politica

'La paura del Pd e la macchina del fango'

 

Cintioli interviene dopo la sua recente espulsione dal partito: 'Provvedimento che non ha seguito alcuna procedura prevista dallo statuto'

 

Arriva la risposta di Giancarlo Cintioli (candidato sindaco di Insieme per Spoleto, Difendiamo Spoleto, Rinascere per Cintioli e Spoleto Sì) alla nota con la quale il Pd Democratico aveva annunciato di averlo espulso dal partito:

"Il Pd cerca di scippare ai cittadini di Spoleto la possibilità di scegliere il proprio sindaco, tentando di imporre con ogni mezzo il suo candidato individuato da poteri estranei alla città.
Da quando parte questa strategia? Semplicemente dal momento in cui si è scelto di scavalcare i meccanismi che gestiscono la scelta dei candidati, cercando di reintrodurre vecchi sistemi che si credevano ormai superati con la fine della prima repubblica, quando la scelta del sindaco era appannaggio di poche persone riunite in qualche segreteria di partito.
 
Ma non erano le “primarie” il principale sistema di intercettazione dalla volontà degli iscritti?
Niente primarie neppure stavolta, visto che la scelta del candidato “ufficiale” del Pd è già stata fatta dai soliti poteri forti esterni a Spoleto, e nemmeno sono stati interpellati i vari organismi del partito che dovrebbero vagliare le candidature.
 
Ma evidentemente nemmeno questo è bastato. Davanti alla paura di non raggiungere il ballottaggio, davanti ai crescenti attestati di stima riscontrabili in città per Giancarlo Cintioli, il Pd ha messo in moto la macchina del fango, comunicando ai mezzi di informazione prima ancora che al diretto interessato una presunta espulsione dal partito.
 
Un provvedimento che fra l’altro non ha seguito alcuna procedura prevista dallo statuto, come d’altra parte era avvenuto per la scelta del candidato: ma questo resta solo una testimonianza di come si voglia influenzare il voto dei cittadini al di fuori del confronto sulle reali capacità dei candidati, della loro esperienza e della disponibilità per la città".



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