cultura e spettacolo

'La storia del Lirico siamo noi'

 

Le maestranze del Lirico chiedono le teste di Calai e Girardi: "Mai ascoltati dalle istituzioni. Rivendichiamo il diritto di essere il futuro". Chieste la rinuncia alla Presidenza per l'avvocato e le dimissioni del condirettore artistico

 

Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato Lavoratori Precari e Stagionali del Teatro Lirico Sperimentale "A Belli" di Spoleto:

"La storia del TLS siamo noi… I lavoratori del Lirico Sperimentale... E il diritto di essere il futuro. Noi maestranze contestiamo le scelte del consiglio direttivo: esprimiamo il nostro ‘NO’ alla nomina dell’avvocato Calai a presidente, la richiesta della sua rinuncia all’incarico, la richiesta di dimissioni del professor Girardi che non riconosciamo e che sfiduciamo quale condirettore artistico, e la nomina del dottor Lepore alla guida del TLS.

In data 22/05/2024 apprendiamo con stupore dagli organi di informazione che il consiglio del TLS ha eletto presidente dell’Istituzione l’Avvocato Roberto Calai. Ad oggi 28/05/2024 nessuno ancora ci ha degnato di una comunicazione ufficiale.

Ci domandiamo quali siano stati i criteri di questa scelta, ci chiediamo chi sia il signor Calai, con tutto il rispetto per la sua professione e persona, domandiamo quali competenze in ambito teatrale abbia, sappiamo che ha fatto qualche lezione di diritto ai cantanti, e sappiamo come lui dichiara che a 4 o 6 anni già seguiva gli spettacoli.

Può un hobby essere motivo di elezione a presidenza? E di accettazione della medesima?

Ricordiamo che un nutrito gruppo di lavoratori aveva ripetutamente scritto a vari livelli, già dallo scorso anno, auspicando la nomina a presidente del Dott. Lepore Claudio, che da tempo si era candidato a ricoprire questo ruolo in forma non solo di rappresentanza ma di operatività, garantendo dunque la continuità di gestione del TLS e soprattutto nei rapporti con membri del Governo (vedi articoli di stampa) per trattative che hanno garantito all’Istituzione un futuro.

Noi lavoratori non abbiamo avuto e ricevuto mai una risposta, neanche di presa visione.

Siamo stati ignorati in ogni modo sia dalla non più presidente Prof.sa Vargiu, dai consiglieri, dal sindaco, dall’assessore alla cultura.

Ci chiediamo come si possa ignorare la voce corale unanime di maestranze e artisti.

Ricordiamo inoltre che oltre alla nostra voce molti esponenti di rilievo si erano espressi per tale soluzione, la Sig.ra Ricciarelli, la Sig.ra Comparato, il Maestro Bruson, il presidente onorario del TLS Adriano Guarnieri, la Signora Argiris, ecc..

Non una manovra elettorale “a tenaglia” come ha insinuato impropriamente un organo di stampa, ma piuttosto la consapevolezza che si respirava nell’aria, e lo diciamo senza paura di smentita, di una vera e propria macchinazione ordita ai danni del Dott. Lepore, di noi lavoratori e del Teatro stesso.

Non si spiegherebbe infatti quanto accaduto, dove un professionista della città, senza alcun titolo e senza alcuna esperienza in tema di spettacolo, senza aver mai aver avuto la possibilità di guidare un Ente, sia stato buttato nella mischia dall’Amministrazione comunale, dal Sindaco Sisti, persona che non si è vista quasi mai a Teatro e che non conosce nulla del Teatro facendo conto solo sul proprio ego.

In alcuni articoli di stampa si legge dell’entusiasmo del nuovo Presidente, che ha la fortuna di aver sposato una valente pianista, che saprà “riportarlo sulla retta via” in caso di deragliamento. Ma stiamo scherzando? Chi è quindi il nuovo Presidente? L’Avv. Calai o sua moglie?

L’Avv. Calai, attore della macchinazione, non avrebbe dovuto prestarsi a tale giochetto, soprattutto ben sapendo che in seno al Consiglio Direttivo, dove entrava per la prima volta proprio il giorno della sua nomina a Presidente, era presente il Dott. Lepore che aveva già da tempo avanzato la propria candidatura, questa si consona al ruolo, di sicura garanzia ed efficienza. Ma vogliamo davvero fare paragoni?

Ribadiamo che noi lavoratori del teatro di tutti i comparti, maestranze, artisti del coro, responsabili di palcoscenico, avevamo rappresentato la nostra preoccupazione in più di una occasione, anche perché la direzione artistica di questi ultimi anni, non più direttamente agita dal Maestro Zurletti ma dal suo condirettore artistico Prof. Girardi, ha mostrato di voler mettere a repentaglio la nostra attività lavorativa, soprattutto per quanto riguarda il coro, già con una ventilata presenza in scena di un coro di diversa Regione. Sono cose note.

Cogliamo l’occasione infatti per dichiarare pubblicamente la nostra insoddisfazione e sfiducia verso il Professor Girardi, che a nostro avviso ha mal interpretato lo spirito di una istituzione di cui noi conosciamo bene la storia. Noi siamo la Storia di questo Teatro e di cui vorremmo ancora essere il futuro ma con guide sicure, competenti, affidabili, leali e rispettose del nostro lavoro.

Noi lavoratori siamo cresciuti dentro questa antica istituzione con l’Avvocato Carlo Belli, fedele testimone dei dettami del padre fondatore Adriano Belli, che aveva sempre indicato in Claudio Lepore la certezza della continuità di questa Istituzione.

Ci chiediamo con quale idea si possa pensare di preferire un avvocato di nessun rilievo nell’ambito dello spettacolo, con nessuna risonanza in ambito locale, regionale e nazionale e di insediarlo dall’oggi al domani al vertice del TLS.

Ci chiediamo come mai nessuno ci abbia ascoltati, noi che con enorme dedizione abbiamo per decenni portato questa istituzione al compimento di obiettivi riconosciuti.

La gestione di un teatro e la sua rappresentanza tramite la presidenza non si improvvisa, chi lavora in teatro come noi sa che improvvisare è un’arte ma che va studiata bene. Non basta essere appassionati di teatro per sentirsi legittimati a occuparsi di teatro.

Chiunque di noi potrebbe dire di essere salito su una monoposto di formula 1 e affermare, appena sceso, e senza aver nemmeno messo in moto il motore perché nemmeno sa come si avvia, di essere un pilota.

Nel ringraziare la Presidente Tesei, che ha avuto la lungimiranza di nominare proprio il Dott. Lepore in quota Regione nel Consiglio Direttivo, nomina che ravvisiamo propedeutica proprio alla sua elezione a Presidente, chiediamo al Sindaco di Spoleto, all’Assessore Regionale Sig.ra Agabiti, all’assessore alla cultura del Comune di Spoleto ed ai Consiglieri del TLS le motivazioni che hanno supportato tale scellerata scelta.

Noi ravvisiamo in tale nomina, nemmeno tanto velatamente, delle mere operazioni di bottega.

Ravvisiamo un profondo disinteresse da parte della politica locale per le sorti del TLS. Non vorremmo che all’interno dello stesso si annidi qualche “commissario”, ben individuabile, per decretarne poi la chiusura.

Chiediamo alla signora Vargiu, che più di altri conosceva le nostre richieste, come mai non abbia mai rappresentato le nostre istanze in sede di consiglio.

E che non ci abbia mai ufficialmente risposto.

Da parte nostra c’è totale sfiducia verso la maggioranza del Consiglio che ha indicato prima e deliberato poi la nomina dell’Avvocato Calai, che invitiamo a riflettere a quale gioco si è prestato, e cogliere la nostra preoccupazione e il senso del nostro dissenso che non possono essere tacitati con lo sbandierato entusiasmo di cui si dice portatore. Con il solo entusiasmo non si va lontano.

E’ evidente che l’amministrazione locale, in particolare, non conosca bene cosa sia la gestione di un teatro come il Teatro Lirico Sperimentale, aver scelto a due mesi dalla stagione di nominare l’Avv. Calai, senza alcuna esperienza, senza nessun pregresso in ambito gestionale, senza nessuna autorevolezza, senza alcuna reale ed assodata competenza in materia teatrale; è la scelta peggiore che si poteva fare.

Confermiamo a gran voce che sostenevamo il Dottor Lepore prima come Direttore, lo sosteniamo oggi quale candidato Presidente per quanto dimostrato in 40 anni di carriera, per le sue indubbie competenze, per i successi con lui ottenuti in Italia e nel mondo, per la sua lealtà e onestà.

Contestiamo fermamente la presidenza di Calai e la vicepresidenza del signor Belli anche lui con nessuna risonanza nel mondo della cultura e dello spettacolo dal vivo.

Chiediamo risposte e auspichiamo di aver solo avuto un incubo, e che il finale non sia quello triste da poco visto sui giornali.

Ribadiamo a gran voce il nostro malcontento e una sensazione di amarezza profonda intuendo che purtroppo, anche questa Istituzione, che ricordiamo essere in primis una scuola di eccellenza, tra le prime in Italia, per formare e far debuttare cantanti lirici che saranno i protagonisti del futuro nei teatri di tutto il mondo, è diventata oggetto di giochi di potere politici e di vendette personali da parte di persone incompetenti, che con superficialità hanno avanzato ed appoggiato questa scelta, per noi totalmente incompatibile.

Chiediamo al Maestro Zurletti, con noi sempre rispettoso, di sostenere la nostra causa per il bene di questa istituzione, della quale anche lui, come noi, conosce bene la storia.

Prof. Girardi, auspichiamo da lei un passo indietro. Questa città non ha bisogno di commissari “milanesi” travestiti da Condirettori Artistici.

Noi che conosciamo la storia di questo teatro e abbiamo visto già in passato compiersi veri prodigi, già vedevamo tanto tempo fa un futuro visionario fatto di progetti visionari e arditi come Bach-Berio ed altri, noi che abbiamo lavorato per progetti che vinsero il premio Abbiati, oggi contestiamo sia la nomina dell’Avv. Calai a Presidente che la Condirezione del Prof. Girardi che non ha in alcun modo posto le basi di visioni artistiche rilevanti, abbiamo atteso, lasciato tempo, ma al di là di successi personali di registi già in squadra nel Lirico prima di lui, il Prof. Girardi non ha portato alcun valore aggiunto, anzi, ha provocato malumori profondi sia in palcoscenico tra le maestranze, nel coro e anche tra i personaggi di rilievo artistico, mancando di rispetto in più di un’occasione alle nostre professioni, inserendosi in dinamiche in cui non avrebbe proprio dovuto mettere verbo. Un uomo che manca di empatia e senso della condivisione.

Nessun vento di innovazione, non abbiamo respirato nessuna aria nuova, non è un accento milanese a illuderci che ci siano novità.

Già ci sembra troppo dover assecondare una persona con la quale non si ha collante, non possiamo a questa aggiungerne un’altra, senza voler davvero esprimere un giudizio sulle persone.

Ribadiamo lo sconcerto nell’essere stati totalmente ignorati dal Consiglio, al quale avevamo avanzato delle proposte, che non ha certo reso un gran servizio al TLS e alla città con questa nomina, e dalle autorità competenti che dovevano salvaguardare questa scuola di eccellenza e storico teatro e di certo il nome Lepore Claudio era certezza e garanzia.

Oggi si respira vento di agonia, vento di manovre politiche senza anima, provinciali, senza passione, vendicative, vento di passeggeri entusiasmi per interessi di visibilità privata, assenza di orizzonte, un fuoco d’artificio fatto esplodere con prepotenza, arroganza, disprezzo che promette solo fumo e cenere.

Chiediamo alla stampa di essere al nostro fianco in questa vicenda e divulgare il malcontento di lavoratori del Teatro che hanno dedicato la vita a questo mestiere, veri professionisti riconosciuti anche in altre realtà teatrali, e qui completamente ignorati ed inascoltati.

La cultura va salvata e curata con le competenze di chi sa cosa c’è dietro le quinte. Non servono i lustrini, servono le competenze per rappresentare e gestire un teatro, serve la sensibilità di aver conosciuto l’anima di questa istituzione tramandata nel tempo.

Non vorremmo vedere come già per il Festival spoletino un’agonia a singhiozzi.

Cogliamo l’occasione per ringraziare pubblicamente il Dott. Lepore, per averci fatto sognare come si sogna in un grande Teatro, per averci fatto volare molte volte oltreoceano nei meravigliosi teatri giapponesi con 2.000 spettatori ad ogni recita, dove il Teatro Lirico Sperimentale ha riscosso sempre un grandissimo successo, per averci accompagnato in esperienze complesse, ardite e complicate che hanno arricchito il nostro bagaglio artistico e umano, per aver difeso il nostro lavoro anche quando le condizioni erano poco favorevoli, per aver organizzato al meglio ogni stagione, anche nell’ultimo periodo nonostante la pandemia, senza mai lasciare indietro nessuno.

Ci auguriamo che quella a cui abbiamo assistito fino ad ora sia stata una prova generale con molti errori, dove chi di dovere cambi il finale nottetempo come fanno i grandi registi, capaci di vedere quando uno spettacolo non può funzionare e non andare in scena.

 

28/05/2024

F.to

MAESTRANZE DEL CORO

ANGELELLI FRANCESCA GROSSO LUCA

CALABRESE VALENTINA TRIPPETTI ANTONIO

CAMPOCCIA MARIANGELA ANDREUCCI FRANCESCO

CRESTA SARA CASCIANELLI MAURIZIO

CRESTA VALENTINA FINETTI FERRUCCIO

D’AGATA DANIELA FORCIGNANO’ RICCARDO

D’AGOSTINO DANIELA LANFIUTI BALDI FABIO

DURANTE GIOVANNA SERI MARCO

GIUDICE EMANUELA TESTERINI AMEDEO

GRILLINI BARBARA TINTORI GIOVANNI

IACUITTO MARINA GRANCI IVANO

LISETTO FRANCESCA PERNAZZA PAOLO

LUCHETTI ALESSANDRA RONDINI LUCA

LUZNIK KLARA

MARCONI BENEDETTA

MOLINELLI MANUELA

PACI VITTORIA

SALEMME FRANCESCA

CITTADONI LUCIA

MARTELLUCCI ROSSELLA

PALERMO ISABELLA

SALUSTRI SUSANNA

SERVILI SARA

STOCCHI RITA

CARITA’ GIOVANNI

CONTI GIUSEPPE

COSIMELLI RICCARDO

COSTARELLI TOMMASO

FIOCCHETTI ALESSANDRO

GIACINTI GIUSEPPE

GIOIA FRANCESCO ISIDORO

MAINARDI TIZIANO

MAZZEO FRANCESCO

 

DIRETTORE DI SCENA

LEPORE IRENE

 

CAPOMACCHINISTA

ZAPPELLI PAOLO

 

ELETTRICISTI

MARCUCCI MARCO

BALDONI DAVID

 

MACCHINISTI

MAROTTA MASSIMILIANO

BELLINI LEONARDO



I commenti dei nostri lettori

Egeege

20 giorni fa

L'articolo delle "Maestranze" sembra scritto da Lepore. A pensar male.. Cordiali saluti

...un socio

23 giorni fa

Mi dispiace per chi trova “imbarazzante” l’articolo, ma io sono uno di quelli che lo STRAcondivide. Purtroppo la mia esperienza mi permette di dire che mosse politiche di questo genere quasi mai hanno sortito effetti migliorativi. L’esperienza, quella con la “E" maiuscola è d’obbligo soprattutto in settori estremamente delicati e in profonda crisi come quello della cultura, nello specifico della musica e nello specifico ancora più specifico dell’Opera. Esperienza significa anche calcare i palchi respirando la polvere delle quinte sapendo bene come e dove muoversi e comprendendo cosa significa vivere le ore di prove tra registi, tecnici, maestri di coro, cantanti, direttori. Ed è un’esperienza assolutamente necessaria per comprendere nel profondo le necessità e le esigenze di chiunque lavori sopra e sotto quel palco. Mi dispiace sempre per quell’imbarazzo creato da questo articolo ma i successi ottenuti negli anni da "questo gruppo” (e per gruppo omnicomprendo tutti coloro che più o meno si sono spellati affinché i risultati fossero sempre di grande qualità accettando compromessi e spesso anche lavorando gratis) sono stati successi conquistati con il sudore della fronte, sacrificando ore su ore, giornate, famiglie tutto esclusivamente per il bene della bella e della buona musica sentendosi ripagati solamente e ampiamente dagli applausi ricevuti alla fine di ogni recita. Tutto questo mi fa dire che sì, il teatro lirico di Spoleto è anche un po’ nostro (mio, ovviamente parlo per me) e questo mi dà il diritto almeno di pretendere di essere ascoltato quando ho una cosa da dire soprattutto se questa è detta per il bene di quel teatro. Non essere preso neanche in considerazione, inascoltato, è profondamente offensivo soprattutto per tutto il lavoro svolto con tanto impegno. Quando in una famiglia si deve affrontare un problema, ci si siede intorno a un tavolo con tutti i componenti della famiglia. Anche i bambini piccoli che sicuramente hanno poco potere decisionale ma che comunque fanno parte della famiglia. Questo mi sento di dire a sostegno e a difesa di un gruppo veramente solido come un teatro STABILE dovrebbe vantarsi di avere. È facile giudicare da una platea seduto su una poltrona (con tutto il diritto, percarità perché chi paga il biglietto ha poi anche il diritto di dire la sua) ma sappiate che sopra quel palco c’è un equilibrio talmente complesso e delicato che per far crollare il tutto, a volte, basta solo “un movimento azzardato”.

Giuseppetr

23 giorni fa

Buongiorno, ogni giorno ho la conferma che i posti di responsabilità nei vari Enti siedono persone che hanno oggettivamente poche specifiche competenze. Per fare un esempio TUTTI hanno espresso pareri sfavorevoli a vari personaggi chiave nella gestione della recente pandemia. Il comunicato presenta numerose ripetizioni, è vero, ma per esprimere con forza la sua preoccupazione per la presenza di responsabili con poca storia nella Storia dello Sperimentale. Certo anche io pensavo che il dott. Lepore potesse assumere un ruolo fondamentale. In ogni recita che ho avuto modo di partecipare come corista è stato sempre presente intervenendo nella risoluzione di problemi, dai minuti a quelli complessi.

Ivano

23 giorni fa

Colgo l'occasione per rispondere al Sig. Francesco. Lei ha centrato il problema. La Sug.ra Profili e la Sig.ra Vargiu non erano al dentro delle dinamiche teatrali e, come dice lei, hanno svolto egregiamente il loro compito. Ma con una differenza. L'Avv. Calai non ha alle spalle un Direttore come lo è stato il Dott. Lepore durante i mandati delle due Signore. L'Avv. Calai è solo, senza nessuna conoscenza nè esperienza. Quindi chi si è battuto per la Presidenza al Dott. Lepore lo ha fatto a ragion veduta. Oggi il TLS è praticamente come una tavoletta di legno in balia dell'oceano in tempesta. L'Avv. Calai poteva tranquillamente assumere lui la Vice Presidenza della Presidenza Lepore, e tra qualche tempo, formatosi e più esperto, rilevare il ruolo. Così davvero non va E non sminuisca mai più il ruolo dei lavoratori Stagionali, che sono la colonna vertebrale dell'Istituzione. Marginali sono coloro che prendono decisioni senza minimamente ascoltare le loro idee, le loro proposte,e loro istanze e con la delicatezza di un elefante in una cristalleria incidono sulle sorti degli uni e del TLS stesso, senza conoscere praticamente nulla, così come l'interlocutore al quale mi permetto di rispondere. In musica esiste anche il "tacet". Senza conoscere sarebbe meglio proprio tacere. E le dico un ultima cosa, le maestranze sono il FUTURO di questa Istituzione.

Stella

23 giorni fa

Ho avuto il piacere e l'onore di lavorare con il Dottor Lepore per due stagioni del TLS.Ho avuto tanti insegnanti nella vita,dalla scuola al mondo del lavoro,ma devo dire che è stato l'unico ad aver lasciato una traccia nel mio percorso..Una persona straordinaria,umana e professionale .Un grande esperto del settore che ha dedicato la sua vita e il suo lavoro al TLS con entusiasmo ed amore,non risparmiandosi mai.Merita questa nomina più di tutti,lui è il TLS!!!

Signor Smith

23 giorni fa

Ai lavoratori del TLS non difetta certo la passione, ed è un bene... io - se posso permettermi un suggerimento - lavorerei maggiormente sulla capacità di sintesi, di cui, alla fine della lettura, si sente la mancanza. Il ruolo a cui è stato chiamato l'avvocato Calai è un ruolo "apicale", in cui l'esperienza nel ramo potrebbe non essere necessaria se il dirigente in questione ha doti e capacità manageriali riconosciute. Non so se Calai le abbia, me lo auguro per lui e per Spoleto. Le capacità del Dottor Lepore in materia musicale e teatrale erano, e sono, indubitabili... certo le polemiche di queste ore fanno riflettere sul versante delle capacità diplomatiche e relazionali, che sono altrettanto necessarie per il ruolo del Presidente. Spero che, col tempo, si rientri in un'ottica shakespeariana... "Tanto rumore per nulla".

Francesco

24 giorni fa

Trovo imbarazzante la lettura dell'articolo e inveire contro questo e quello ripetendo come un refrain gli stessi concetti cento volte. Anche in musica, per fortuna, oltre il tema e variazione abbiamo anche altre forme musicali, forse più interessanti, con le quali costruire un brano musicale. A volte è necessario, per non annoiare l'ascoltatore, cambiare spartito. E  con le nomine all'interno del TLS si è un po' cambiato spartito. È un bene, un male? Chi lo può dire? Vedremo. Mi sembra che si ripeta quanto avvenuto con la nomina del direttore Verini del Sistema Museo anche in quel caso polemiche a non finire. Credo, però,  ci sia poca chiarezza tra le funzione di presidente di una istituzione, di direttore generale e di direttore artistico. L`imprenditrice Maria Chiara Profili presidente del lirico non era un`addetta ai lavori però ha svolto il suo compito egregiamente. Lo stesso impegno svolto dalla Prof.ssa Vargiu che, anche lei, provenendo dal mondo della scuola e non certamente al dentro della macchina teatrale, ha saputo svolgere il suo compito con intelligenza e passione. Carlo Belli, che ha svolto la  sua professione di avvocato a Roma fino al 2000,  figlio del fondatore, certamente si è interessato del lirico ma è stato utile per le conoscenze, le relazioni, le amicizie che ha saputo far valere ma anche lui, credo, non più di tanto coinvolto nella gestione diretta del TLS. Quindi, da esterno, non capisco perché un apprezzato e intelligente avvocato spoletino non possa svolgere con successo il ruolo di Presidente di questa rinomata istituzione spoletina. Che non possa staccare assegni a quattro zeri come in modo inopportuno ha fatto notare qualcuno,  sarà anche vero ma lo stesso vale, credo,  anche per chi avrebbe voluto essere al suo posto. Mi sembra importante,  oltre al ruolo di Presidente, individuare una figura, se non sbaglio è vacante, che svolga, come ha svolto per quaranta anni il dott. Lepore con dedizione, impegno e con risultati eccellenti, la funzione di Direttore generale. Se non altro perché è, una, se non l'unica,  delle poche figure professionali con contratto a tempo indeterminato, al contrario delle maestranze con contratto a termine, all'interno del TLS, che forse proprio per questo hanno poca voce in capitolo. Che dire del direttore artistico? Quando fu nominato Zurletti, dopo il maestro Frajese, anche il nostro spoletino Lorenzo Muti era un candidato. Si preferì il musicologo al musicista e non so se fu la decisione più saggia ma comunque bravo a far crescere negli anni il TLS. Mi auguro che dopo  la coabitazione Zurletti/Girardi  si sappia individuare una figura all'altezza del prestigio di questa nostra amatissima istituzione spoletina e perché non pensare proprio a Lorenzo Ricci Muti?

Mauro

24 giorni fa

Non condivido assolutamente l' articolo e le rimostranze delle maestranze. Il Presidente ed il Vicepresidente sono stati regolarmente eletti a norma di statuto. Ritengo che nessuno si debba dimettere, anzi è il momento giusto per voltare pagina con persone nuove. Succede così ovunque. Chi ha ideato questo dovrebbe farsene una ragione e non cercare di rimanere attaccato alla poltrona

Se si vuole si è ancora in tempo.

24 giorni fa

In una nave che si appresta a salpare non c'è cosa peggiore di un equipaggio che non è contento del "capitano" che deve condurla. In questo caso si ha la fortuna che "l'ammutinamento" sta avvenendo ancora prima che la nave abbia sciolto gli ormeggi per salpare dal porto. È, a differenza di quanto è avvenuto sul Bounty, c'è la fortuna di potere rimediare perché la nave non ha preso il largo.

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