le interviste di Sol
'La mia Spoleto è diversa'
le interviste di Sol
'La mia Spoleto è diversa'
Francesco Flavoni, assessore comunale all'Urbanistica, parla a 360 gradi di terremoto, scuole, Posterna, Prg e la città del futuro
Assessore Flavoni, com'è il bilancio di questi primi 45 giorni circa di lavoro? "Direi buono, nel senso che abbiamo rimesso in moto il settore".
Ah, dunque il settore era fermo? "Diciamo che erano rimaste in ballo parecchie cose. Stiamo cercando di portare a termine ciò che era cominciato e, nel frattempo, ci siamo aperti nuove strade".
Com'è la situazione dell'Ufficio Terremoto? "Quando siamo arrivati abbiamo trovato una
vera e propria emorragia di personale, poiché la precedente amministrazione comunale aveva pensato di formalizzare l'assunzione dei dipendenti con contratti co.co.co., al contrario di tutti gli altri Comuni interessati, che hanno assunto con contratto a tempo determinato. Ciò ha prodotto la conseguenza, naturale, che questi tecnici si sono messi alla ricerca di finestre presso altri Comuni, trasferendosi non appena possibile".
E quindi? "E quindi, essendomi trovato nell'oggettiva carenza di un tecnico, e con altri due in via di trasferimento 15 giorni dopo la data del mio insediamento, ho deciso di muovermi subito. Per prima cosa abbiamo integrato la persona che mancava, dopodiché abbiamo fatto scorrere ulteriormente la graduatoria per assumere gli altri due che avrebbero preso il posto delle due professionalità che avremmo perso di lì a poco. Ci siamo subito messi in moto, poi, con l'assessore Cretoni (al Personale, ndr) e con l'Ufficio Personale, per far preparare un bando per una nuova assunzione a tempo determinato sempre per il sisma. Il contratto sarà fino a dicembre, visto che la copertura dei fondi regionali del sisma ci garantisce fino a quella data".
Quindi, ricapitolando: quanti effettivi conta al momento l'Ufficio Terremoto del Comune di Spoleto? "Sei tecnici più alcuni amministrativi. Sotto questo aspetto se ne sono sentite di vari colori, anche sulla stampa. Qualcuno ha anche scritto che l'organico non era numericamente adeguato, ma la realtà è quella che ho appena descritto".
A proposito di numeri, le pratiche si sono sveltite un poco? "L'iter è lo stesso che devono affrontare un po' tutti i Comuni. Siamo frenati dalla burocrazia e dai continui passaggi tra Ufficio Speciale Ricostruzione (USR) e Comuni. Questi continui filtri, sia per tempi tecnici sia per molteplicità di personale che analizza le pratiche, allungano i tempi della ricostruzione. Sarebbe bene che venisse demandato di nuovo tutto ai Comuni, come era stato nel 1997 quando la ricostruzione aveva comunque funzionato. Ovviamente siamo consapevoli che i tempi sono cambiati e che i fondi sono diminuiti, come anche che le maglie devono essere più strette; tuttavia ritengo - anche come tecnico - che il modello '97 possa essere preso come base".
Come siamo messi a livello di evasione delle pratiche? "L'Ufficio Ricostruzione fa registrare una buona percentuale di pratiche evase. Ad oggi, di tutte le richieste presentate abbiamo 889 inagibilità parziali e 549 totali".
Il terremoto ha riguardato anche alcune scuole, con conseguenze per l'intero sistema scolastico. Quali sono i progetti per la Dante Alighieri e Prato Fiorito? "Come detto anche in campagna elettorale, vogliamo lasciare sia Dante che Prato Fiorito dove sono , a prescindere dal tipo di intervento che si renderà necessario per gli edifici. La speranza è che bastino degli adeguamenti, ma anche in caso di demolizione e successiva ricostruzione vogliamo lasciare entrambe le scuole al loro posto. Finalmente posso dire che la Regione si è resa disponibile a venire incontro a questa nuova richiesta dell'amministrazione comunale: credo che, con buona probabilità, sarà possibile realizzare questa nostra volontà".
Eppure inizialmente sembrava inevitabile l'abbattimento e il successivo trasferimento per entrambi gli istituti: come mai, secondo te? "Siamo stati forti della nostra convinzione che quelle scuole potevano essere lasciate nel loro luogo originale: dopo molteplici incontri anche la Regione, rivalutando il tutto, ha verificato che la cosa è possibile. Ora ci stiamo attivando per cercare di non sprecare il lavoro fatto dagli uffici, anche per rispetto di chi ha lavorato. Quindi vogliamo recuperare il polo scolastico, che però secondo noi andrebbe destinato a un'altra tipologia di scuole, quelle non dell'obbligo. Penso quindi agli istituti superiori, anche perché - ad esempio - ci preme molto la realizzazione della palestra dell'Alberghiero. Entro breve è previsto un incontro con la Provincia, che si è detta disponibile a valutare le istanze della nuova amministrazione e le mutate esigenze politiche, per affrontare il discorso relativo al liceo Scientifico e alle Magistrali. In quell'occasione metteremo sul piatto tutte le questioni".
Scientifico, Magistrali, Alberghiero: manca soltanto il Classico per realizzare un vero polo umanistico. "E' proprio così. E aggiungo che possiamo anche valutare il futuro del Classico. Insomma, se realizzeremo un polo scolastico sarà un polo scolastico vero. Non si può pensare di mischiare diverse fasce di età con, ovviamente, esigenze diverse, che vanno dalla logistica fino agli spazi, anche quelli ricreativi. Il progetto è in itinere, dato che siamo arrivati in un momento in cui le cose erano già in un forte stato di avanzamento; ma siamo tesi verso questo nuovo obiettivo. E' nostra convinzione quella di dover dare alla città un progetto per il futuro. Dobbiamo creare una città futuribile: per questa ragione non era pensabile, da parte nostra, accettare semplicemente lo status quo. Abbiamo una visione di città volta al futuro e non alla semplice risoluzione dei problemi contingenti, attuali e immediati. Anche perché, una volta realizzate, le scuole te le devi tenere, non è che le sposti come giocattoli".
Sì, ma intanto sono due anni che molti studenti spoletini non hanno una sede degna di tal nome. "Vero. Ci stiamo comunque muovendo, con la maggiore celerità possibile, per dare sedi adeguate ai ragazzi, perché è inaccettabile che a due anni dal terremoto si viva ancora questa situazione così disagiata. La convivenza di più scuole nella stessa struttura crea disagi, riduce inevitabilmente gli spazi; ma abbiamo preferito 'tirare' qualche altro mese per poi dare un'impronta tesa al futuro e alla qualità, anche logica".
Parliamo ora di questo famoso Piano regolatore generale. La Regione, come noto, aveva modificato corposamente l'ultima versione, in riduzione, realizzata dalle precedenti amministrazioni Cardarelli e Bececco. Ora arriva Flavoni e si trova per le mani questa patata bollente... "Beh, la Posterna è senza dubbio peggiore".
Allora parliamo della Posterna. Come la risolvete, quella faccenda là, senza abbattere gli edifici? "Diciamo che l'abbattimento è impensabile, allo stato attuale".
Ma tu l'avresti mai autorizzato, il Mostro delle mura? "Non voglio entrare nel merito del 'come' e del 'perché', prendo solo atto del fatto che ormai esiste e pertanto non ritengo attuabile la demolizione".
Però la Cassazione dice di sì... "Vero, ma la Corte d'Appello di Firenze ci indica una strada ben precisa per sanarlo, oltre all'altra che è quella di cui siamo tutti a conoscenza che è l'acquisizione per interesse pubblico. Sia chiaro, qualora ci fossero le condizioni io preferirei evitare l'acquisizione, ma piuttosto che abbatterlo o continuare a subire cause contro l'amministrazione, una soluzione va ricercata e perseguita".
Dunque, o si acquisisce oppure? "Oppure, con apposita procedura, si sana il titolo abilitativo rilasciato dall'amministrazione di allora, con il quale sono stati costruiti gli edifici".
Beh, detta così, come patata sembra meno bollente del Prg... ma con tutte le cause che sono in ballo come la mettete? "Appunto. In caso di acquisizione vedremo il da farsi e cosa prevede la normativa riguardo le eventuali pendenze giudiziarie. Se invece andiamo a sanare, di certo non è che possiamo farlo per un palazzo sul quale, poi, la proprietà e o i costruttori continuano a intentare cause su cause...".
Mi sembra piuttosto chiaro, il concetto. Parliamo ora del Prg e della famosa "Spoleto pensata per 60 mila abitanti" dall'allora giunta Brunini. "Diciamo che non ho ancora approfondito il discorso del Prg, che comunque è stato sbloccato dalla Regione ed è pronto per l'approvazione, ovviamente a seguito delle modifiche in riduzione apportate dall'ente regionale. Difficilmente questo Piano regolatore generale rispecchierà la nostra visione della città, dato che non lo abbiamo realizzato noi; però, per rispetto di chi ci ha lavorato e dei cittadini che hanno in ballo situazioni di vario genere sotto il profilo urbanistico, riteniamo corretto e doveroso approvarlo così com'è, anche perché altrimenti i tempi si allungherebbero nuovamente di anni. Ci riserviamo comunque la possibilità di correggerlo o adeguarlo con la parte operativa, che invece andremo a fare noi, per poi metterci in moto con una nuova variante. Ma intanto abbiamo dato alla città, finalmente, il nuovo strumento di governo del territorio".
A proposito di Prg e non solo: cosa pensi dell'edilizia popolare, anche in funzione sociale? "Penso che a Spoleto ce ne sia un grosso bisogno. Infatti è stata da poco presentata una relazione da parte dell'Ufficio Servizi Sociali, in cui si evidenzia una grossissima richiesta di alloggi sociali. Tra l'altro degli alloggi sono praticamente pronti da assegnare, ma i cantieri ancora non si chiudono. Stiamo valutando proprio in queste ore le motivazioni per le quali gli edifici non sono ancora stati consegnati".
Per caso ti riferisci alla zona retrostante l'ex mattatoio? "Sì, mi riferisco proprio a quegli alloggi".
Qual è la tua visione della città da qui a cinque anni? "Credo che debba essere anzitutto una città vivibile, sostenibile, con un occhio attento alla cura del territorio, che sia vincolato o no. Ritengo, infatti, che anche in quelle frazioni non sottoposte a vincoli da parte dei beni culturali sia doveroso tutelare il paesaggio, e non si possa pertanto costruire o sanare qualsiasi cosa. Spoleto dovrà avere un'edilizia residenziale di pregio anche in periferia: non vogliamo realizzare borgate".
I commenti dei nostri lettori
ilcospaiese
6 anni fa
Una oretta fa Don Gennarino Parsifal guappo di Vicolo Scassacocchi, parlava come l'Ing. hanno fatto, faremo, ci muoveremo così, balleremo colá. A Spoleto come nel resto del Paese dopo tre mesi non si vede niente di nuovo ne sul fronte occidentale 4788ne su quello orientale! Ing. Lei che è persona competente invece di continuare a difendere (tra le righe) il mostro delle Mura, perché non dice nulla sugli eterni lavori del raddoppio ferroviario tra Spoleto e Campello! Quanti anni dovremo attendere!
Moreno angeli
6 anni fa
Sveglia,sveglia gente l'edificio in via filosofi,dietro il mattatoio comunale,è stato terminato alla fine del 2013,allacciati con i servizi di luce,acqua e gas i primi mesi del 2014.oggi ancora da assegnare,da parte dell'ater di perugia.non sono stati assegnati gli alloggi,udite udite,perché l'impresa è fallita con un contenzioso comunale per delle infiltrazioni di acqua piovana,per un importo di 15000euro.e nel servizio l'assessore dice ,abbiamo un enorme bisogno di alloggi popolari.e allora svegliaaaaaa.
roberto
6 anni fa
Non vedo perchè anche con i miei soldi si dovrebbe comprare un immobile che la Cassazione ha dichiarato abusivo ed ha ordinato di abbattere. Si può sanare? ed allora si sani ma senza versare un solo euro di soldi pubblici. Se il Comune ha soldi da buttare li butti per acquistare immobili nel centro storico da convertire in alloggi popolari per giovani coppie. PRECISAZIONE: acquisizione non vuol dire esproprio. Il secondo è oneroso mentre la prima, verificandosi nei confronti di immobile abusivo, non comporta esborso di denaro pubblico. La redazione
Spoletino
6 anni fa
Sono ignorante quindi non riesco proprio a capire come le problematiche che esistono in quell'area facendoci 2 scuole (traffico e idrogeologia) verrebbero meno facendone 4. A me pare che appena si siedono sulla poltrona gli si spegne il cervello. Ps: se gli uffici hanno lavorato su un progetto di fondo sbagliato, li si rispetta facendoli lavorare su un progetto di fondo giusto. Il resto è ipocrisoa
Spoletosi
6 anni fa
La visione di questa amministrazione è elementare: ciò che è stato fatto prima è tutto sbagliato, bisogna fare il contrario a prescindere. E poi smettetela di usare il tempo futuro ("faremo") e abituatevi a parlare solo con il passato prossimo ("abbiamo fatto"). La prossima intervista fatevela fare a cose fatte, invece che da fare.
roberto
6 anni fa
se non ho capito male ancora una volta non si parla di ripopolamento del centro storico. Se continuiamo a costruire fuori e gli abitanti non crescono la logica dice che il centro storico muore.
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