società
Prima le donne ed i bambini
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Prima le donne ed i bambini
L'ospedale continua ad essere privo di Punto Nascite, Ostetricia e Pediatria. Le decisioni della Tesei non solo stanno 'cancellando' il SanMatteo, ma stanno minando le prospettive della città
“Prima le donne e i bambini” era la regola, non scritta ma universalmente accettata, da seguire e da imporre per salvare una collettività in un momento critico. Preoccuparsi innanzitutto del futuro, mettendo in sicurezza chi questo futuro lo rappresenta e lo assicura. E’ esattamente il contrario di quanto ha fatto la Giunta Tesei nei confronti di Spoleto.
Le donne e i bambini sono stati considerati una zavorra inutile e spendacciona (“non possiamo spendere per un Reparto che assiste pochi bambini”, ebbe a dire a chi scrive un collaboratore della Governatrice). Quindi meglio farne a meno: meglio fregarsene. Di conseguenza niente Punto Nascita, niente Ostetricia per assistere la donna nel suo momento più bello e niente Pediatria per curare adeguatamente un minore. Niente di niente. Le donne ed i bambini non contano, perché bisogna investire nella Chirurgia Testa Collo ovvero rinunciare a 17 – 18 letti di degenza (tanti, se non erriamo, erano la somma di quelli di Ostetricia e di Pediatria) per avere in cambio i 3 letti gestiti dal professorone di Terni.
E’ molto triste constatare questi fatti ed ancor più triste rilevare che ci sono degli spoletini che o non hanno capito oppure che, per chissà quali reconditi interessi, fingono di non capire. Le decisioni della Tesei non solo stanno “cancellando” il SanMatteo, ma stanno minando le prospettive della città e del suo comprensorio.
Ne consegue una nuova regola (“non prima le donne ed i bambini”) la quale è semplicemente il risultato delle azioni di coloro che hanno “cuori a forma di salvadanai”, come recitava il poeta qualche anno fa. Sono persone che sottovalutano gli aspetti sanitari di una comunità e non li intendono come un volano per un suo dignitoso sviluppo, ma solo come elementi di un arido calcolo economico di modo che, per far quadrare i bilanci, bisogna tagliare, tagliare e tagliare ancora (elargendo, però, magari, al privato).
Che cosa dobbiamo pensare di chi amministra in tal modo la Sanità? Esistono aggettivi in grado di qualificarli? No, non ci sono parole e pertanto da esse ci asteniamo. Ma non certo dalla volontà di lottare per il rispetto ed il ritorno di quei principi etici che hanno fatto grande la sanità pubblica nel nostro Paese.
I commenti dei nostri lettori
Carlino
4 mesi fa
Di "emergenza demografica" parla questo governo, nascono pochi italiani, ma poi vengono chiusi i punti nascita, anziché crearne di nuovi, proprio da giunte locali dello stesso colore e ideologia del governo
Sergio Zinni
4 mesi fa
Ha ragione il dr Ercolani. Dobbiamo continuare a lottare per il nostro ospedale perché lottiamo per la nostra vita e il futuro di questa città e di questo comprensorio.
Anna Mary Benedetti
4 mesi fa
Pian piano stanno facendo delle cose che neanche nel terzo mondo farebbero! .stanno cercando di svuotare Spoleto dai spoletini ...non c è lavoro fabbriche chiuse delinquenza aumentata Ora se ti vuoi curare devi andare nel privato e noi poveri mortali senza soldi non ti puoi curare ....grazie Tesei e l' allegra compagnia ma ricordati che c è una cosa giusta " la morte "
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