le interviste di Sol
Verso il concerto di Fabrizio Moro: quattro chiacchiere con Marco Bertogna
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Verso il concerto di Fabrizio Moro: quattro chiacchiere con Marco Bertogna
Parla il presidente di Pro Familia Onlus, la no profit che organizza l'evento
Marco Bertogna è il presidente della Pro Familia Onlus, ovvero l'associazione no profit che ha organizzato il concerto dell'8 luglio di Fabrizio Moro ad Avendita.
Com'è nato questo progetto? "Con la nostra Onlus abbiamo già diverse missioni aperte da anni. La nostra è una piccola realtà ma, proprio per questo, riesce ad essere
rapida e veloce nel muoversi. A novembre è maturato in noi il desiderio di intervenire in qualche modo, in questo argomento spinoso che è il terremoto. A dicembre ho acquistato dei prodotti realizzati da un'azienda agricola proprio qui ad Avendita, per regalarli a dei parenti. Allora ho capito che era proprio da lì che dovevamo partire. Mi son detto di partire da questa mia esperienza, così ho contattato quest'azienda che è anche un agriturismo. Con loro abbiamo deciso di aiutare proprio queste piccole imprese e aziende a conduzione familiare. Abbiamo scelto questo posto proprio perchè sappiamo che possiamo raggiungere molteplici obbiettivi: Portare le persone in un posto che ha le ferite del terremoto e, quindi, riparlarne; innescare un meccanismo virtuoso dal punto di vista economico - infatti, dove c'è gente c'è turismo; e poi raccogliere fondi, proprio per portare avanti questi progetti finalizzati ad aiutare le aziende a conduzione familiare partendo da qui. Partendo da Avendita".
La Pro Familia Onlus ha intenzione di organizzare altri eventi di questo tipo? "Sarebbe molto bello e sarebbe anche il prosieguo naturale. Siamo, come ho già detto, una realtà molto piccola, quindi dobbiamo procedere passo per passo. Per ora, partiamo da Avendita. Una volta finito il nostro compito qui, possiamo prendere in considerazione altre zone".
Sul piano nazione ed internazionale, invece, quali sono gli obbiettivi che si pone l'organizzazione? "Haiti è la nostra missione da nove anni. Seguiamo queste due parrocchie che ci sono state segnalate nove anni fa, appunto. Una in particolare. Abbiamo sempre sostenuto il parroco per la scolarizzazione. Parlo di cose pratiche: banchi, libri, materiale scolastico. Questa parrocchia è situata su una montagna, non ci sono strade per raggiungerla, quindi i bambini compiono un grande sforzo fisico. Sono 400 gli alunni complessivi. Aiutiamo anche le giovani coppie che vogliono sposarsi ma che non hanno i soldi necessari per farlo. Sul piano nazionale, invece, siamo attivi a Roma. Qui aiutiamo i senzatetto, a cui portiamo generi di prima necessità due volte la settimana. Inoltre ci occupiamo anche di famiglie che hanno particolari difficoltà, dove il disagio economico è spesso affiancato ad uno fisico. Queste sono le nostre principali missioni, per il momento.
Lei come è entrato a far parte di questo progetto? "La Onlus è una costola del 'Movimento Dell'Amore Familiare' fondato da un sacerdote, lo stesso che ha fondato la Pro Familia, e da una laica. Questo movimento è un percorso che intraprendono delle famiglie, nel quale si unisce la crescita umana a quella spirituale. Alla fine di questo percorso si diventa catechisti missionari, come siamo io e mia moglie. Ecco come ne sono entrato a far parte: prima da collaboratore della Onlus dando la mia disponibilità, poi mi è stato chiesto di diventarne presidente".
Cosa rappresenta per lei la Pro Familia Onlus? "È uno strumento per cercare di evangelizzare dov'è possibile ma, sopratutto, aiutare e sostenere delle situazioni delicate e gravi.
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