letterario ma nelle arti tutte. “La cosa straordinaria – aggiunge D’Atanasio – è il fatto che in alcuni artisti il coinvolgimento è stato talmente enorme che la loro stessa esistenza è diventata narrazione, una Commedia a parte. Lo stesso Botticelli, che disegna alcune carte commissionate da Lorenzo di Pier Francesco De’ Medici, in queste pergamene mostra chiaramente come Dante analizzasse i testi antichi compreso il Corano, il che ci porta a una riflessione sui dipinti del territorio, della periferia umbra e, più in generale, italiana. Ad esempio – conclude il professore – in alcuni affreschi, come quello del Pinturicchio nel Duomo di Spoleto, sono riportate passi della Sacra Famiglia tratti dal Corano, e non dai Vangeli cristiani”.



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