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Tubercolosi a Spoleto: Squarta (Fdi) presenta interrogazione in Regione
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Tubercolosi a Spoleto: Squarta (Fdi) presenta interrogazione in Regione
'La rete sanitaria territoriale non ha funzionato. Attivare subito uno screening'
"L'assessore regionale alla sanità spieghi quali iniziative sono state adottate in passato e verranno messe in campo nei prossimi mesi per studiare, affrontare e bloccare la diffusione dei casi di contagio da tubercolosi che si sono registrati in una scuola primaria di Spoleto, affinché l'episodio non si verifichi anche in altri contesti".
Il capogruppo regionale di Fratelli d'Italia Marco Squarta annuncia in proposito una interrogazione alla Giunta di Palazzo Donini. Squarta spiega che "la tbc è una malattia sostanzialmente debellata sul suolo nazionale e quindi è necessario individuare il focolaio per capire che tipo di problema dobbiamo fronteggiare e con quali misure sanitarie. Per questa situazione non dobbiamo ovviamente attribuire la responsabilità alla scuola, ai bambini o alle maestre: si tratta di una emergenza sanitaria e come tale spetta alle strutture regionali, alla Asl prima di tutto, affrontarla e risolverla".
"Sarebbe necessario - auspica Squarta - individuare modalità di prevenzione del contagio di questa e di altre malattie potenzialmente rischiose per la popolazione, prevedendo verifiche sanitarie mirate anche in considerazione del fatto che ci sono zone del mondo in cui queste patologie sono endemiche. Chiediamo che l'assessore proceda con una attenta verifica
dell'operato della Asl n.2 per verificare e valutare l'azione di contrasto del contagio attuata dalla stessa Azienda, che stando ai numeri fino ad ora emersi non sembra aver avuto tratti di eccessiva efficacia"
I commenti dei nostri lettori
Alessio
9 anni fa
quando la politica deve valutare un caso del genere significa che siamo una societá alla frutta....gestita da incompetenti, senza professionalitá piena di omertá e amicizie.
ludovica
9 anni fa
Mi fa piacere leggere nell'articolo che la responsabilitá dell'accaduto non sia, in alcun modo, attribuibile alla scuola. A mio avviso bisognerebbe cercare altrove che cosa non ha funzionato............forse, se la malattia fosse stata diagnosticata in tempo, non si sarebbero avute tali conseguenze! Forse sará il caso di reintrodurre i certificati medici che attestino la guarigione, prima che il bambino malato,venga riammesso a scuola! La salute pubblica dovrebbe venire prima della privacy del singolo!!!!!!!! A questo punto le istituzioni facciano la loro parte!!!!!!!!
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