cronaca
Anche 'Il Sorriso di Teo' fa chiarezza
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Anche 'Il Sorriso di Teo' fa chiarezza
L'intervento del presidente Cristian Baroni sul tema ospedale e sul recente incontro Tesei-associazioni: 'Girano troppe voci e illazioni'
Riceviamo e pubblichiamo la nota del presidente dell’associazione “Il Sorriso di Teo” Cristian Baroni riguardante l’incontro con il presidente della Regione Donatella Tesei ed il futuro dell’ospedale.
"Girano troppe voci e illazioni, negli ultimi giorni, che meritano una spiegazione. Parlo a mio nome e soprattutto a nome dell’associazione “Il Sorriso di Teo”, di cui sono presidente. Giorni fa sono stato contattato dal Sig. Bastianelli, presidente della sezione di Spoleto dell’Avis, che mi prospettava la possibilità di un incontro con la Presidente della Regione Umbria, insieme ad altre associazioni che avevano già accettato, in merito alla situazione attuale dell’Ospedale San Matteo degli Infermi della nostra città.
Abbiamo pensato di accettare questo invito, in quanto, attraverso la nostra associazione, cittadini, aziende e altri soggetti del terzo settore hanno convogliato decine di migliaia di euro in donazioni di materiali e attrezzature mediche. Donazioni di cui ci sentiamo responsabili sia nei confronti del personale ospedaliero che di chi ci ha affidato i propri soldi perché tali attrezzature debbano rimanere al San Matteo e per questo abbiamo pensato che sarebbe stato utile un confronto diretto con i responsabili della Sanità regionale. Il giorno dell’incontro purtroppo, per problemi di lavoro sopraggiunti imprevisti non ho potuto partecipare attivamente alla riunione in regione, venivo comunque informato dell’esito della riunione sui temi a me cari. Costatando che non c’erano novità sostanziali, resteremo ancora più vigili su tale argomento. Teniamo a precisare che nel nostro intento, come più volte abbiamo specificato al Sig Bastianelli, non volevamo e vogliamo interazioni politiche di nessun tipo. Il ruolo della nostra associazione deve essere quella di vegliare sulle nostre donazioni lasciando alle istituzioni locali il compito di trattare la riapertura del nostro Ospedale, che riteniamo sia più che auspicabile, anche perché non abbiamo né le competenze professionali né nessuna carica istituzionale . Tutto questo è per ribadire che non vogliamo strumentalizzazione politica sulla nostra associazione, avendo da tempo deciso di lasciare la politica fuori dalla nostra attività. Tutto questo è per correttezza nei confronti di tutti coloro che seguono le nostre attività ma soprattutto per i principi etici che per noi rappresentano il ricordo di nostro figlio Matteo".
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