cronaca

La Guardia di Finanza negli uffici della Spoleto Credito e Servizi

 

Dalla gestione Cardarelli a quella Marcucci, acquisiti faldoni e faldoni di documentazione

 

Le Fiamme Gialle a Palazzo Pianciani. Ma la nuova gestione ne è compiaciuta. La Guardia di Finanza di Spoleto, da questa mattina, sta acquisendo dalla sede della Spoleto Credito e Servizi faldoni su faldoni di documentazione inerente le gestioni che vanno dal 2005 al 2015, dunque dalla presidenza Cardarelli a


quella dell'avvocato Marcucci. Proprio da una denuncia dello stesso Marcucci, presentata in procura poche settimane dopo la sfiducia subita nel corso dell'assemblea dell'ottobre 2016, sarebbero partite le indagini delle Fiamme Gialle. 

Gli inquirenti sono alla ricerca di atti comprovanti una condotta, da parte dei precedenti amministratori, tale da provocare il dissesto finanziario della Scs, con conseguente danno per i circa 21mila soci della cooperativa. Partecipazioni, finanziamenti, aumenti di capitale e successive svalutazioni, fino alla richiesta del concordato preventivo da parte proprio dello stesso Marcucci, con il capitolo più recente della vicenda che si è chiuso pochi giorni fa, quando il giudice Laudenzi ha concesso un altro mese e mezzo alla Scs per rientrare dai debiti accumulati prima di dichiarare il fallimento dell'ex controllante della Banca Popolare di Spoleto.

"Siamo estremamente soddisfatti della decisione del giudice Laudenzi - dichiara a Spoletonline il vicepresidente Scs Carlo Ugolini - come anche della visita della Finanza nei nostri uffici. Non abbiamo nulla da nascondere, anche perché quando ci siamo insediati noi non c'era più nulla da distruggere... Stiamo cercando di ricostruire la Scs sotto il profilo patrimoniale e di prestigio, per la tutela dei 21mila soci e per il rilancio di quel 'sistema Spoleto' un tempo fiore all'occhiello della nostra regione. Colgo l'occasione - conclude Ugolini - per rinnovare il nostro invito a tutti i soci affinché partecipino numerosi all'assemblea del 12 e 13 gennaio prossimo, nel corso della quale esporremo loro il nostro piano di ricapitalizzazione della società".

Si parla di circa 20 milioni di euro, che verrebbero conferiti in parte da una finanziaria italiana e in parte da un singolo socio, che con ogni probabilità entrerebbe nel consiglio d'amministrazione alla prima occasione utile, forse già nel corso della stessa assemblea. Una somma, 20 milioni, che consentirebbe alla società innanzitutto di tornare sopra la linea di galleggiamento, e di essere da subito operativa negli ambiti della propria ragione sociale.

Nel frattempo le Fiamme Gialle indagano a ritroso nel tempo, sin dai tempi in cui - per intendersi - i due ex pesi massimi dell'economia spoletina Cardarelli e Antonini erano felicemente pappa e ciccia. Un bell'Amarcord, senza dubbio.



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