società

Giacomo Santeramo ordinato diacono

 

L'arcivescovo della Diocesi Spoleto-Norcia Boccardo durante la cerimonia: 'Si offre per il ministero, dando così ad una società spesso pigra, indifferente e pavida, un segnale di coraggio e di gratuità'

 

Nel Duomo di Spoleto l’arcivescovo Renato Boccardo ha ordinato diacono il seminarista Giacomo Santeramo. Col Presule hanno concelebrato diversi sacerdoti, tra cui il rettore del Pontificio Seminario regionale “Pio XI” di Assisi don Francesco Verzini, dove Giacomo si è formato. La liturgia è stata animata dal coro diocesano e il servizio all’altare è stato curato dai seminaristi umbri e dai ministranti, coordinati dal cerimoniere don Pier Luigi Morlino.

Giacomo è nato a Spoleto nel 1999 ed è il più piccolo dei tre figli di Mario e Maria. Ha ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana nella parrocchia di Santa Rita a Spoleto, affidata agli agostiniani scalzi. Dopo un ritiro spirituale predicato da mons. Arturo Aiello, vescovo di Avellino, al quale aveva deciso all’inizio di non partecipare, ha comunicato a mons. Boccardo la sua volontà di intraprendere il percorso verso il sacerdozio.  Dopo un periodo di discernimento con il Vescovo e don Edoardo Rossi, la sera del 7 ottobre 2015 Giacomo è entrato in Seminario. Il cammino è stato caratterizzato da momenti alti e altri bassi: nel 2021 ha ricevuto l’ammissione agli ordini sacri, nel 2023 il ministero del Letterato e nel 2024 quello dell’Accolitato. Si è laureato in Teologia il 25 ottobre 2024. In questi anni di formazione, oltre alla presenza al Seminario di Assisi, ha svolto il tirocinio pastorale nella parrocchia del beato Pietro Bonilli a Cannaiola di Trevi, nelle altre parrocchie del trevano e, infine, durante questo ultimo anno di formazione nelle quattro Pievanie che ricadono nel Comune di Spoleto (di S. Giacomo, di S. Ponziano, di S. Giovanni Battista e di S. Giovanni Paolo II) e poi nella parrocchia di San Pio X in Roma. Attualmente il Vescovo lo ha inviato nella Pievania di S. Giovanni Battista (Baiano, S. Martino in Trignano, Montemartano, Firenzuola e S. Angelo in Mercole) insieme a don Edoardo Rossi e al diacono Claudio Vandini.

“Questa sera - ha affermato nell'omelia Monsignor Boccardo - si è compiuto un mistero che ci supera e insieme ci provoca, perché è a favore delle nostre comunità e dell’intera diocesi che Giacomo si offre per il ministero, dando così ad una società spesso pigra, indifferente e pavida, un segnale di coraggio e di gratuità. Perché la vita deve essere messa in gioco per ideali che contano. E l’ideale sommo è Gesù. Seguendo Lui, non è soltanto vero, nobile e giusto dedicarsi a Dio, ma è anche bello: è bello vivere secondo lo spirito delle beatitudini; è bello scommettere tutta la propria esistenza sul Vangelo; è bello dare la vita per i fratelli; è bello irradiare la pace; è bello poter seminare nel cuore degli uomini la speranza e la gioia. Questo mistero – ha proseguito mons. Boccardo – ci coinvolge profondamente. Coinvolge i genitori e i famigliari di Giacomo, che sono la prima sorgente del suo dono (e li saluto e li ringrazio); coinvolge le comunità di Santa Rita, di Cannaiola, di Trevi, per un po’ anche di San Pio X a Roma e ora quelle della Pievania di San Giovanni Battista, che negli anni lo hanno accolto e accompagnato nel cammino;  coinvolge i Superiori del Seminario – quelli di ieri e quelli di oggi – che lo hanno seguito nella formazione e preparato a questo giorno; coinvolge me, che conferendogli l’Ordine Sacro mi farò garante del suo patto di fedeltà con la Chiesa di Spoleto-Norcia; coinvolge tutta la nostra assemblea e la invita ad una riflessione: c’è per tutti una strada che si chiama vocazione, che si chiama risposta al disegno del Signore, e bisogna che tutti ne prendiamo reale coscienza perché impariamo ad essere fedeli. Il gesto di Giacomo conferma e corrobora la nostra fede, forse titubante e incerta, dà alla nostra speranza un palpito nuovo. Questa celebrazione non ci trovi dunque soltanto spettatori, ma richiami ciascuno all’impegno di fedeltà alla vocazione battesimale, perché Cristo sia glorificato con il Padre suo, la Chiesa sia consolata con la dedizione dei suoi figli e il mondo sia aiutato davvero a ritrovare le strade dell’amore, della fraternità e della pace.

Al termine della Messa Giacomo ha ringraziato il buon Dio per il dono della vita e della vocazione, la sua famiglia, l’Arcivescovo, gli amici, i formatori del Seminario, i seminaristi, i preti che lo hanno seguito negli anni, la comunità di Santa Rita a Spoleto che lo ha generato alla fede, quelle dove ha svolto il servizio come seminarista. La serata si è conclusa con un momento di fraternità nei locali parrocchiali di S. Martino in Trignano.



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I commenti dei nostri lettori

Carlino

19 giorni fa

Tanti auguri a questo bravo giovane

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