le interviste di Sol

Sisma, parla Barberini: 'Valnerina e fascia appenninica umbro-marchigiana a rischio desertificazione economica e sociale'

 

Cassa integrazione, opportunità, ricostruzione, servizi, rinascita del territorio: l'assessore regionale alla Sanità, fra i più presenti in Valnerina per il terremoto, a tutto campo sulla gestione dell'emergenza e sulle idee di rilancio. In materia di ospedale non si sottrae sul 'caso' Patriti

 

Insieme alla governatrice Marini è stato, fin da subito, l'esponente dell'esecutivo regionale più vicino alle zone colpite dal sisma. La presenza di Luca Barberini si è fatta sentire da subito, tanto sotto l'aspetto istituzionale quanto dal punto di vista umano. Notoriamente amante della montagna e di quei


territori, Barberini ha vissuto in prima persona il disagio fisico e psicologico delle persone colpite dal sisma. Per questo, anche se la sua delega in Regione lo pone di fronte al problema solamente (si fa per dire) sotto l'aspetto socio-sanitario, l'esponente di giunta non si sottrae al confronto anche sull'argomento "gestione" delle persone terremotate. E dice la sua senza fare sconti a nessun "modello".

Assessore Barberini, siamo al nuovo anno e ancora molti terremotati non hanno ricevuto la cassa integrazione, nonostante i proclami e nonostante i soldi già stanziati dalla Regione. Non un centesimo è arrivato, neanche relativamente all'ultima settimana di agosto 2016. Com'è possibile che l'Inps sia così lenta anche di fronte a drammi come quello del sisma? "La cassa integrazione è un problema che la Regione si è posta da subito, stanziando le risorse necessarie a coprirla. Purtroppo le procedure burocratiche in alcuni casi stanno facendo ritardare l'erogazione. È il male della burocrazia, un male che dobbiamo sconfiggere, perché ovviamente non possiamo dire a chi ha perso casa che la cassa integrazione prima o poi arriverà. Deve arrivare subito la risposta a una situazione emergenziale e di difficoltà che non può essere procrastinata".

E quindi? "E quindi, fermo restando che il tema non rientra nel mio Assessorato, quello competente sta sollecitando tutti i livelli dell'Inps, anche perché questa situazione non si riscontra in tutte le categorie di lavoratori ma solo in alcune realtà. Si sta cercando di capire le ragioni che hanno determinato questo intoppo, per risolvere tutto nel minor tempo possibile".

Restiamo in tema terremoto: come giudica la risposta del sistema sanitario regionale di fronte all'emergenza? "Per quanto attiene i servizi sociali e sanitari abbiamo dato risposte molto positive. Abbiamo tirato fuori dal cratere oltre 500 persone in condizioni di disagio, dai presidi ospedalieri, dalle residenze, dalle Rsa e soprattutto soggetti con disabilità, malati cronici che erano nelle proprie abitazioni e non potevano certamente restare lì in quella situazione. Il merito va al personale della Asl e ai volontari che hanno contribuito al risultato. Abbiamo trovato anche risposte per continuare a mantenere i presidi e i servizi, perché la sfida del territorio è quella di provare a non desertificarlo".

Ecco, a proposito di pericolo desertificazione: Lei ha trascorso e continua a trascorrere tanto tempo, tante giornate nelle zone terremotate. Qual è l'impressione che ha maturato riguardo la gestione dei moduli abitativi e delle sistemazioni offerte ai terremotati? "Sinceramente, a me l'idea di allontanare tutte quelle persone non convince. Non so se è stata un'idea vincente. Se questo allontanamento è  veramente transitorio e termina entro pochissimo tempo, allora può anche essere giusto, una risposta momentanea condivisibile; ma se l'abbandono del territorio da parte di quasi il 40% della popolazione si protrae nel tempo, allora corriamo il rischio di creare una desertificazione tra l'altro in delle zone in cui, nonostante le apparenze, l'età media non è poi così alta. Anche riguardo i moduli ho qualche dubbio. Anzi, sarò forse legato alle vecchie procedure di protezione civile, ma continuo a pensare che la prima risposta, in montagna al posto delle tende, dovrebbero essere le roulotte. Dopodiché, certamente, i moduli, ma con una dignità per le persone. Questo modello comunitario, con i servizi in comune, non dipende dalla Regione, ma ho la sensazione che non sia proprio la risposta più adatta ai tempi che stiamo vivendo. Forse l'esperienza del passato per certi versi è più adatta alle nostre realtà dal punto di vista umano e psicologico".

Cosa viene ora? "Adesso l'importante è dare un tetto dignitoso alle persone e recuperare il territorio con una ricostruzione di qualità, cercando di avviare un percorso che tenga conto della situazione, delle immense opportunità e potenzialità che la Valnerina possiede, e che dobbiamo valorizzare chiedendo uno sforzo importante alle aziende del nostro Paese. A questo proposito mi  fa molto piacere che sia stato posto il tema da parte di Confindustria nazionale, che chiede un intervento semplice agli associati maggiori. Ognuno si fa carico di un comune, in ognuno interviene un'impresa, come ha fatto la Tod's nelle Marche. Sarebbe un grande segnale: serve uno sforzo innovativo".

Anche perché senza l'economia il territorio non riparte da solo... "Infatti. Tra l'altro è da notare come questo sisma sia stato differente rispetto a quello del 1997 anche sotto l'aspetto economico. Allora ci furono molte abitazioni distrutte, in Umbria la zona interessata fu più estesa e popolosa, ci furono anche alcune vittime; però le aziende, più o meno tutte, ripresero la propria attività nel giro di qualche giorno, dato che non avevano riportato danni rilevanti. Questo terremoto invece non ha colpito le vite, per fortuna, però ha distrutto le realtà produttive, l'economia".

Quindi a modo suo la vita stessa, anche se di riflesso diretto. "Esattamente. Allora questo è il problema: quando perdi sia la casa sia il lavoro non hai più interesse a rimanere in quel territorio. Ecco perché dobbiamo garantire due cose a queste aree: prima di tutto una ricostruzione che dia lavoro  e nuove prospettive alle imprese affinché la gente ritorni a vivere e continui a sperare; poi dobbiamo aumentare i servizi, non soltanto garantendo quelli preesistenti - servizi sociali, trasporto pubblico, comunicazione. No, qui serve uno sforzo supplementare: non si può chiudere la questione dicendo che in fondo si tratta di ‘appena' 10mila persone e quel che c'è è sufficiente. Dobbiamo dare qualcosa in più, in termini di servizi e di opportunità, condizioni ulteriori per ritornare".

Ha già qualche idea? "Qualche idea c'è. Non dipende soltanto dalla Regione, ma anche e soprattutto dallo Stato e dall'Unione Europea. Pensavo ad uno sforzo innovativo, come gli incentivi ai nuovi insediamenti produttivi in questi territori, ovviamente tenendo conto della loro vocazione. Potremmo trattare con l'Ue la possibilità di istituire zone franche dal punto di vista fiscale, almeno per un certo periodo e fino ad un certo tetto. Ragioniamoci sopra. Proviamo a contrattare gli aiuti europei per le nuove iniziative imprenditoriali, affinché in queste aree la percentuale sia superiore a quella stabilita dagli standard. Proviamo ad offrire sgravi contributivi per chi avvia nuovi insediamenti produttivi o incrementa il personale. Sono tutti esempi di strade percorribili. Del resto il meccanismo della solidarietà è questo: se vogliamo dare risposte ai territori dobbiamo creare una vera rete di solidarietà, che non si esaurisca con la fase emergenziale. Ci stiamo lavorando, grazie anche ad una legge realizzata dal governo in tempi relativamente brevi, viste le circostanze sia politiche sia naturali, dato che il terremoto, purtroppo, non è stato uno solo e ha reso necessario ricominciare daccapo il discorso sugli interventi". 

 Parliamo adesso di Sanità. Come si è mosso il sistema sanitario regionale dal punto di vista del sostegno psicologico nei confronti delle popolazioni colpite dal sisma? "Abbiamo dato risposte con un supporto psicologico frutto dell'integrazione delle risorse dell'Assessorato, delle aziende sanitarie regionali e con il grande ed estremamente prezioso patrimonio dei volontari, che ci hanno sostenuto e accompagnato. Siamo stati presenti in tutti i comuni all'interno del cratere del sisma, in particolar modo a Norcia, Cascia, Preci e Monteleone, ma non solo in questi. Questa attività è stata molto apprezzata dai cittadini: adesso il lavoro dei volontari necessariamente va scemando, ma noi dobbiamo provare a garantire continuità con le nostre risorse, garantire i servizi per permettere la permanenza e la ripresa".

Capitolo "Patriti". Qualche giorno fa Lei ha parlato di eccellenze e futuro assolutamente roseo e garantito per l'ospedale di Spoleto. Patriti è un'eccellenza riconosciuta, ma il concorso lo ha vinto a Pesaro, e non qui. Come è stato possibile, secondo Lei? "Le scelte dei primari sono regolate da una legge precisa dello Stato. Non le fa la politica, il presidente della Regione o l'assessore, ma dei medici, dei professionisti, dei responsabili di struttura complessa che giudicano i propri colleghi con la loro professionalità, e possono capire se gli aspiranti alla posizione hanno i titoli e si meritano il ruolo. Quindi si giudicano curriculum, competenza, professionalità e doti umane e di coordinamento. Appena ho saputo che Patriti aveva vinto a Pesaro, gli ho mandato un messaggio dicendogli che ero contento per lui e per questa prospettiva di crescita professionale, ma ho anche detto che mi dispiaceva perché l'Umbria e Spoleto perdono una figura di prestigio che ha dato tanto all'ospedale spoletino e a tutta la sanità regionale. Ma non è che possiamo pensare di bloccare professionisti che hanno la giusta ambizione di crescere e vivere nuove esperienze professionali".

Adesso come si procederà? "A Spoleto c'è un responsabile di struttura complessa: cercheremo di andare avanti. La sanità è questa, non è incardinata sulla presenza degli assessori o dei direttori: cambiano tutti, quindi anche i chirurghi possono cambiare. Durante il mio Assessorato Patriti ha valorizzato la chirurgia robotica che era presente a Spoleto da anni, dovremo riflettere e caprie. Oggi la vera sfida non è il dopo Patriti, ma la collaborazione vera fra gli ospedali di Spoleto e Foligno. Qualora si riuscisse a crearla davvero, avremmo le condizioni per dar vita al terzo polo ospedaliero dell'Umbria. Ma per fare questo dobbiamo dire con chiarezza quali sono le competenze dell'uno e quali invece dell'altro. Solo allora riusciremo a dare risposte concrete a un terzo della popolazione della regione".

Il vecchio modello sanitario sta definitivamente tramontando. Secondo Lei quali sono i passaggi fondamentali per rinnovare e rilanciare il sistema Sanità in Umbria? "Ritengo che i temi principali siano due. Il primo riguarda una riforma vera, autentica della Sanità, organizzata con un'ottica e con soluzioni ed anche protagonisti diversi rispetto al modello costruito fino ad oggi, nato negli anni Settanta e ora superato. Ormai non si può parlare di sanità solo con gli ospedali, ma occorre mettere a sistema le strutture, il territorio, la sanità di prossimità, con il pilastro della prevenzione che deve essere un elemento indispensabile. L'altro tema è quello dello spazio ai nuovi professionisti, ai giovani e alle loro competenze in un mondo profondamente più vecchio di quello che sembra. Oggi in Italia abbiamo oltre il 60% dei medici che ha più di 55 anni. L'Umbria è in linea con questo dato. Tutti professionisti che prima o poi andranno in pensione. Nostro dovere è quello di creare le condizioni affinché i giovani che escono dall'università riescano ad inserirsi per tempo, a crescere professionalmente e a dare il proprio contributo al sistema sanitario senza andar via. Per realizzare questo secondo passaggio un ruolo fondamentale deve giocarlo l'Università e la collaborazione con la Regione. Occorre far crescere nuovi medici: questa è la ricetta giusta per favorire l'ingresso dei giovani nel nostro Servizio sanitario regionale".



I commenti dei nostri lettori

velleitario

7 anni fa

Ho la consapevolezza di non possedere il carisma della filantropia come lor signori.Essi capiscono(a differenza del sottoscritto)i disagi degli Spoletini sfortunati che hanno bisogno di cure......Ciò detto non ha nesso logico con la prima/seconda legge Gay Lussacc dei gas detta anche legge di volta,con la mia modesta riflessione sulla situazione sanitaria Umbra.La quale possiede due ASL e circa 14 strutture ospedaliere per 894000 abitanti.Con pacatezza proviamo ad aprire l'orizzonti,leggiamo la realtá,andiamo oltre.......La scelta di costruire l'ospedale di Foligno in quel contesto inaugurato nel Gennaio del 2006 è stata una scelta razionale?Oppure se costruito a metá si eliminavano lotte fratricidi,ridondanze e costi annessi?Come mai gli illuminati(di cui ho parlato)non hanno avuto o voluto il dono del discernimento?Provo a ribadire un concetto ineludibile;Il mondo è notevolmente cambiato rispetto a quello della è in atto una 4/5 rivoluzione industriale(automazione,robottizzazione,saturazione di mercato......)essa ha assunto una realpolitik come prassi politica fondata sugli interessi e non sui sentimenti o sulle ideologie.Ecco l'importanza dell'appartenenza,delle idee di SINISTRA!!Cose' la sinistra nel terzo millennio?A mio giudizio è lavorare senza mai stancarsi promuovere la giustizia(a tutto tondo)che sola può garantire una pace autentica e duratura,lavorare ognuno nel suo ambito per far star meglio le persone.Diametralmente opposto a ciò che hanno esercitato nei tempi trascorsi,quei personaggi che solo a parole,mai attualizzato quello che diffondevano.Ossia la lotta per la ridistribuzione del reddito e della ricchezza più equa, con l'eccezione:quello che è mio è mio,quello che è tuo,in societá(se tutto va bene.....)Affermazioni del tipo:sostenere un partito che si batta per l'uguaglianza e la partecipazione di tutte le persone a una democrazia di sani principi...........è veramente utopistico.In quanto ogni uomo è unico e irripetibile.....e se non si fa quella rivoluzione culturale di cui parlavo .........perdete ogni speranza voi che entrate.IL cittadino si aspetta leggi e regolamenti fine a se stessi.Prova inconfutabile?Referendum 4 Dicembre u.s non si è votato sul merito dell'aggiornamento della costituzione bensi' su chi l'ha proposto.Il messaggio del popolo sovrano è stato esplicito;meglio il fallimento piuttosto che cambiare l'ITALIA.

un cittadino

7 anni fa

E' sempre inutile e sterile la polemica verso chi ha votato questo o quello, e solo per partigianeria senza voler capire che se le cose non vanno bene ci rimettiamo tutti e a niente servono le opinioni faziose.

basilio rapucci

7 anni fa

Il velleitario, mi consentirá qualche piccola precisazione. Dagli anni '70 sino al 1990 il nostro ospedale come tutti gli ospedali della regione sono cresciuti sia in termini di qualitá degli alloggi sia in termini di prestazioni per i pazienti, quindi ritengo che per questo periodo ogni critica mi sembra infondata. Proseguendo in ordine cronologico da questo periodo ad oggi i fatti avrebbero superato anche la costituzione del terzo polo ospedaliero, anzi addirittura (sulla base dei numeri) sembrerebbe in discussione anche il polo di Terni. La politica (quella di secondo livello), prova a ritardare i cambiamenti ed eccoci di nuovo a parlare dei soliti pasticci, Foligno continua con il proprio progetto, Spoleto non ha alcuna capacitá di elaborare soluzioni favorevoli a salvare almeno in parte le prestazioni erogate presso il proprio ospedale, Terni si barcamena, nella speranza di salvare le proprie posizioni e per questo motivo lascia che Foligno e Spoleto continuino a confrontarsi nella speranza che non si arrivi alla soluzione finale o che almeno si ritardi. Tutta questa situazione in questo momento nuoce soprattutto a Spoleto e se il "velleitario "non lo capisce agli spoletini poco importa, rimangono i problemi ed i disagi per gli sfortunati che hanno bisogno di prestazioni e cure. Chiuso l'argomento ospedale passiamo ora alle date di nomina dell'assessore Luca Barberini: Secondo l'illuminato personaggio Barberini sarebbe stato nominato assessore Il 30 Giugno 2016. All'allievo del fisico francese Gay-Lussacc ricordo che: 1) Luca Barberini aveva rassegnato le dimissioni il 17 Febbraio 2016........ 2) Il 30 Giugno 2016 La Presidente Marini con il decreto 73 riassegna a Barberini l'incarico che per 3 mesi era stato assegnato ad altri, incarico che lo stesso deteneva dal 2015. Naturalmente per uno che vorrebbe far passare per pressappochisti gli altri la cosa non mi sembra di poco conto, tanto per la precisione...... Per quanto riguarda le successive allusioni relative alla mia storia( cosa che ha poca importanza) gli confermo che le mie idee sono di sinistra. Peccato che non mi riconosca più in un partito che ha completamente perso il contatto con la realtá. Naturalmente non avrei nessuna difficoltá a sostenere un partito che si batta per l'uguaglianza tra le persone, che si ispiri a principi di democrazia, ma soprattutto cerchi nella partecipazione di tutte le persone il mezzo per realizzarla. Con l'occasione correggo quanto detto sull'elenco dei nomi indicati sulla stampa relativi al PD. Nel commento espresso avevo detto che tutti avevano qualcosa di conveniente da spartire con il partito. Naturalmente ci sono anche persone che stimo e mi dispiace di aver fatto di tutta l'erba un fascio ed a loro chiedo scusa.

spoletino

7 anni fa

Spoleto ha i politici che si merita. nel 2015 ci sono state le regionali e per una manciata di voti qualcuno non ha potuto rappresentare questa comunitá in Regione. Molti spoletini si sono affidati ad esterni solo per dictat di partito. Ora prendetevi quello che avevo votato. In democrazia il dissenso si esprime solo con il voto..

un cittadino

7 anni fa

Il guaio è che prima di tutto gli amministratori di Foligno si sentono Folignati, poi Umbri. Pensano quindi soprattutto ai loro interessi mentre gli altri territori, anche se hanno ottimi elementi intelligenti e capaci non contano niente perché il numero degli elettori di Foligno è maggiore di quello di alcune altre cittá e ciò ha grandissima importanza per chi ha come obiettivo il potere e la poltrona anziché il benessere della collettivitá. Barberini può confermare l'acquisto del nuovo robot per l'Ospedale di Spoleto, che è stato col dott. Casciola tra i primissimi in Italia ad adottarne la tecnica, come ha più volte dichiarato anche pubblicamente? Forse sarebbe opportuna un'altra intervista chiarificatrice.

velleitario

7 anni fa

Innanzitutto auguro a tutti un sereno anno nuovo 2017 foriero di cambiamento, come rivoluzione culturale individuale solidale permanente.Ma non posso esimermi di esercitare il libero arbitrio.....L'intervista all'assessore alla sanitá è stata recepita?Nei commenti riscontro persone con un grande potenziale di perspicacia,di conoscenza,di sapere sulle questioni siffatte.....mi chiedo come mai con queste capacitá di analisi e di sintesi queste persone non sono mai entrate nell'agone politico?(ovviamente solo per il bene comune.....)Se solo attraverso i primi commenti si è riusciti a comprendere tutto,come stanno veramente le cose sull'assessore e la sanitá della regione umbria,significa non utilizzare per il meglio questi illuminati lungimiranti sconosciuti......Nei 70 anni di Repubblica(64 governi) perlomeno negli ultimi 48 governi,e dal 1970(anno di costituzione delle regioni)con la designazione di assessori alla sanitá,codesti illuminati potevano dovevano cimentarsi.......o no?A onor della realtá il conferimento all'assessore Barberini è stata assegnato il 30 giugno 2016.Francamente molto azzardato(a mio giudizio)definire le sue capacitá di assessore tanto da relegarlo nel perimetro riduttivo quale la salvezza solo dell'unitá di S.Carlo(Spoleto)Bisognerebbe fare uno sforzo per andare oltre e magari scandagliare quali personaggi hanno occupato tale responsabilitá dal 1970 ai tempi correnti.......Vi accorgereste che tali personaggi sono coloro i quali hanno avuto il vostro sostegno,il vostro contributo,essendo stati iscritti,attivisti,portatori di voti, di quel partito o maggioranza che ha governato la regione appunto dal 1970.......o no!!

Alessandro Ciamarra

7 anni fa

Buonasera Sol, condivido quanto scritto da XXX, mi chiedo anch'io cittadino quali sono i risultati della Commissione nominata dal Sindaco di Spoleto sulla creazione del terzo polo con Foligno. Che tipo di polo? . E soprattutto dopo questi mesi lo stesso Assessore Barberini e le Dirigenze non hanno in mente la riorganizzazione dei servizi? I cittadini dovrebbero essere informati su queste importanti tematiche.Condivido il passaggio di Barberini della formazione dei medici più meritevoli, in collaborazione con le Universitá, per farli rimanere in Umbria. Infine chiedo a Barberini, che è l'Assessore alla Coesione Sociale e fa molto bene a farsi le domande che si fa sullo sviluppo sociale regionale e spero che chiede si facciano l'Amministrazione Comunale, come gli operatori economici , della Cittá il Pd spoletino e la cittadinanza. Assessore hai visto le conseguenze del terremoto sul turismo di Spoleto? Come si legge in questo articolo di Spoleto's . (http://www.spoletos.it/effetto-terremoto-a-spoleto-turismo-a-picco-40/). Ricordo inoltre all'Assessore Barberini che oltre la Valnerina e la fascia appenninica la desertificazione economica e sociale esiste anche a Spoleto, acuita dal terremoto, che provoca l'emigrazione di 800 abitanti dal Comune di Spoleto.. Quindi chiediamo come cittadine/i risposte e risultati all'Amministrazione Regionale e Comunale sulla questione socio economica cittadina spoletina. Certi nel vostro impegno, porgo cordiali saluti. Buona Epifania a tutte/i. Alessandro Ciamarra

XXX

7 anni fa

Ma i 3 ? SAGGI Spoletini che dovevano interessarsi dell'Ospedale di Spoleto (per omogenizzarlo con foligno) che fine hanno fatto? L'Assessore si interessa del TERREMOTO anche se non è sua specifica competenza, MA GLISSA sul futuro dell'Ospedale di Spoleto.Ora il ROBOT di Spoleto da chi viene usato? E' vero che e giá un modello superato e che l'Ospedale di Foligno ha da tempo un NUOVO e un + RECENTE MODELLO del suddetto Robot? Inoltre l'Assessore sa che per interventi di Ortopedia su persone anziane e sofferenti di cuore vengono trasferite presso l'Ospedale di Foligno? Facili le domande poste. Grazie

basilio rapucci

7 anni fa

Questa mattina appena visto l'articolo, non avevo capito ancora in modo pieno il senso dell'intervista. Ho aspettato i primi commenti per rendermi conto di come stavano veramente le cose, ed ora dopo qualche ora spero solo di non aver aver capito male, ma chissá.... Il soggetto intervistato è un esponente del PD di Foligno, nonchè assessore alla sanitá e quindi regista dell'ultima strategia per salvare il famoso progetto di integrazione degli ospedali di Foligno e Spoleto. L'assessore solo qualche mese fá aveva dato le dimissioni dall'incarico, dimissioni che poi con mossa diabolica (visto che secondo alcuni commenti espressi , queste non erano ancora state accettate), lo stesso le ha superate facendo finta di niente, continuato per la propria strada come non fosse successo niente , riprendendo il cammino interrotto dimenticando completamente il motivo del dissenso che l'aveva portato alle dimissioni stesse. Da politico di razza lo stesso dopo aver fatto decantare la situazione ha ricominciato a programmare la propria attivitá, che come vediamo ha orizzonti più ampi della semplice gestione del proprio assessorato e dopo aver fatto accordi con qualcuno che spera di crescere nel PD spoletino, eccolo pronto a presentarsi alla frastornata Spoleto proprio nel momento del trapasso dal commissario Antonini alla nuova compagine che si stá delineando come reggenti del partito democratico di Spoleto. Le persone curiose hanno potuto leggere l'elenco dei nomi incaricati a sostenere il peso della nuova gestione del PD di Spoleto, si forse c'è qualche errore di scrittura per alcuni cognomi, errori che comunque possono essere corretti leggendo tutti quei soggetti che hanno ricevuto incarichi diretti o indiretti dal sistema di potere gestito dal partito di maggioranza regionale. Ebbene dopo questi fatti leggiamo questa intervista a tutto tondo di questa nuova promessa della politica locale che addirittura potrebbe risolvere i problemi storici della nostra cittá. Dall'intervista si percepisco le difficoltá che i politici incontrano nel dare risposte concrete ai cittadini, infatti lo stesso lamenta gli ostacoli che la politica incontra a causa della burocrazia dimenticando gli slogan del Governo nazionale uscente che proprio sul superamento della burocrazia aveva fondato i motivi dei successi ottenuti su questo fronte. Mi sembra quanto mai chiara la spiegazione sul caso Patriti, sul concorso per il primario di chirurgia a Spoleto, e sulle prospettive della sanitá in Umbria. Con un assessore così, l'ospedale di Spoleto se vá bene salverá solo l'unitá di S.Carlo, Unitá affidata a mani capaci, come ben ben rappresentato dal primo commento scritto da mamma.

Cittadino

7 anni fa

No caro Corvo, questa non è una questione di assessore dell'ordine pubblico, qui è una questione di non saper amministrare. Per chi ha ricevuto mandato a farlo dai cittadini questo dovrebbe essere l'ABC. Purtroppo per i signori che sono ora al governo della cittá l'ABC è solo il terremoto e la ricostruzione............

uno spoetino

7 anni fa

E no caro assessore, per favore non si allinei con quelli che decidono solo secondo i loro interessi (politici o clientelari)! Il concorso di chirurgia svoltosi a Spoleto ha visto il dott. Patriti giungere al quinto posto e vincere qualcun altro di cui da mesi si faceva il nome! Ma le commissioni chi le sceglie? Con quali criteri? Sono sempre all’altezza del compito? Come mai quando il TAR ha ravvisato diverse anomalie nell’esito di quel concorso non si è mosso nessuno salvo un’Associazione di volontari con un esposto alla Procura? E tutte le rassicurazioni date alle Associazioni che non hanno mai diminuito la loro attenzione sulle vicende della sanitá? Come si fa ad ignorare tutto quel che è stato discusso per mesi facendo anche nomi e cognomi? Che delusione Assessore Barberini, e dire che con le sue precedenti dimissioni aveva dato la bella sensazione che lei fosse diverso e invece…..Il caso Patriti, oltre il danno all’ assistenza sanitaria umbra e all’Asl che vedrá parecchie persone emigrare verso Pesaro, dimostra per l’ennesima volta che la salute dei cittadini è l’ultimo pensiero e sembra che non interessi neanche l’ attivo e il passivo della spesa! Caro Assessore abbia almeno il coraggio di rispondere agli interrogativi di cui sopra!

Il Corvo della rocca

7 anni fa

Quello che manca a Spoleto (ma anche in altre cittá) è un Assessore Dell'Ordine Pubblico, non appartenente ad alcun partito politico, che venga eletto direttamente dai cittadini. Se ci fosse, quasi sicuramente, alcune cose non succederebbero e altre funzionerebbero meglio..

mamma

7 anni fa

L'assessore Barberini sará contento di sapere che nella struttura San Carlo, il servizio vaccinazioni è uno scandalo. 1. Parcheggio interno al San carlo semivuoto (ci parcheggiano i dipendenti), i cittadini con bambini piccoli si devono arrangiare altrove e lasciare le auto in seconda fila o al parcheggio spoletosfera (bambini piccoli - piove - è inverno). 2. Vaccini terminati o mai arrivati. Quello della meningite sono due volte che non lo hanno disponibile. E per fortuna che è gratuito... 3. Sono due volte che accompagno i miei figli e sono due volte che sono costretta a tornare a casa, dopo aver ricevuto l'avviso con i giorni e gli orari. Trovo di fronte a me almeno 30 bambini, una bolgia. Con un bambino piccolissimo come faccio?? Ma stabilire degli appuntamenti è tanto difficile? Scandaloso.. La colpa è di chi vi ha votato caro sindaco e cara assessora bececco. Ora sarò costretta a far perdere la scuola a mia figlia. Mi chiedo, ma questi amministratorini pensano di portarci tutti per i fondelli? Oppure pernsano di amministrare una cittá di imbecilli?

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