le interviste di Sol

Lirico Sperimentale, Sol incontra Lepore

 

L'ex direttore snobbato per la Presidenza: "Le dinamiche politiche sono entrate di forza in teatro"

 

La nomina dell’avvocato Roberto Calai alla Presidenza del Teatro Lirico Sperimentale ha suscitato stupore e, a dirla tutta, anche più di una perplessità non soltanto fra gli addetti ai lavori. Spoletonline ha incontrato Claudio Lepore, storico direttore del Tls e attuale membro del consiglio direttivo su nomina della Regione Umbria, da tutti indicato come il naturale candidato al ruolo di presidente prima dell’elezione di Calai.

Dott.Lepore è amareggiato per la mancata nomina a Presidente del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto dopo tanti anni di direzione e collaborazione? “Non sono amareggiato ma particolarmente irritato. Le amarezze passano nel mio caso, mentre le irritazioni sono permanenti soprattutto quando le dinamiche politiche entrano di forza in teatro. Ma non mi straccio le vesti per così poco. Viste le origini, per il 50% sono un combattente sannita e i sanniti sono stati un osso duro per i romani. L’altro 50% è assisano e, quindi, diciamo più pacifista… in genere, comunque, prevale il sannita”.

Quali dinamiche? “Beh le dinamiche che hanno portato uno stimato professionista alla presidenza. Uno stimato professionista che di certo non è apartitico, candidato del Comune di Spoleto che è espressione di civici più PD”.

E' ordinaria amministrazione ovunque, chi ha la maggioranza vince. “Io sono profondamente ‘antidemocratico’, diciamo alla Massimo Fini (giornalista anticonformista, ndr), senza scomodare personaggi più autorevoli. In certe situazioni penso che la competenza debba prevalere. O nel caso della presidenza la capacità di trovare o dare parecchi soldi, vedi Cucinelli, senza snaturare la parte artistica. Non mi sembra che la scelta fatta a maggioranza abbia queste caratteristiche. La stessa Signora Maria Chiara Rossi Profili, già Presidente del Lirico Sperimentale, ha contribuito significativamente dal punto di vista economico, acquistando tutti gli arredi per gli uffici oltre che aprire continuamente la villa di famiglia fino ad accogliere 400 ospiti e offrire gratuita ospitalità a registi e direttori. Senza contare le volte in cui è riuscita a far aprire il libretto degli assegni ad alcune personalità componendo cifre a quattro zeri per il Teatro Lirico Sperimentale. In alternativa occorrerebbe un manager con solide competenze teatrali. Comunque vedremo gli sviluppi. Ad ogni modo in bocca al lupo al neo presidente”.

E il Ministero della Cultura cosa dice? “Beh il Ministero della Cultura che contribuisce per l’80% delle entrate non ha rappresentanti né voce in capitolo, anche se grazie all'impegno dell'onorevole Mulè e del Sottosegretario Mazzi hanno sposato le mie sollecitazioni ad una più equa distribuzione dei fondi sulle scuole di Eccellenza. Equità che non c'è stata grazie all'ex ministro Franceschini. Si è in attesa del decreto ma io già da due anni circa, con delega della legale rappresentante, ho seguito l'argomento e posso definire questo risultato come un successo acquisito importante”.

Che pensa di fare? “Per ora rimanere consigliere, come normalmente accade in consessi del genere, e partecipare. Altro non posso fare se non proporre, parlare, articolare frasi. L'alternativa sarebbe quella di dimettermi ma non è ora. Non è escluso che ‘apra bottega altrove’, le conoscenze le ho e comincio ad accettare le consulenze esterne già richieste. Si chiude un siparietto, si apre un sipario...”.

Come mai, abbiamo saputo, non ha accettato la Vicepresidenza? “Semplice: si corre per vincere e non per partecipare. Non mi va di stare con chi non mi ha voluto come presidente, figuriamoci accettare la Vicepresidenza. Un suicidio morale. Io non sono assetato di potere, desideravo solo finire il mio lavoro per un paio di anni, anche perché a 66 anni e mezzo sono ancora vivido. Il Vice, con tutto il rispetto, l'ho fatto a Cucinelli al Teatro Stabile e, tra l'altro, è accaduto che non approvassi il bilancio, ma già sono stato presidente di organizzazioni teatrali nazionali come Antal Agis, figuriamoci fare a casa mia il Vice… Sarebbe una cosa del tipo: ‘Hai fame? Vuoi un pezzettino di merenda? Ma se ho fame mangio tutto, ahahahah!”.

Sempre netto, eh? “Beh ovvio, sono stato sempre netto nel mio lavoro e nella mia vita. Auguro allo Sperimentale il meglio possibile ma con la politica dentro ho timori. Era proprio quello che non volevano i Belli, che si erano sempre avvalsi della politica per avere il giusto sostegno economico, sempre poco a livello locale e regionale ma sempre di più a livello nazionale. Io per ora starò dalla mia parte, non dico proprio dietro le persiane, non sarebbe da me, ma alla finestra di certo, esercitando le poche azioni che posso fare”.

Ha qualche messaggio da inviare tramite le nostre colonne? “Ringraziare chi mi ha supportato in consiglio e cioè l'architetto Giuliano Macchia e il dottor Fabio Di Russo, e ringraziare tutti coloro che dall'esterno hanno creduto in me: e cioè gli artisti Katia Ricciarelli, Renato Bruson, Carlo Palleschi, Marina Comparato, Roberto de Candia, Roberto Frontali, Marco Martinelli, Ermanna Montanari, Marco Boemi; i giornalisti e studiosi Stefano Ragni, Mauro Mariani e mi scuso per quelli che ho dimenticato. Un piccolo sassolino da togliermi dalla scarpa riguarda il comportamento della Professoressa Vargiu, che ho sempre sostenuto con lealtà in quanto legale rappresentante uscente e che si è accodata alla scelta comunale. Pensavo che, come accade in altri consessi, si astenesse. La stessa astensione dell'assessore Regionale Agabiti tramite un suo delegato la vedo incomprensibile, in quanto ero il candidato della Presidente della Regione. Altro messaggio; sono stati poco gradevoli i presunti ‘inciuci’ di qualche dipendente, direzione artistica (escludendo Zurletti) e amministrazione locale. Ma forse sono solo illazioni… comunque sgradevoli. Inoltre rifletto: ma la minoranza in consiglio comunale non parla? Allora vuol dire che sono indigesto a destra e a manca... Meglio, mi fa onore!”.



I commenti dei nostri lettori

Alessandro

9 giorni fa

Qualcuno che sceglie di chiamarsi "Chi sa"presume di avere la verità in tasca. Io non presumo di detenere alcuna verità. Leggendo le esternazioni di Lepore rimango moderatamente stupito della sua arroganza, presunzione, tracotanza, voracità e "volontà di potenza". Infatti, pur essendo uomo competente e professionista di alto profilo, non credo possa essere altrettanto apprezzato per altre sue modalità e comportamenti verso anche i suoi stessi collaboratori o i più umili "servi". Forse le valutazioni che sono state fatte nel non eleggerlo presidente di una istituzione, tengono conto anche di molti altri aspetti di Lepore uomo. Per fare un uomo, non basta solo la sua competenza.

Chi sa

24 giorni fa

Signor Nano, l'unica cosa esatta che ha detto è che sa di essere inesperto. Quello che è accaduto non può che essere definita una manovra di bassa lega ordita da varie personalità, nomina pilotata e che ha visto il professionista Calai prestarsi al gioco. L'intervista è stata rilasciata da colui che ha fatto la storia di questo Teatro, e l'attaccamento alla poltrona proprio non lo riguarda, visto che l'incarico di Presidente è del tutto svolto in forma gratuita. Prima di parlare bisogna conoscere le cose, e questo siparietto, non certo quello del Teatro, è frutto di una pessima commedia

Gioacchino Rossini

26 giorni fa

Dal Barbiere di Siviglia, aria di Don Bartolo: "A un Dottor della mia sorte......" https://youtu.be/kK5tXenDWQ8?feature=shared

nano

27 giorni fa

Certo, da questa intervista traspare una tracotante arroganza di cui, credo, il Lirico Sperimentale potrà farne tranquillamente a meno. Mettersi a disposizione, con la carica di vicepresidente poi, non mi sembra così umiliante...anzi. Evidentemente altre logiche spingevano il questo Lepore ad ambire l'alta carica, non il bene del Lirico Sperimentale, ma potrei sbagliare. Da semplice cittadino, e da inesperto in materia, credo che definire Siparietto il lirico sperimentale sia un'offesa alla istituzione e alla città. Credo che questo Lepore debba fare le sue scuse formali. Detto questo, un grosso un bocca al lupo al neo presidente, che mi dicono persona capace e di cultura. Nulla di personale, ma leggere articoli di questo tenore, spingono anche il lettore più pacato e restio a dire la sue.

Signor Smith

27 giorni fa

Peccato si sia persa una buona occasione per affidare le sorti del TLS ad una persona che ha dimostrato sul campo, per anni, la sua competenza e le sua capacità. Auguri di buon lavoro al nuovo CdA, soprattutto nell'interesse del TLS e della città di Spoleto. Un ringraziamento a Lepore, ridimensionato dai partiti... lui che è uomo di "spartiti"!

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