economia

Cambio euro dollaro, difficili previsioni tra dati macro e campagne vaccinali

 

Un'analisi tecnica per aiutarti a muoverti fra le due valute

 

Il cambio EUR/USD continua a viaggiare intorno a quota 1,18, influenzato dalle preoccupazioni per il divieto dell'Unione Europea sulle esportazioni dei vaccini di AstraZeneca e dagli effetti del blocco del canale di Suez a causa dell’incagliamento di una nave container. Intanto, dalla Germania, i dati IFO superano le stime, mentre i dati statunitensi hanno dato un esito misto. Una situazione piuttosto incerta che non permette di prendere una chiara posizione sul breve termine sul cross più negoziato al mondo.

Come muoversi su EUR/USD sulla base dell’analisi tecnica. Il quadro tecnico del cambio EUR/USD mostra attualmente un indice di forza relativa (RSI) appena sopra quota 30, fuori dalle condizioni di ipervenduto. Il primo supporto attende a quota 1,1760, seguito da quello a 1,1745 e quindi, più in basso, a 1,1695 e a 1,16.

Di contro, se il cambio dovesse prendere una china rialzista, la prima resistenza è posta alla cifra tonda di 1,18, e poi da 1,1845, 1,1875 e 1,1905.

Il nodo vaccini. In questo contesto, come ogni buona guida al Forex trading saprà certamente rammentarti, è impossibile non dare uno sguardo anche ad alcuni elementi non tecnici, fondamentali, che potrebbero avere un impatto non certo marginale sul cross.

Il riferimento di breve termine è al fatto che nelle ultime ore i leader dell'UE hanno attenuato la loro retorica per quanto riguarda il divieto di esportazione di vaccini, a causa delle crescenti preoccupazioni di danneggiare le catene di approvvigionamento. Il blocco attuato sembra essere particolarmente desideroso di punire AstraZeneca, una società parzialmente di proprietà britannica, che potrebbe aver violato i contratti siglati con Bruxelles.

Intanto, i casi di coronavirus continuano ad aumentare nel vecchio Continente e stanno anche causando una spaccatura tra i Paesi più grandi, tanto che la Germania ha già affermato che domanderà a chi proviene dalla Francia di mostrare un test Covid negativo. La mossa ha causato tensioni tra Parigi e Berlino, che hanno lavorato a stretto contatto in questa crisi… fino ad oggi.

Dall'altra parte dell'oceano, gli investitori hanno visto di buon occhio il calo delle richieste di lavoro negli Stati Uniti a 684.000 unità, il più basso dallo scoppio della pandemia. Tuttavia, questo non basta per rinvigorire il quadro macroeconomico a stelle e strisce, che nella prossima settimana è atteso da nuove uscite piuttosto “delicate”, che potrebbero influenzare in positivo o in negativo la forza della valuta verde nei confronti dell’euro.

Infine, non possiamo non chiudere rammentando l’ottimismo generato dal presidente Joe Biden e dalla sua promessa di iniettare 200 milioni di dosi di vaccino nei suoi primi 100 giorni di mandato. D'altra parte, le infezioni da COVID-19 hanno toccato il fondo negli Stati Uniti e hanno da qui iniziato a risalire. La campagna d'immunizzazione sta andando a tutta velocità, ma c'è ancora molto spazio da percorrere per avvicinarsi alla desiderata immunità di gregge. Questo, e potenziali intoppi nella campagna vaccinale USA, potrebbero in realtà trasformare l’ottimismo sopra citato in un momento di temporaneo incoraggiamento.



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