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Di Greta e del fervore ecologista
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Di Greta e del fervore ecologista
C'è una sola verità che conta, negli ultimi due anni centinaia di ambientalisti sono stati assassinati, il resto è solo teatro. Difendere il pianeta dalle aggressioni speculative può costare la vita. Periodicamente escono dall'anonimato figure mitologiche, questa è la volta di Greta Thunberg che ogni venerdì esponeva il suo
cartello di protesta davanti al parlamento svedese. Naturalmente questo avvenimento, con le sue scadenze settimanali, non poteva passare inosservato e infatti ha fatto il giro del mondo creando il personaggio, portando in piazza, in suo nome, decine di migliaia di studenti per protestare contro il riscaldamento globale. Di questa ragazza è da ammirare il coraggio, una missione ecologista senza la minima incertezza, come si può contestare la nobile battaglia? Parafrasando il titolo di un romanzo della Morante "Il mondo salvato dai ragazzini" si può essere ben contenti della visibilità del fenomeno Greta, aiutata (così vociferano le malelingue) da un esperto del marketing. La sua comunicazione è elementare, condita da una banalità seducente (Peter Sellers nel film "Oltre il giardino"), ingenuamente protesa ad assumere un tono inquisitorio, forse per questo che i potenti della terra ne sono intimoriti (una colossale sciocchezza). Naturalmente ora per togliersela di torno le daranno il premio Nobel per la pace, così la collocheranno in un limbo dorato, donando una buona attrezzatura economica anche al suo entourage.
Costringere i latifondisti brasiliani a rinunciare al disboscamento della foresta amazzonica, all'ampliamento delle coltivazioni o alla rinuncia dei progetti minerari in centinaia di angoli della terra è una pura chimera. Come lo è convincere le nazioni emergenti a rinunciare al progresso industriale usando energie fossili, dopo secoli di povertà. Oppure fare entrare nelle testa di Donald Trump (semmai l'avesse) che il riscaldamento globale non è una fake, ma una cosa seria, è praticamente impossibile, convinto com'è che per mantenere il tenore di vita degli americani non esistano guerre impossibili per depredare risorse. Magari si può provare a far capire alla Cina che è democraticamente giusto aspirare alla crescita economica del suo popolo, però il prezzo lo paghiamo tutti con un aumento dell'inquinamento e questo non è né giusto né democratico. Comunque forza Greta e un elogio a tutti i volontari bonificatori dei giardini e delle spiagge. Un piacevole diversivo, per rompere la noia dei vampiri del capitalismo mai domi, in preda ad una perenne sete di potere, mentre sorridono osservando tanto inutile fervore.
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I commenti dei nostri lettori
Roberto Quirino
6 anni fa
Va bene, ho capito, almeno credo di aver capito. Come molti, come troppi, anche lei parla, o scrive, comodamente seduto sulla sua poltroncina e dalla sua tastiera. Io anche domani mi farò prendere da "inutile fervore ecologista" e andrò a Roma, all'"inutile" manifestazione contro i Cambiamenti Climatici e contro le Grandi Opere Inutili e Dannose, di cui anche Spoleto e l'umbria sono piene e di cui anche Spoleto e l'Umbria (giá Verde) si riempiranno in tempi brevi. Lei che fa? viene con noi a Roma, incontrandoci a Piazza della Repubblica alle ore 14? verranno anche altri spoletini, così affezionati alla loro cittá dalla vocazione culturale, ambientale e turistica?
Roberto Quirino
6 anni fa
Signor Civica, cortesemente ci faccia capire : perché sia valida l'azione intrapresa da Greta, bisogna forse assassinarla? o ci siamo fatti prendere da "inutile fervore" nell'andare venerdì a Perugia? Ci spieghi: cos'è utile fare? non fare nulla? davvero, ci spieghi cosa vuole dire con questo suo intervento un po' sibillino che rischia di confondere un po' le idee a chi vorrebbe un mondo migliore.
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