cultura e spettacolo

Spoleto Contemporanea: dialogo con gli artisti

 

Venerdì pomeriggio a palazzo Mauri l'evento

 

SPOLETO CONTEMPORANEA - Ipotesi per un Convegno.
Tesi per un Dialogo:
Chi:I relatori, gli artisti che espongono a Spoleto contemporanea e tutti coloro che vogliono vivere


Spoleto con curiosità, consapevolezza e spirito critico
Quando: Venerdì 11 dicembre 2015 dalle ore 16.00 alle 19.30
Dove: Palazzo Mauri - Biblioteca comunale G. Carducci (Via Brignone) Spoleto
Dal 7 novembre PALAZZO COLLICOLA ARTI VISIVE con la mostra SPOLETO CONTEMPORANEA ha deciso difare il punto sulla Spoleto dei nostri giorni, rivelando una città a tratti nascosta, ricca di talenti e idee, di persone che progettano e viaggiano. E'una mostra che vuole essere un segno, da incidere profondamente nella storia di Spoleto. Una geocollettiva per riassumere il recente passato, per ragionare sul presente, per indicare le ipotesi adulte di un futuro condiviso. (...)La mostra vuole essere un circuito di necessaria memoria, planimetria reale ma anche ideale per accogliere e proteggere la fluidità del contemporaneo
SPOLETO CONTEMPORANEA si propone come un radar curatoriale che racchiude la Geografia delle Arti in un territorio circoscritto ma germinativo. Raccontare un territorio culturale significa tracciare una rete umana di visioni, intrecci, indicazioni, connessioni, cortocircuiti. Gianluca Marziani ideatore della mostra ha detto: "Immagino il progetto come un ideale acceleratore di particelle atomiche, un generatore di connessioni umane e professionali che mapperà il territorio culturale, disegnando le linee dialettiche di una geografia multiforme e invitante".
Nelle intenzioni del gruppo di lavoro, SPOLETO CONTEMPORANEA vuole esser una mostra Intesa come laboratorio d'idee e confronti, sorta di prontuario culturale che darà ordine ad un contesto unico ma delicatissimo, da maneggiare con particolare cura e imprescindibile rigore.
In questo laboratorio si parla di arte mediante l'articolazione di linguaggi diversi e reazioni indotte. Il convegno dell'11 dicembre vuole fungere da catalizzatore di questi processi. Addentriamoci nei contenuti di questa giornata di studio mediante questa metafora del catalizzatore. La natura essenzialmente enzimatica delle 4 ore di lavoro sul contemporaneo a Spoleto consiste nella volontà di incrementare la velocità delle relazioni "chimiche" che spontaneamente già avvengono nel territorio.L'enzima svolge il suo ruolo facilitando le reazioni attraverso l'interazione tra il substrato (le molecole che partecipano alla reazione) e il proprio sito attivo (la parte di enzima in cui avvengono le reazioni), formando un complesso. A reazione avvenuta, il prodotto è allontanato dall'enzima, che rimane disponibile per iniziarne una nuova. L'enzima,infatti, non viene consumato durante la reazione.
Ogni intervento al convegno costituirà il racconto di un fermento - liberazione della sostanza contenuta in ciascuna una cellula di lievito.
Spoleto: il contemporaneo, il suo territorio e i suoi spazi
Dopo il saluto delle Autorità, il primo intervento sarà quello diGianluca Marziani, direttore di PALAZZO COLLICOLA ARTI VISIVE. Nella sua relazione Marziani descriverà il lavoro di questi ultimi anni svolto dalla sua struttura nei termini di impegno di indagine/resoconto/emersione tra le personalità, sia storiche che contemporanee, del panorama artistico umbro.
Andrea Tomasini -che fungerà da moderatore del convegno- nel suo intervento delinerà la mappa - la ragione cartografica e storica- della rappresentazione del contemporaneo e di come le carte geografiche nonostante pretendano di essere oggettive non offrono mai una riproduzione della realtà ma un racconto che deve esser utilizzato dal viaggiatore, nel suo percorso nel tempo e nello spazio -dentro e fuori le stanze del piano nobile di Palazzo Collicola.
Saranno Aurora Roscini Vitali e Davide Silvioli-co-curatori della mostra SPOLETO CONTEMPORANEA- a guidarci nelle stanze e nelle ragioni della ricognizione del territorio, evidenziando il senso di questa nuova appartenenza che con la mostra prende forma.

Le radici e le ragioni del contemporaneo a Spoleto
Ogni discorso sul territorio scomoda storia e geografia- discorso sul tempo e sullo spazio osservati e riassunti -rappresentati, narrati- dal punto di vista di chi guarda. Si parla oggi di accelerazione dei tempi storici e di molteplicità di piani in cui le cose accadono. A fine ‘700 ci fu chi decretò la morte della geografia perché i cambiamenti in atto nel mondo erano troppi e ogni rappresentazione del mondo e dei confini nasceva vecchia rispetto agli eventi. A noi interessa provare a tracciare una mappa del tempo -dei cambiamenti e dei processi innescati nel prodursi del contemporaneo dai diversi enzimi che a Spoleto, dagli anni '70 hanno innescato reazioni a catena e definito il metabolismo di questa città.
E' necessario raccontare la storia del contemporaneo perché è una storia che concerne la nostra attualità.
Tre i contesti topologici: il contesto museale e conservativo a Spoleto e nel territorio; il contesto ambientale e formativo caratterizzato da una parte dal festival e dall'altro dalla didattica; i luoghi dell'innovazione e della sperimentazione, tra spontaneismo e ed entusiasmo.
Per il contesto museale e conservativo:
Lamberto Gentili -già Responsabile dei Musei di Spoleto- nel suo intervento racconterà della nascita della Galleria Comunale d'Arte Moderna, progenitrice di Palazzo Collicola, nata "per una esigenza reale espressa dalla nostra collettività, dai giovani, dagli artisti che ci sono vicini".
Maurizio Coccia/ Mara Predicatori(Direttore e curatore e Responsabile didattica e curatrice Palazzo Lucarini Contemporary-Trevi) racconteranno della loro esperienza...territoriale contigua.
Per i contorni del contesto ambientale e formativo:
Moreno Orazi(architetto)racconterà della sua collaborazione con alcuni degli artisti internazionali transitati a Spoleto a partire dagli anni'70 .
Cecilia Metelli (storica dell'arte) delineerà le forme attraverso cui ha avuto luogo lo scambio di suggestioni e di saperitra gli artisti che sono venuti a Spoleto per il Festival e gli artisti di Spoleto.
Roberta Galassi(DirigenteIstituti Istruzione Superiore "Sansi - Leonardi - Volta" di Spoleto) delineerà l'offerta formativa "storica" che ha dato e dà forma e nutrimenti al desiderio di creatività e saper fare agli adolescenti di Spoleto
Aldo Iori(Docente Storia dell'arte Accademia di Belle Arti di Perugia) nel suo intervento descriverà la sua esperienza a Spoleto e l'attività svolta da Studio A'87
Per i luoghi dell'innovazione e della sperimentazione, tra spontaneismo e ed entusiasmo:
Emanuele De Donno(architetto/operatore culturale)porterà la sua testimonianza quale fondatore di Viandustriae Foligno e sostenitore delle esperienze del Libro di Artista a Spoleto e in Europa
L'architetto Giuliano Macchia descriverà l'esperienza dell'Associazione Amici del Museo Centro Arte Contemporanea Spoleto, il caso "Palace Hotel Albornoz" e la mobilità alternativa.
Proiezione del video "Il circo della Farfalla".
(Ognuno di questi interventi dovrà essere entro i8-10 minuti, per rendere vivace e fruibile la caratterizzazione storica del contemporaneo a Spoleto)
Di seguito inizierà il dialogo con il pubblico.

 



I commenti dei nostri lettori

daniela de gregorio

9 anni fa

Mi dispiace non poter essere presente (impegni giá presi) a questa “idea per un convegno” con “tesi per un dialogo” (ma sì, teniamoci sul vago) sullo stato dell’arte nella Spoleto Contemporanea. Sarei stata molto curiosa di vedere all’opera tutti quegli “enzimi” di cui parla la presentazione. Niente da dire sulla lunga e variegata lista di artisti e performers presenti nella esposizione di palazzo Collicola, i quali, essendo di Spoleto, vivendoci ed operandoci da anni, sono giá ben conosciuti alla cittá. Quello che mi ha stupita è leggere l’invito mail alla mostra , dove Gianluca Marziani scrive testualmente “… il progetto traccia il suo inizio ideale dopo l’esperienza del Gruppo di Spoleto”. Mi sono chiesta basita se potesse essere lo stesso Gianluca Marziani che appena nominato alla direzione della Galleria d’arte moderna, smantellò la sala che Gianni Carandente amico ed estimatore dei sei artisti (De Gregorio, Marignoli, Orsini, Rambaldi, Raspi, Toscano) gli aveva dedicato. Mi sono chiesta se è la stessa persona che decise allegramente di cancellare quella rappresentazione critica e storica che Carandente aveva dato di quel momento della storia dell’arte a cui anche Francesco Arcangeli, Maurizio Calvesi ed Enrico Crispolti (solo per dirne tre) avevano dedicato pubblicazioni ed articoli, indicandola come voce originale e validissima dell’arte Informale. A suo tempo, quando l’allestimento di Carandente che mostrava collegamenti e fili conduttori fra gli artisti fu cancellato (di Marignoli è ora presente un’opera “Niveaux” del 1981, quindi non certo rappresentativa del periodo informale) ci fu una polemica. Si fece appello con una lettera firmata da Afranio Metelli , Bruno Toscano, Piero Raspi, Daniela De Gregorio e Duccio Marignoli, all’allora Sindaco Benedettti perché quella sala fosse ripristinata. Il Sindaco non rispose. Ed io mi chiedevo allora e mi chiedo oggi come sia possibile che artisti i cui nomi sono presenti nei testi della storia dell’arte del ‘900 (L’ARTE DEL NOVECENTO vol. 4 Dall’espressionismo al Multimediale a cura di Lara- Vinca- Masini edizione Giunti) possano essere così trascurati e presenti in modo povero e non strutturato nella Galleria d’arte moderna della cittá in cui sono nati ed hanno operato ed il cui nome portarono a livello nazionale. Non direi un gran bel biglietto da visita per una cittá che aspiri ad essere Capitale d’Italia 2017. E mi chiedo ancora con quale “enzima” si può spiegare questo.

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