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Valentina Sabatini e il passaggio generazionale nelle aziende familiari: tema cruciale per l'economia del territorio
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Valentina Sabatini e il passaggio generazionale nelle aziende familiari: tema cruciale per l'economia del territorio
Il direttore commerciale Costa D'oro protagonista dell'evento Ambrosetti alla Meccanotecnica Umbra
Il passaggio da una generazione all'altra nella gestione delle aziende familiari al centro del convegno, promosso da Meccanotecnica Umbra e The European House Ambrosetti, tenutosi ieri pomeriggio (19 aprile) nella sede dell'azienda di Campello sul Clitunno. Protagonista, come sempre quando c'è
Ambrosetti di mezzo, l'eccellenza: il gruppo professionale fondato nel 1965, che vanta consulenze di altissimo livello in Italia e nel mondo, era presente con Luca Paoletti e Danilo Di Matteo - rispettivamente responsabile dell'area "Imprese familiari e governance" e Area Leader di Ambrosetti. Protagonista dei lavori è stata Valentina Sabatini, direttore commerciale Italia di Costa d'Oro SpA nonché primogenita del presidente e fondatore dell'azienda, Luciano Sabatini. Davanti a un nutrito parterre di giovani imprenditori, rappresentanti delle eccellenze locali e limitrofe sia di prima che di seconda generazione, la manager spoletina ha raccontato la propria esperienza prima, durante e dopo il passaggio generazionale. Un tema delicato, quello del difficile rapporto tra l'approccio familiare e quello manageriale, spesso in contrasto fra loro, a maggior ragione in un ambiente carico di pregiudizi, anche di genere, come è quello lavorativo italiano in generale e umbro in particolare.
Grazie alla Ambrosetti, ha spiegato la dottoressa Sabatini, dodici anni fa - era il 2006 - è stato possibile redigere e sottoscrivere un patto di famiglia, in grado di regolamentare i temi familiari, personali e aziendali secondo principi di equilibrio e partecipazione. Le dimensioni familiare e aziendale hanno così trovato ciascuna la propria collocazione, grazie alla chiara distinzione fra socio-azionista e manager, in un'ottica di meritocrazia pura determinata dai risultati, ottenuti da ciascun componente della famiglia coinvolto a vario titolo nella vita dell'azienda. Proprio grazie all'intervento professionale della Ambrosetti Costa D'Oro è divenuta una holding, mentre la nuova generazione è stata messa in discussione attraverso preparazione e formazione continua.
"La Ambrosetti - ha dichiarato Valentina Sabatini - ha resettato le dinamiche aziendali e familiari, individuando le differenti predisposizioni di ciascuno di noi. Dentro casa siamo tutti uguali, ovviamente: ma poi in azienda non può e non deve essere così. E' lo stesso motivo per il quale, qualora i miei tre figli non si dovessero rivelare meritevoli all'interno di Costa D'Oro, non li metterei in azienda. Ovviamente cercherei di garantire loro il miglior futuro possibile, ma non all'interno della nostra attività. Per un'azienda ritengo estremamente importante - ha concluso la Sabatini - prevenire i momenti cruciali: per esempio quelli della successione e della scelta dei ruoli".
Molti gli interventi dei presenti, che hanno condiviso ciascuno la propria esperienza di prima o seconda o addirittura terza generazione imprenditoriale. Tra questi vale la pena citare quello, breve e sornione, del padrone di casa, il presidente della Meccanotecnica Umbra Alberto Pacifici: "Io sono un precario", ha detto sorridendo, "un presidente precario dato che l'azionista di riferimento è mia moglie... A me solo le responsabilità e gli oneri, peraltro in continua scadenza di mandato".
Al di là delle battute, tuttavia, il tema delle sfide strategiche per le imprese familiari, che si modificano con il trascorrere del tempo, è un aspetto cruciale per la sopravvivenza stessa del tessuto economico locale. Spesso gli affetti familiari incidono in maniera negativa sull'azienda, compromettendone il futuro in modo irrimediabile. La questione della successione viene spesso rimandata fino a tarda, se non tardissima età, al punto da venire considerata un evento anziché un processo, che in quanto tale è bene pianificare per non incorrere in spiacevoli sorprese. Un imprenditore di successo, infatti, è prima di tutto responsabile della propria forza lavoro.
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