economia

Scossa nel settore bancario, bruciati 9 miliardi dopo la tassa sugli extraprofitti

 

La decisione del governo italiano ha colto i mercati di sorpresa

 

La decisione del governo italiano di tassare gli extraprofitti delle banche ha fatto bruciare in un primo momento ai principali titoli bancari 9 miliardi di capitalizzazione. La decisione annunciata dal Governo lunedì 7 agosto ha colto i mercati di sorpresa e i risultati il giorno dopo sono subito apparsi come molto pesante. A fronte di un calo generale dell’indice di Piazza Affari del 2,2%, le principali banche italiane hanno subito flessioni ben più significative rispetto alle quali hanno spiccato in negativo il -10,94% di BPER, il 10,83% di MPS e il -8,67% di Intesa San Paolo.

Dopo le rassicurazioni del Governo e in particolare del Ministro dell’Economia Giorgetti sui limiti al prelievo, che non supererà lo 0,1% del totale dell’attivo, il giorno successivo i titoli bancari hanno però recuperato buona parte di quanto perso il giorno precedente, e anche l’indice di Piazza Affari ha segnato un rialzo dell’1,31%. La tassa sugli extraprofitti prevede che, nei limiti prima indicati, i maggiori introiti ottenuti dalle banche grazie ai rialzi del tasso di interesse subiranno un’imposta straordinaria con aliquota del 40% per finanziare le politiche del governo per il lavoro, comprese quelle per proseguire le politiche di taglio sul cuneo fiscale.

Lo spread tra bond tedeschi e bond italiani rimane sotto 200

Nonostante la tassazione sugli extraprofitti delle banche oltre a una reazione negative dei mercati nell’immediato abbia causato anche alcune frizioni nella coalizione di maggioranza, con Forza Italia che ha espresso perplessità sul provvedimento, lo spread tra bund tedeschi e bond italiani a 10 anni è rimasto saldamente sotto il 10%. Chi ha deciso di investire in bond italiani può dormire dunque sonni tranquilli, e non solamente perché lo spread con quelli tedeschi è sotto controllo.

 

Intanto, l’aumento del tasso di interesse ha reso in generale i bond più appetibili. Essi sono infatti una risposta efficiente e sicura rispetto alla perdita di valore reale del denaro. Mentre tenere il denaro fermo nel conto corrente in questo momento a tassi vicini allo 0 con un’inflazione ancora non sotto controllo rappresenta una perdita costante, i BTP decennali hanno in questo momento un rendimento annuale superiore al 4%.

 

Considerato che il rendimento a dicembre del 2020, prima degli aumenti del tasso di interessa, era di solo lo 0,4%, è facile comprendere come essi siano oggi un investimento appetibile tra quelli a bassissimo rischio e una solita alternativa rispetto al tenere fermi i propri risparmi nel conto corrente.

Bond italiani, perché in questo momento hanno il vento in poppa

Già lo scorso giugno, il premier Merloni aveva espresso soddisfazione per la tenuta dei titoli di stato italiani. Se è vero che essi beneficiano anche di congiunture europee e internazionali favorevoli, esistono anche dati oggettivi positivi che sembrano premiare le politiche italiane, come la tendenziale crescita del PIL anche per tutto il 2023.

 

Secondo i dati diffusi dall’Istat, il PIL italiano nel primo trimestre di questo anno ha registrato uno 0,9% di aumento rispetto al trimestre successivo, contro lo 0,6% previsto, e un +1,9% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. Una parziale doccia fredda è arrivata nel secondo trimestre con un calo dello 0,3%, ma questo dato non dovrebbe invertire il previsto risultato positivo annuale. Maggioranza e opposizione dibattono come comprensibile se tali progressi siano o meno merito del governo Meloni, ma rimane il dato economico oggettivo che sembra anch’esso influenzare in positivo l’andamento dei bond italiani.

Tassa su extraprofitti e bond italiani, considerazioni finali

L’annuncio del governo di aver optato per una tassazione speciale, con aliquota del 40% degli extraprofitti delle banche ha in un primo momento disorientato i mercati, facendo scendere di percentuali comprese tra il 5% e il 10% i principali titoli bancari. I chiarimenti successivi del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giorgetti sono tuttavia riusciti a invertire parzialmente il trend, con un buon recupero il giorno successivo. Inoltre, tale manovra non sembra avere avuto contraccolpi sullo spread tra bond tedeschi e bond italiani decennali, che è rimasto saldamente sotto il limite “psicologico” di 200 nei giorni successivi all’annuncio del governo.



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