cronaca
Spoleto sempre più povera e anziana
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Spoleto sempre più povera e anziana
I risultati dell'analisi condotta dalla Cgil: in netto calo i dati relativi alla popolazione e alle natalità. 'Bisogna agire subito, da 2-3 anni numeri ancora più critici'
Una città anziana e meno popolosa rispetto al passato, in cui nascono pochi bambini. Continua a versare in condizioni di grave crisi Spoleto, finita al centro di un’approfondita analisi condotta dalla Spi Cgil: i residenti, ad esempio, nel 2012 erano 38.559 mentre ora sono scesi a 36.271 facendo così registrare un calo netto del 5,9%. L’indice relativo alla vecchiaia, invece, ha subito un “aumento esponenziale” passando dal 212% al 270%. Preoccupanti, inoltre, i dati riguardanti il tasso di natalità (da 8,7 a 5,3) e la mortalità (da 12,9 a 15,4). Il reddito medio è 19.684 euro, inferiore sia alla media umbra (20.394) che a quella nazionale (22.496).
Come se non bastasse, sono incrementate le persone che vivono sole (circa 5 mila) e gli over 80 (da 8,7% a 10,2%). Un quadro, come detto, preoccupante. “Spoleto - ha commentato il segretario generale provinciale Mario Bravi - è una delle realtà che sta soffrendo maggiormente nel panorama regionale e tra 2-3 anni rischiamo di dover far fronte a numeri ancora più critici. Servono quindi interventi immediati, in particolare modo nell’ambito della sanità”.
Il sindacato, dal canto suo, ha deciso di muoversi in tre modi: in primis, sostenendo la richiesta di accesso civico generalizzato portata avanti da Federconsumatori in merito alle liste d’attesa. In cantiere poi ci sono diverse manifestazioni di protesta, tra cui quella prevista proprio a Spoleto a piazza Pianciani domenica 9 luglio a partire dalle ore 18. Al Comune, infine, è stato chiesto di utilizzare i fondi comunitari per potenziare la rete dell’assistenza domiciliare. “Il sindaco Andrea Sisti si è mostrato disponibile al confronto, speriamo di raggiungere presto un accordo e procedere magari ad un censimento per capire dove risiedono gli anziani che necessitano di cure. A breve solleciteremo un nuovo incontro: dalle intenzioni bisogna passare subito ad azioni concrete. La logica del comando della presidente della Regione Donatella Tesei non funziona: la sanità deve restare pubblica”.
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I commenti dei nostri lettori
Chiediamoci il perché!?
2 anni fa
A parte la sanità cittadina che è tutto un dire, per rimanere a Spoleto e costruirsi una famiglia i giovani non è che hanno molte prospettive. È giusto puntare sul turismo, però non tutti hanno il pallino del turismo e, dato le dimensioni e le offerte della città, non tutti possono vivere con il turismo. Il turismo non deve rappresentare che una minima possibilità dell'intera offerta lavorativa della città e, a parte alcune attività di carattere pubblico, c'è da chiedersi quali sono gli altri lavori che i giovani spoletini possono svolgere? Dove sono? Come vengono retribuiti? tenendo presente che è la popolazione di tutta la Nazione a risentire fortemente dell'invecchiamento e del calo demografico, per quanto concerne Spoleto è un discorso molto più ampio e articolato che risale ai lontani anni Sessanta del secolo scorso. Proprio nel periodo del boom economico quando tutte le altre città italiane crescevano, (sia di occupazione che di popolazione), contrariamente Spoleto stagnava. E questo andamento negativo prosegue tutt'ora, senza intravvedere delle vie d'uscita. Proprio per questo motivo è necessario tentare la via dell'industria. Considerando che il resto del Mondo sta cambiando velocemente la sua struttura lavorativa orientandosi su nuove tecnologie e nuove applicazioni. Ripeto: Spoleto, se vuole riuscire a sopravvivere, deve fare in modo di attrarre nel suo territorio degli investitori per dei prodotti orientati sulle nuove tecnologie, e cercare di salvaguardare più che può le poche industrie che gli sono rimaste. Così facendo, si potranno creare degli indotti che porteranno altro lavoro. E si potranno costruire delle scuole orientate in modo specifico sulla tecnologia di quei prodotti. Solo così la città potrà progredire! Già altre città si stanno muovendo in questa direzione. C'è solo da tenere presente che per salire sul treno non bisogna dormire!
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