Due nuovi medici entreranno in servizio 'per il tempo necessario all’espletamento del concorso pubblico e comunque non oltre la data del 31 gennaio 2020”

Nuove risorse per il reparto di “Pediatria” dell’ospedale “San Matteo degli Infermi”. Ad entrare in servizio infatti, stando a quanto si legge nella  delibera n. 485 del commissario straordinario dell’Usl Umbria 2 Massimo Braganti, saranno le dottoresse Elisa Victoria Rinaldi e Rachele Boccardo. 

Le due avevano fatto domanda nell’ambito del concorso emanato dall’azienda alla luce della “gravissima carenza di organico” nel reparto e sono state ritenute idonee dalla commissione giudicatrice al termine del colloquio svoltosi a Terni incentrato sugli argomenti “L’ittero neonata”, “le gastroenteriti” e “le infezioni delle vie urinarie”. Resteranno operative “per il tempo necessario all’espletamento del concorso pubblico e comunque non oltre la data del 31 gennaio 2020”. 

Il compenso sarà di 60 euro per ciascuna ora di servizio e salirà a 480 omnicomprensivo in caso di impiego in turni da 12 ore. “Le attività di collaborazione relative ai contratti in questione saranno espletate personalmente dai soggetti selezionati - è scritto nel documento - in piena autonomia, senza vincoli di subordinazione, in via non esclusiva, utilizzando i locali e le attrezzature messe a disposizione dalla struttura”.

Nel frattempo prosegue il ciclo di incontri pubblici dal titolo “Percorsi di crescita. Vite ritrovate” promossi dal servizio di Oncologia ed Ematologia Oncologica sugli aspetti psicologici e sociali connessi alla diagnosi, alla cura e alla riabilitazione delle patologie neoplastiche. Il prossimo appuntamento si terrà venerdì 29 novembre alle ore 16.30 nella sala conferenze al secondo piano di palazzo Mauri, situato in via Filippo Brignone, con la rassegna che si concluderà poi il 13 dicembre. “Al termine di ogni esposizione - spiega la Usl Umbria 2 - è previsto un confronto interattivo con l’auditorio supportato e coordinato da medici, da psicologi e dagli infermieri del reparto ospedaliero”.