società

Una via di Spoleto intitolata ai Martiri delle Foibe, la soddisfazione di Fratelli d'Italia

 

'Ricordare è un dovere politico e morale'

 

Il Circolo Fratelli d’Italia di Spoleto esprime soddisfazione per l’intitolazione in città di una strada ai Martiri delle Foibe. Come spiega  il coordinatore comunale Rosario Murro: “Ricordare è un dovere politico e morale. Aver dedicato alle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata l’intitolazione di una strada di ricordo e riflessione


segno della volontà della nostra città di riaffermare i principi di pace, uguaglianza e dignità di tutti”. Piena soddisfazione anche da parte del firmatario della richiesta Stefano Polinori, capogruppo Fd’I in Consiglio comunale: "Anche Spoleto il prossimo 10 febbraio ricorderà i Martiri delle Foibe. Una solennità del Giorno del Ricordo istituita nel 2004, fissandola al 10 febbraio, per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati nel Secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.



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I commenti dei nostri lettori

Roberto Quirino

6 anni fa

Ricordare le foibe può forse essere giusto, ma ancora più giusto è ricordare nuovamente i nomi dei sanguinari e degli atroci luoghi giá citati da Casa Rossa: Hitler e Mussolini, Kraljevica, Lopud, Kupari, Korica, Brac, Hvar, Aimone di Savoia, Ante Pavelic. E potrebbe essere utile aggiungerne qualcun altro molto meno datato ...

Altra Marrogghia

6 anni fa

Cosa giusta perché ricordare le foibe è un dovere. Ben venga

Associazione culturale CASA ROSSA

6 anni fa

LA STORIA NON SI AMPUTA, LA SI SPIEGA. A CHI PERDE LA MEMORIA MA NON IL RICORDO NOI DICIAMO: SE PARLIAMO DI ESSERI UMANI OGNI UOMO CHE MUORE E’ TROPPO, SE PARLIAMO DI STORIA OGNI UOMO ONESTO SA CHI HA SCATENATO LA TEMPESTA. Viene il 27 gennaio, “giorno della memoria” che ricorda l’olocausto ma da una certa Destra nostalgica oggi al Governo e sparsa qua e lá, nessuna traccia, nessun comunicato stampa. Poi viene il 10 febbraio, “giorno del ricordo”, e ai i nostalgici non pare vero, comunicati stampa, dichiarazioni: “anche gli slavi comunisti sono criminali”, insomma siamo tutti criminali, oppure, nessuno è criminale. Con la bilancia della storia non si bara. La bilancia della storia dice veritá incontrovertibili, non solo perché il numero dei morti è incommensurabilmente diverso, ma perché furono Hitler e Mussolini a scatenare la guerra per realizzare il nuovo ordine mondiale, ariano, razzista e schiavista. Ma come il Procione e il Tasso i nostalgici e chi gli tiene dietro, rimangono in letargo fino a gennaio, poi a febbraio si svegliano dopo essersi perso le puntate precedenti che si chiamano, Generali Mario Robotti e Mario Roatta, ovvero la direttiva: “si ammazza troppo poco”. La circolare 3 c, ovvero: “demolizione, incendio di case e villaggi, internamento massiccio della popolazione, fucilazione immediata degli ostaggi.”; 31 campi di concentramento tra cui Kraljevica, Lopud, Kupari, Korica, Brac, Hvar, e tanti altri; Aimone di Savoia, re di Croazia, con il macellaio Ante Pavelic primo ministro; Provincia di Slovenia e Provincia del Carnaro e feroci rappresaglie, solo a Kragulevac 2300 civili ammazzati. Se parliamo di esseri umani ogni uomo che muore è troppo, se parliamo di storia ogni uomo onesto sa chi ha scatenato la tempesta. Gli “storici” revisionisti vorrebbero far credere che possa piovere anche se non è nuvolo, se non c’è il cattivo tempo, o che il cattivo tempo e le nuvole non portino la pioggia ! L’odio porta sempre odio e la responsabilitá politica, morale e storica dei morti delle Foibe va ascritta, come tutti i 71 milioni di morti della seconda guerra mondiale a Hitler, Mussolini e al loro alleato Hiroito che scatenarono la guerra per un mondo ariano, razzista e imperialsta. Associazione Culturale CASA ROSSA

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