le interviste di Sol

Lisci: 'Vittoria della gente'

 

All'indomani del clamoroso successo elettorale, il neoconsigliere regionale del Pd commenta i risultati e si toglie qualche sassolino dalla scarpa. "Se Spoleto è unita può dettare la sua parte di agenda in Regione"

 

E’ tutto vero. Stefano Lisci riporta in consiglio regionale la città di Spoleto dopo quasi 20 anni di assenza dalla “stanza dei bottoni” di Palazzo Cesaroni. Una vittoria nitida, netta, quella del vicesindaco della città del Festival, frutto del lavoro di tanti amici e compagni di partito che, insieme a lui, hanno creduto fin dall’inizio nella possibilità di centrare un obiettivo storico, in barba ai pronostici e alle dimensioni – non certo le più grandi – del bacino elettorale di partenza, per di più costantemente diviso e litigioso.

Lisci, eppure è successo. “Sì, ce l’abbiamo fatta, ma niente ‘succede’ da sé. Questo risultato è merito di un gruppo di lavoro che ci ha creduto fino in fondo e che ringrazio dal profondo del mio cuore”.

Una vittoria da condividere con chi? “Con tutti coloro che mi hanno sostenuto, con la mia famiglia che mi ha trasmesso i miei valori, con mia moglie Maika e le mie figlie Alice e Ilaria, con tutti gli elettori ma soprattutto con la gente. Questa è la vittoria della gente, non degli apparati o delle stanze segrete. E’ la vittoria del Partito Democratico di Spoleto e non dei trucchi di segreteria, non dei ticket e apparentamenti vari ma della fiducia che ciascuno dei 3 mila e 860 elettori ha inteso riporre nella mia persona”.

Delle 3 mila e 860 preferenze ben mille e 250 sono giunte da fuori Spoleto. Come legge questo risultato? “Nell’unico modo possibile, vale a dire sotto due aspetti fondamentali: uno politico e l’altro personale”.

Partiamo dal profilo politico. “Volentieri. Innanzitutto, dal punto di vista politico, il Pd di Spoleto ha incassato 4 mila e 624 voti, pari al 36,28% dei consensi. Ciò significa che – come dicono i francesi – ‘abbiamo rimesso la chiesa al centro del villaggio’, casomai qualcuno volesse ancora far finta di ignorare questo dato. Dei 4 mila e 624 voti, ben 2 mila e 617 hanno espresso la preferenza per il mio cognome, vale a dire per l’unico candidato Spoletino presente in lista. Credo che si possa parlare di record: oltre il 50% dei consensi del Pd ha espresso la medesima preferenza”.

Una vera lezione di politica per molti altri territori. “Lei lo afferma, io non posso smentirlo. Mi limito solamente a far notare a tutti gli spoletini che quando la città è unita, guidata da un grande partito unito, allora si rivela decisiva. Insieme, possiamo dettare la nostra parte di agenda alla Regione”.

E poi c’è l’aspetto personale della faccenda. “Non nego che in pochi, all’inizio, credevano in questa impresa. Pochi, ma buoni: i migliori, direi. Penso a tutti i compagni di viaggio che dal 2009 vivono la politica insieme a me. Una classe dirigente più volte bistrattata, derisa, giudicata immeritevole dai misteriosi ‘grandi vecchi’ di questa città, come se Spoleto e la politica fosse ‘cosa loro’. Beh ho una notizia: la politica è di tutti, e il popolo lo ha ampiamente dimostrato facendo sentire forte la propria voce. E alla fine, quando abbiamo messo in fila tutti i numeri e le preferenze che arrivavano dai territori limitrofi e non solo, abbiamo scoperto che il gradimento della mia figura, e per esteso del nostro gruppo, trascende i confini comunali per farsi punto di riferimento per un intero territorio più ampio, che parte sì da Spoleto ma abbraccia la Valnerina e il Folignate, incontrando diversi consensi anche in Provincia di Terni”.

Proprio la Valnerina e Foligno, da lunedì sera, avranno in Lei l’interlocutore di riferimento per quanto concerne l’Assemblea Legislativa regionale a livello di Pd, visto che Foligno – ancora una volta – non ha eletto. “Ne prendo atto e raccolgo l’onore e l’onere di rappresentare un territorio così vasto ed importante. Sono a disposizione di tutti i cittadini umbri e, in particolare, di quelli residenti nei Comuni del nostro Ambito: sono certo che con Joseph (Flagiello, candidato folignate del Pd risultato non eletto, ndr) intesseremo un proficuo rapporto di collaborazione, sulla base della reciproca disponibilità all’ascolto per la risoluzione delle problematiche inerenti il nostro territorio. Ma è tempo che questa città, la mia città, venga finalmente rappresentata. E’ per questo che ho intrapreso il mio percorso”.

Una dedica particolare? “A mio padre (Luciano Lisci, già consigliere regionale in quota PSI, ndr). Lo ringrazio e sempre lo ringrazierò per avermi trasmesso la passione per la politica, la capacità di ascolto, la coerenza e il rispetto della parola data, l’umiltà, la diplomazia. Credo che, ancor prima che di un esponente politico, queste caratteristiche dovrebbero essere proprie di ogni membro di qualsiasi comunità”.



I commenti dei nostri lettori

Fabien

1 mese fa

@Neri. Che discorso del kaiser lisci ha preso ke preferenze da chi ha votato PD ciodetto lo stesso oartito da solo ha preso il 36% quindi 2/3 di quelli che hanno contribuito a battere la Tesei..certo anche il tuo voto ha contribuito ma il forte viene dal PD e dall'area di sinistra

Nano

1 mese fa

Carlo Neri, la tua lettura politica è cieca. Il Pd di Spoleto è fatto di persone per bene, valide e capaci, ecco perché la gente ha votato PD.

Carlo Neri

1 mese fa

Lisci è cieco: non è stata la vittoria del PD, ma è stata la sconfitta della Tesei. Io e come me altri, credo, ho votato per cacciare via la Tesei che, in questi anni, ha distrutto l'ospedale di Spoleto, ma non ho votato il PD (a tutto c'è un limite) e non lo farò MAI.

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