politica

Da profondo rosso la crisi del Giornale dell'Umbria: 'Grave la situazione economica della nuova società'

 

L'assessore Paparelli è intervenuto oggi sulla vicenda, ravvisando anche 'la mancanza di un piano industriale e editoriale'

 

"Tutelare i posti di lavoro, il pluralismo dell’informazione e l’identità de Il Giornale dell’Umbria, che nel corso degli anni si è ritagliato un ruolo importante nel panorama umbro". Il consigliere regionale Andrea Smacchi (Partito democratico) 


ha chiesto quali iniziative la Giunta regionale intende mettere in atto. Nello specifico, Smacchi, dopo aver sottolineato che "un sistema di informazione plurale è sinonimo di buona democrazia", ha spiegato che la crisi economica italiana "sta avendo conseguenze anche sull’editoria, che mostra un notevole calo dei fatturati e una minor redditività, con conseguenze sia a livello occupazionale che di qualità del servizio offerto. I fatturati dei giornali – ha detto –  legati alle pubblicità hanno registrato un calo, dal 2014 al 2015, del 5,9 per cento per quotidiani e periodici, -7 per i quotidiani, -3,9 per i settimanali, -4,2 per i mensili. Secondo il rapporto della FIEG che fotografa l’andamento economico del settore per il triennio 2011-2013 si evidenzia un calo costante dei fatturati: -2,1 per cento del 2011, – 9,9 del 2012, -11 del 2013".

Le vendite dei quotidiani sono scese del 10 per cento nel 2013 e i ricavi pubblicitari del 19,4 per cento. Al 2014 sono 1.660 le persone rimaste senza lavoro. Anche in Umbria, fa notare Smacchi, "il settore dell’informazione è in grave difficoltà e in profondo cambiamento, andando incontro a nuovi assetti societari che potrebbero mettere a rischio il pluralismo dell’informazione della nostra regione. Si stima che i quattro quotidiani regionali abbiano perso nel giro di cinque anni circa 10mila copie, passando dalle 30mila alle 20mila. La crisi del sistema dell’informazione in Umbria, che riguarda anche le emittenti locali – ha sottolineato Smacchi -, non può essere soltanto un problema dei lavoratori di questo settore, ma la questione riguarda invece democrazia e partecipazione".

La risposta è arrivata dall’assessore regionale allo Sviluppo economico, Fabio Paparelli che, dopo aver ripercorso alcune tappe che hanno caratterizzato e stanno caratterizzando la vertenza relativa al Giornale dell’Umbria, ha assicurato la massima attenzione alla vicenda da parte della Giunta regionale. Paparelli, dopo aver rilevato oggettive difficoltà proprie dell’intero sistema della comunicazione locale, soffermandosi sul Giornale dell’Umbria  ha ricordato che dopo il cambio di proprietà, avvenuto lo scorso 27 agosto, "la situazione è radicalmente cambiata, con la cessazione di 11 collaborazioni intervenuta a fine ottobre. Dopo la richiesta del comitato di redazione del Giornale dell’Umbria e della rappresentanza sindacale aziendale, con l’Associazione stampa umbra e  Cgil, lo scorso 10 novembre si è svolto un incontro presso la Presidenza della Giunta regionale relativa alla situazione del quotidiano. È stata rappresentata la grave situazione economica finanziaria della società che ha rilevato la proprietà del Giornale dell’Umbria e la mancanza di un piano industriale e editoriale che potrebbe mettere in discussione la prospettiva di continuità e quindi  posti di lavoro a essa collegati configurandosi in tal modo la possibilità di un ulteriore depauperamento del sistema dell’informazione e dei livelli occupazionali".

Inoltre, "è stata messa a disposizione l’unità di crisi che la Giunta ha costituito per le crisi aziendali all’inizio del mese di settembre e in adempimento degli obiettivi del programma della Presidente della Regione, oltre a rinnovare la solidarietà già espressa nei giorni precedenti ai dipendenti e collaboratori del giornale, abbiamo manifestato la massima disponibilità nei limiti delle competenze regionali, di attivare un confronto con la proprietà per verificare gli intendimenti rispetto allo sviluppo dell’attività editoriale più volte annunciata e alla tutela dei posti di lavoro. Abbiamo anche ribadito l’interesse della Regione nel rispetto del pluralismo a utilizzare ogni supporto di tipo pubblico teso a aiutare il sistema e a valorizzare il ruolo del sistema editoriale radiotelevisivo locale. La Regione intende favorire processi che portino al rafforzamento del sistema regionale della comunicazione, che stiamo attentamente monitorando".

Nella replica, Smacchi si è detto soddisfatto delle rassicurazioni dell’assessore circa "l’impegno pressante e continuativo anche rispetto a questa azienda, di fatto,  in crisi.  Ricordo che il prossimo 18 dicembre inizierà l’aumento di capitale da parte dell’azienda che si concluderà il 14 gennaio, e il 4 dicembre i giornalisti e i poligrafici hanno sfiduciato il direttore e quindi la linea editoriale. Per questo dovremo prestare particolare attenzione alla vicenda. Annuncio che la Prima Commissione, nei primi giorni di gennaio, terrà un’audizione anche con i rappresentanti della stampa e con l’assessore al fine di dare dei segnali importanti in merito".



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