economia

L'allarme di ConfCommercio: 'Situazione post Festival preoccupante, creare subito un tavolo per lo sviluppo economico permanente'

 

Il presidente Barbanera a ruota libera su ricostruzione, isolamento della città e prospettive di rilancio

 

Riceviamo e pubblichiamo dal ConfCommercio

Il Festival è appena terminato, un festival dai numeri importanti e diamo grande merito al Direttore Artistico per aver riportato la kermesse al centro dell’attenzione dei grandi media e degli stakeholders che contano. Purtroppo finita questa importante kermesse, Spoleto ritorna alla situazione pre-Festival con un flusso turistico ridotto e non sufficiente a soddisfare


l’economia cittadina. Nonostante gli sforzi che stiamo facendo Spoleto, da circa 10 anni, oscilla infatti tra le 220 e le 250 mila presenze per un totale di circa 105/110 mila arrivi che, suddivisi per i giorni dell’anno, sono circa 280/290 persone al giorno, che suddivise ancora per le 154 strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere che compongono l’offerta del nostro territorio, ammontano a neanche 2 persone a struttura!!

E’ ovvio che il Festival da solo non può soddisfare le esigenze economiche della città: occorre trovare altre formule per implementare un Pil interno che non può derivare esclusivamente dal turismo. Naturalmente questo segmento è il nostro asset più importante e dobbiamo comunque continuare a lavorare per promuovere il nostro territorio e le nostre eccellenze per implementare le presenze, investendo anche nelle infrastrutture, così da diversificare e destagionalizzare la nostra offerta, ma dobbiamo rivolgerci anche ad altri settori. Negli ultimi giorni del Festival abbiamo visto l’ennesima passerella di politici che, puntualmente alla vigilia di ogni elezione, ci assicurano che un’importante infrastruttura, come la Tre Valli, verrà realizzata a breve.

Questo è successo alla vigilia delle elezioni del 2014, ed avviene nel 2017 a un anno e mezzo dalle prossime elezioni. O qualcuno pensa che gli spoletini abbiano l’anello al naso, oppure chi ciclicamente fa queste promesse pensa che siamo solo una terra di conquista elettorale. Occorre ricordare - per quanto riguarda la Tre Valli -  che stiamo parlando di un progetto nato circa 40 anni fa; e se andiamo a ricostruire l’iter burocratico di questa infrastruttura nel rimpallo tra Regione e Ministero in questi ultimi 20 anni, c’è da rimanere sgomenti! Nel frattempo nella nostra Regione venivano progettate, finanziate e realizzate tante di quelle strade con relative gallerie, che saremmo potuti arrivare “al polo Nord”!!

Come giustamente ha detto il Sottosegretario Dal Basso il giorno della presentazione della Carta della Città di Spoleto, il Governo si muove secondo le priorità dettate dalla Regione. Quindi va da sé che per l’Umbria, la Tre Valli non è mai stata una priorità! Stessa cosa dicasi per il raddoppio ferroviario Spoleto/Campello che, nonostante le promesse, il Ministro Del Rio ha dichiarato nei giorni scorsi che non verrà terminata prima del 2020. Siamo inoltre fuori dall’area complessa Terni/Narni e ricordiamo che in quest’area verranno investiti milioni di euro per nuove iniziative imprenditoriali.

Siamo in un cratere che non dà nessun vantaggio da un punto di vista fiscale per le imprese e per quanto riguarda il danno indiretto nessuno dà più notizie in merito; l’Ufficio ricostruzione del terremoto, nonostante Spoleto sia nel cratere, viene fatto a Foligno, così come il Progetto Casa Italia. Oltre a ciò, nel corso di questi ultimi anni abbiamo perso tantissimi posti di lavoro; i nostri giovani sono costretti ad andare altrove e Spoleto rischia di veder diminuire i propri abitanti arrivando alla soglia dei 30 mila e, se ciò dovesse avvenire, si vedrebbe aumentare il costo del sociale con conseguente incremento delle imposte, creando ulteriori difficoltà alle imprese esistenti e ai cittadini.

Occorre monitorare ed analizzare tutti i bandi in uscita per cogliere tutte le opportunità di sviluppo e finanziamento. Ad esempio, per l’impiantistica sportiva, usciranno a breve, tramite il credito sportivo, finanziamenti per oltre 100 milioni di euro a tasso zero; verrà rifinanziato dal governo la legge che eroga contributi per gli impianti di periferia. Attingendo a queste risorse si potrebbe riqualificare la pista di atletica ad 8 corsie, unica nella Valle Umbria, che potrebbe ospitare meeting di portata nazionale ed internazionale. Occorre sciogliere il nodo del palazzetto e quindi anche qui creare i presupposti per riqualificare l’offerta sportiva, sia per i nostri figli che per essere attrattori di manifestazioni sportive tutto l’anno.

 

Tutto ciò per dire che occorre mettere a punto un grande piano di sviluppo della nostra città che parte dalle reti stradali, per uscire dall’isolamento e  faccia chiarezza su quella che è la sorte del nostro ospedale – il quale ricordiamo, oltre ad essere un punto di riferimento per il nostro territorio, dà lavoro, direttamente e indirettamente ad oltre 500 persone. Ci sono imprese del nostro territorio in difficoltà, che vanno assistite e non possono essere lasciate morire! Abbiamo bisogno di posti di lavoro, cosa non semplice, ma abbiamo il dovere di provarci. Occorre mettere attorno ad un tavolo tutti gli attori di questa città, amministrazione, istituti di credito, associazioni di categoria, per creare un progetto di sviluppo per le piccole e medie imprese, attraverso misure che rendano appetibile la nostra città per possibili investitori, creando ciascuno per la propria parte, un plafond di benefit, con misure defiscalizzanti e incentivi per almeno 4/5 anni. In buona sostanza occorre creare un tavolo per lo sviluppo economico permanente, un vero e proprio laboratorio di idee. Non possiamo soltanto gestire il quotidiano, ma tutti insieme dobbiamo lavorare per progettare il nostro futuro!



I commenti dei nostri lettori

La realtà dei fatti

8 anni fa

La colpa è da attribuire agli artigiani falegnami spoletini che sanno creare dei tavoli o per mangiare o per giocare a carte. E tutti si sono adeguati!

Giorgio

8 anni fa

L'avete fatto 15 giorni fa un tavolo! E voi eravate seduti. Possibile che non si possa pensare ad altro che ai tavoli? Tirate fuori qualche idea e mettetela in pratica! Finora vi siete occupati di turismo sportivo portando i ragazzini chiusi al palatenda e poi di corsa in albergo. Ma è questo secondo voi il turismo? Basta avere qualche ragazzino che paga la camera? Tutto sbagliato signori miei.

il tafano

8 anni fa

san Salvatore chiuso - il ponte delle torri chiuso - ilgiro della rocca chiuso - l'anfiteatro chiuso - il resto del nostro patrimonio in condizioni disdicevoli, arredo urbano indecoroso - le strade orribili - e che altro? i vostri amministratori chiusi!

quale verità

8 anni fa

se riuscite a fare pace con il cervello: una settimana grande successo, una settimana state a piangere, una settimana viva Spoleto, una settimana mannaggia a Spoleto, oggi e tutto pieno, domani tutto vuoto. Programmazione, pacchetti annuali, eventi veri e distribuiti nel tempo, mettersi in rete invece che pensare al proprio orticello, questo non vi viene in mente. Siete come la sirena della Croce Rossa: adesso si, adesso no

Natale

8 anni fa

Allora incominciate a promuovere qualche iniziativa.... sponsorizzate le attivitá che i privati cittadini s'impegna a fare.... e vi portano migliaia di turisti, cercate di assumere gente capace e non inesperti, cercate di non offrire 4 pistacchi e due noccioline ai turisti ma accompagnate gli aperitivi (locali del centro alto)come è opportuno...e se continuate a dire è finito questo è quello.... Spoleto non è attrattiva perché se voi mettesse 20 centesimi per turista in un fondo cassa avreste oltre 55 mila euro da destinare a eventi gratuiti per almeno 15 fine settimana e il turista, anche se ignaro del programma saprebbe cosa fare a Spoleto...perché correrá la voce che "a Spoleto ci sono sempre iniziative" e il vostro guadagno aumenterebbe

Signor Smith

8 anni fa

Qualche riflessione sul "perché" andare a Spoleto, oltre che sul "come" andrá pur fatta. Bene la "Tre Valli", bene la rinascita dei collegamenti ferroviari... ma il Festival (non Spoleto) attirava persone da tutto il mondo, e non è un eufemismo... poi, oltre il Festival, poco o nulla con la preziosa eccezione del Teatro Lirico Sperimentale e la nicchia della settimana del centro Studi sull'Alto Medioevo. Se si cominciasse con l'implementare l'esistente, prima di occuparsi dei massimi sistemi? Percorsi meccanizzati aperti h/24 (tanto è tutto automatizzato), possibilitá di pagare la sosta tariffata con App da uno smartphone, attrezzare dei bagni pubblici efficienti, e non come i ridicoli bagni dei parcheggi. Promuovere iniziative di carattere culturale ed artistico, e sostenere quelle che Pubblica Amministrazione e privati giá (faticosamente) organizzano. Non vorrei che le lamentele per una Spoleto "isolata", servissero da paravento dietro cui nascondere una Spoleto che vive, o meglio sopravvive, prigioniera di bei ricordi, e di sogni di grandezza che tali rischiano di rimanere: sogni, appunto.

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