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Italmatch, donazione e ampliamento: due delibere di giunta nel giro di sette giorni
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Italmatch, donazione e ampliamento: due delibere di giunta nel giro di sette giorni
Prima i soldi per il fuoristrada della protezione civile, poi l'espansione del sito produttivo. Ma il Piano regolatore prevede la delocalizzazione dell'azienda chimica...
Una coincidenza. Sicuramente. Altrimenti non si spiega come, nel giro di appena sette giorni, il Comune di Spoleto accetti prima una donazione di 15 mila euro da parte di una ditta che opera sul territorio con sostanze altamente pericolose, dopodiché approvi un accordo con la stessa società
relativamente ad una variante al Piano regolatore generale, al fine di un ampliamento del sito industriale. Sicuramente c'è una spiegazione logica a tutto ciò: il punto è che a prima vista non salta all'occhio.
Andando con ordine, il 23 marzo scorso la giunta comunale, con delibera numero 82 - pubblicata sull'albo pretorio lo scorso 5 maggio - ha accettato la donazione di 15 mila euro da parte della Italmatch Chemicals Spa, finalizzata all'acquisto di un mezzo fuoristrada per il gruppo comunale della Protezione Civile. Unica condizione posta dall'azienda è stata quella di inserire il logo della Italmatch sull'automezzo acquistato. Da notare, come certamente si ricorderà, che la Italmatch produce derivati del fosforo bianco/giallo e dello zolfo e che, ai sensi del Decreto legislativo 105/2015 (Direttiva Seveso III), è classificata come azienda a "Rischio di Incidente Rilevante di soglia superiore" (vale a dire il livello più alto di rischio), nonché "industria insalubre di prima classe" (la più alta) ai sensi del decreto ministeriale del 5 settembre 1994. Come è altrettanto arcinoto, la Italmatch si trova accanto alla stazione ferroviaria e in prossimità di scuole e abitazioni, in una zona altamente popolata.
Non solo. Come tutti sanno, il fattore di rischio che caratterizza questa azienda chimica è una "nube tossica con composti quali anidride solforosa, acido fosforico, anidride fosforica e idrogeno solforato (H2S)", il che la rende, di fatto, la più grande fonte di rischio industriale non soltanto per il Comune di Spoleto, ma anche per la regione Umbria, nonché una tra le più pericolose del territorio nazionale, sia per le caratteristiche delle sostanze lavorate sia per la sua ubicazione. Addirittura il Piano regolatore generale attualmente vigente a Spoleto ha individuato, ormai da anni, la Italmatch Chemicals Spa come realtà industriale da delocalizzare per ragioni di sicurezza.
Insomma, più che una donazione i 15 mila euro accettati dalla giunta con la delibera numero 82 sembrano un tentativo, tra l'altro perfettamente riuscito, da parte della principale fonte di rischio sul territorio di farsi pubblicità strumentalizzando il Comune e la Protezione civile, vale a dire il soggetto chiamato ad intervenire in caso di emergenza. Da notare, inoltre, che il Comune - secondo il decreto legge 105/2015 - ha la responsabilità di controllo sulla presenza di stabilimenti a rischio di incidente rilevante e sull'informazione o partecipazione del pubblico ai processi decisionali. Sempre per legge un rappresentante del Comune di Spoleto è membro del Comitato tecnico regionale. Infine, qualora le misure adottate dall'azienda per la prevenzione e per la limitazione delle conseguenze degli incidenti rilevanti siano giudicate nettamente insufficienti, il Comune può, anzi deve disporre la limitazione o il divieto di esercizio.
Fin qui la legge. A leggere la quale suona, quantomeno, inopportuno il fatto che l'ente cui spetta il controllo e l'eventuale limitazione, o addirittura chiusura, dell'esercizio delle aziende a rischio di incidente rilevante accetti donazioni in denaro da parte proprio di una di queste aziende, tra l'altro già prodiga nel finanziare o donare ad altre realtà di proprietà dello stesso Comune, come ad esempio le scuole.
Ma non è ancora tutto. A completare il quadro, appena sette giorni e due delibere più tardi, ecco che la giunta comunale torna a parlare della Italmatch Chemicals Spa, con la delibera numero 84 - pubblicata anche questa lo scorso 5 maggio -, con la quale l'amministrazione accoglie la richiesta di ampliamento del sito produttivo dell'azienda chimica, autorizzando la variante al Piano regolatore generale. Insomma, dopo anni di attesa la Italmatch potrà produrre e stoccare un quantitativo maggiore di sostanze chimiche, in barba al Prg vigente che dispone lo smantellamento del sito aziendale e la sua delocalizzazione in altra area da individuarsi fuori dal centro abitato.
Ovviamente sarebbe malizioso porre in relazione la delibera numero 84 con la numero 82: non sia mai. Sta di fatto, però, che nel giro di sette giorni il soggetto controllore ha dapprima accettato denaro dal soggetto controllato, dopodiché ha accolto la sua richiesta di ampliamento del sito produttivo, e ciò malgrado lo strumento di pianificazione urbanistica in vigore disponga la delocalizzazione dell'azienda in questione. E' molto facile, a questo punto, immaginare che le opposizioni si metteranno all'opera nel giro di poche ore. A loro, sì, la malizia non manca.
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I commenti dei nostri lettori
GIBATTA
8 anni fa
Per BINGO,SE CONOSCI DELLE BELLE COME AFFERMI SPERO CHE TI ASSUMA TUTTE LE RESPONSABILITA'
Diogene
8 anni fa
Per " Trilussa " : Complimenti per il colorito commento ! NOBLESSE OBLIGE !!! ( «nobiltá comporta obblighi» )
@diogene
8 anni fa
Allora concordo con te, con l'ultima frase tantissimo ;-)
Trilussa
8 anni fa
Come sempre er vecchio co a lanterna deve oriná fori dar vaso !! Se i socialisti co a lottizzazione de Colle San Tommaso ce se so fatte tre campagne elettorali, allora lo schiopparo e l'Alain Delon der foro spoletino devono ammorbá er popolo co l'anidride sorforosa?? A Diogene !! Ma n'vedi danná a cambiá 'sta botte che porti attaccata ar collo va!!
Diogene
8 anni fa
Per " @Diogene " : Forse mi sono espresso male ; certo che non bisogna continuare a farlo ! Secondo me è stato un errore concedere quelle autorizzazioni. Dello scambio pick/autorizzazione : " Una coincidenza. Sicuramente. Altrimenti non si spiega "
@Diogene
8 anni fa
Quindi visto che gli altri hanno concesso autorizzazioni ed altro, si può continuare a farlo? E dello scambio pick/autorizzazione cosa ne pensa?
Diogene
8 anni fa
CHE L'ITALMATCH SIA DA TENERE SOTTO CONTROLLO E' SCONTATO. MA DA QUANTO TEMPO E' IN QUEL LUOGO ? NEL FRATTEMPO LE PRECEDENTI AMMINISTRAZIONI QUANTE LICENZE PER COSTRUIRE IN ZONE LIMITROFE HANNO CONCESSO ? SOLO DA POCO TEMPO CI ACCORGIAMO CHE E' A RISCHIO INCIDENTE?
Bingo
8 anni fa
Allo schifo non c'è mai limite, invece di delocalizzare si da l'opportunitá di ampliare.... mah!! Ma una controllatina a quell'area? ne verrebbero fuori delle belle. Ma si sa Spoleto è una cittá che viene svenduta da decenni e questi attuali amministratori continuano sulla stessa strada.
ALESSANDRO COSTANZI
8 anni fa
Io non posso credere,che dietro una donazione di 15mila euro è stata data una concessione edilizia alla Italmatch. non ci credo per la stima che ho per il sindaco,anche perchè se fosse vero io non la chiamerei donazione ma tangente pagata al comune e verrebbe meno la fiducia. Italmatch è un'azienda da tenere sotto controllo e questo è dimostrato dal cartellone esposto nell'atrio della stazione ferroviaria. E' un'azienda da tenere sotto controllo in quanto produce materiali pericolosi. Concediamo pure la licenza per nuovi reparti, ma controlliamo che i nuovi impianti siano messi in opera a regola d'arte come richiesto dai decreti DM n37-2008 con modifica dello sviluppo economico del -5-2010 basta leggerlo. Speriamo che questa donazione se donazione c'è stata sia una vera donazione senza interessi . Speriamo
mionome
8 anni fa
lamentiamoci pure , che tanto a Spoleto non ci sará più nemmeno un'azienda dove andare a lavorare. Tutti a criticare, ma .... c'è chi brucia uello che gli pare sull'orto , chi appena ha 2 minuti fa una marea di km per stare 10min al mare , e chi piu ne ha piu ne metta. e poi dite quello che vi pare , intanto ci sono piu disoccupati che lavoranti
giobatta
8 anni fa
Quali basi ha libero pensiero per dire PIANGIAMO DOPO,PERCHE' ANCORA CREDIAMO ALLA BEFANA? Capisco che la lingua batte dove il dente duole ma,bisogna appurare se il dente duole veramente.
il tafano
8 anni fa
Morti sul lavoro per mancanza di sicurezza, terremoto, alluvioni, frane, amianto, stress, intossicazione, malinconia.ci vogliono fare scegliere fra libertá, felicitá salute, lavoro. delocalizzare più lontano possibile. sará un sacrificio che ci fara guadagnare un po di tranquillitá. abbasso il lavoro evviva la libertá.
Disgustata
8 anni fa
Questa mattina l'assessore Bececco si è presentata al campo di atletica in occasione dei giochi della gioventù della primaria.Ha lodato in modo mellifluo i nostri piccoli spoletini ,ricchezza della cittá...mi chiedo se era presente quando venivano deliberati certi atti!!Ha presente l'assessore quanti alunni ci sono vicino a quella bomba di gabbrica ? Disgustoso!
Libero pensiero
8 anni fa
Spoleto come Pomezia ? Piangiamo dopo ?
Aurelio Fabiani
8 anni fa
Il silenzio assordante negli ultimi 8 anni, caduto intorno alla questione della delocalizzazione della Italmatch, dopo l'uscita di Casa Rossa dal Consiglio Comunale, da parte di tutti i partiti politici, ha lasciato totale libertá d'azione a chi lavorava per altro e oggi l'Amministrazione Cardarelli ci regala questo frutto avvelenato.
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