Salute

Alla Fondazione Loreti 'I nostri figli: raccomandazioni per una sana crescita'

 

Le parole del dott. Silvestri, relatore dell'incontro (28 aprile)

 


Recenti ricerche dimostrano che pensare, far nascere e crescere un figlio deve essere oggi sempre più un percorso di consapevolezza.
Dalla prevenzione delle malattie rare all'alimentazione in gravidanza, fino al momento dell'allattamento ciò che si fa


può determinare significativamente il corretto sviluppo e la salute del nascituro e della popolazione generale: ne parleranno il Dott. Paolo Salerno, il Dott. Maurizio Silvestri e la Dott.ssa Teresa Garbeglio durante la conferenza "I nostri figli: raccomandazioni per una sana crescita" che si terrà il 28 Aprile 2018, alle ore 17.00, presso Villa Fabri di Trevi (PG), in occasione della manifestazione Trevi Benessere.

La relazione, a cura del dott. Maurizio Silvestri su "Alimentazione in gravidanza: un investimento per il benessere della popolazione", sarà l'occasione per fare il primo breve annuncio del progetto "1000 GIORNI INSIEME".

Cosa puo' dirci di questo progetto?
È un progetto dell'associazione "Il Girasole" che mi vede coinvolto come consulente scientifico insieme alla dottoressa Marucci e alla dottoressa DIaco. E' stato possibile realizzarlo anche grazie alla sensibilità della dottoressa Antinarelli, responsabile del distretto territoriale di Spoleto ed alla disponibilità della "fattoria sociale".
Si tratta di un programma di educazione alla buona alimentazione durante i primi 1000 giorni di vita, quindi i primi 270 giorni, che vanno dal concepimento alla nascita (i nove mesi di vita intrauterina) ed i successivi 730. Interesserà dunque la gestante ed il bambino fino ai due anni.

Qual è l'obiettivo?
Prevenzione della sindrome metabolica e, più in generale, delle cosiddette malattie non comunicabili. Programmi di prevenzione di queste condizioni hanno maggiore efficacia se iniziati nei primi 1000 giorni di vita.

Quali sono le malattie non comunicabili?
Tradotto dall'Inglese not communicable diseases, sono le malattie non trasmissibili che, a differenza di quelle trasmissibili (le infettive), non hanno vettori che le veicolano. Sono i tumori, le malattie cardiovascolari, le ostruttive polmonari, il diabete ecc. Assistiamo in tutto il pianeta alla riduzione d'incidenza delle malattie trasmissibili, causate in prevalenza da batteri e virus, grazie alle terapie antibiotiche e soprattutto ai vaccini. Nello stesso tempo in tutto il mondo crescono le malattie non trasmissibili (non comunicabili ) dovute ad errati stili di vita e soprattutto ad errori alimentari. Queste ultime assorbono circa l'80% della spesa sanitaria.

Quindi è importante arginarle?
È importantissimo, soprattutto se vogliamo mantenere sostenibile dal punto di vista economico il sistema sanitario nazionale.

Può approfondire questo concetto?
Il nostro sistema sanitario nazionale, che è ancora tra i migliori al mondo, è stato istituito per assicurare quanto disposto dall'articolo 32 della nostra Costituzione, cioè la tutela della salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, ed è sempre più difficile sostenerlo economicamente. Le manovre di revisione della spesa non stanno dando i risultati sperati e la lotta alla corruzione, che porterebbe grandi risparmi, trova sacche di resistenza come in altri ambiti del Paese. Ridurre le malattie non trasmissibili con programmi di prevenzione da iniziare nei primi 1000 giorni, come quello che abbiamo organizzato sul territorio di Spoleto, potrebbe essere una proposta per contenere la spesa sanitaria.
Come anticipato, queste malattie assorbono circa l'80% della spesa sanitaria, ridurne l'incidenza porterebbe una liberazione di risorse da reinvestire sempre nell sistema sanitario nazionale (pubblico, universalistico e solidaristico), per continuare a renderlo economicamente sostenibile. Politiche di prevenzione delle malattie non trasmissibili sono nell'interesse del cittadino, poiché è mantenuto in buona salute e nell'interesse della comunità, così che possiamo continuare a garantire il diritto alla cura per tutti.

Quindi?
"1000 giorni insieme", perchè migliorare l'alimentazione delle gestanti e dei bambini è lo strumento più economico ed efficace per la sostenibilità del SSN.

 

 

 



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