cronaca

Un reparto solo sulla carta

 

Che fine ha fatto quello di Degenza, previsto dal progetto del Terzo Polo e in teoria gestito da Cardiologia? Un'assenza che continua a pesare molto su quell’assetto per l’emergenza-urgenza che il 'SanMatteo' ha perso

 

Il progetto Terzo Polo ci penalizza gravemente negando al SanMatteo una Cardiologia completa con UTIC. Tuttavia in quello stesso progetto c’è scritto, ed in maniera molto chiara, che la Cardiologia del SanMatteo gestisce un Reparto di degenza, dotato di 6 letti (3 per la cura dello scompenso e 3 per i pazienti subacuti). Questo Reparto, a quanto ci risulta, ancora non è in funzione: ci sono gli spazi, ci sono i medici, ovvero la presenza h24 dello specialista, ma manca tutto il personale (infermieri ed OSA) necessario per assicurare l’attività della Struttura.

Ancora una volta, insomma, ci troviamo di fronte a promesse disattese: il che, a quanto pare, sembra costituire il “marchio di fabbrica”  sia della Direzione USL che dei vertici perugini. La mancanza del Reparto, ricordiamolo, continua a pesare, e non poco, su quell’assetto per l’emergenza urgenza che il SanMatteo ha perso e che gli spoletini vogliono, con determinazione,  sia ripristinato. Alla nostra Associazione piacerebbe tanto conoscere il perché del ritardo.

Gli specialisti cardiologi, dopo il verificarsi di incidenti mortali sui quali pende un interesse della Procura, sono stati infine trovati, ma più d’uno di essi ha lamentato, con chi scrive, il fatto che li si costringe a fare solo attività ambulatoriale, laddove la più completa soddisfazione professionale per lo specialista è l’occuparsi a 360 gradi di un cardiopatico (il quale ovviamente, non potendo essere ricoverato a Spoleto, continua ad essere trasferito altrove).

Oggi, in aggiunta, è stato nominato, con la solita formula penalizzante “Foligno Spoleto”, un  Primario Cardiologo il quale, si presume, ha avuto dalla DG, come obiettivo di lavoro, quanto è previsto dal Progetto Terzo Polo. Egli ha fatto e sta facendo tutti i passi necessari affinché il detto obiettivo si concretizzi? Nel caso di una risposta affermativa ci piacerebbe sapere quali e le ragioni  del ritardo.

Se la risposta dovesse, invece, essere negativa, allora nascerebbero dei dubbi: sia sulle sue capacità organizzative ma anche su quelle amministrative dell’USL. Di regola se chi si assume non lavora bene, viene sollevato dall’incarico. E’ un principio etico, ultra supportato, nel nostro caso, dal fatto che la cosa avviene in ambito sanitario oltre che dal dovere di non spendere male i soldi che, sempre nella situazione specifica, sono soldi pubblici, ovvero del contribuente. Anche come contribuenti, dunque, oltre che persone direttamente danneggiate nel proprio diritto alle cure ospedaliere d’emergenza, gli abitanti di Spoleto e della Valnerina hanno forti ragioni per protestare.



I commenti dei nostri lettori

Voce di frontiera

3 mesi fa

Ma non si vergognano?

Diogene

3 mesi fa

ORA L'INTERESSE REGIONALE E' TUTTO SUL "p r o g e t t o" OSPEDALE DI TERNI ? OCCORRE ANDARE TUTTI A VOTARE; SE SPOLETO PIANGE ... FOLIGNO NON RIDE ! ! !

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