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'Razionalizzare gli spazi per i consultori'. Mozione di Erbaioli (Pd)
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'Razionalizzare gli spazi per i consultori'. Mozione di Erbaioli (Pd)
'Più dignità ai servizi rivolti alle donne'
La presente mozione è stata elaborata nell'intento di mettere i diritti e le esigenze delle donne al centro della politica.
Premesso che:
Il consultorio è una grande conquista delle donne, della loro emancipazione e della società intera, in quanto è un servizio pubblico totalmente gratuito che garantisce e tutela la salute della donna nelle varie fasi della vita, svolgendo una funzione essenziale per la diffusione di corrette informazioni sulla sessualità e sulla contraccezione, sulla prevenzione delle malattie, sulle interruzioni di gravidanza indesiderata e per una maternità consapevole e per l'assistenza durante e dopo la gravidanza.
Considerato che:
Il consultorio familiare è percepito dalle donne come un servizio indispensabile che tutela appieno ed in tutte le sue sfaccettature il diritto alla salute delle donne e delle famiglie e che per la sua importanza e per il grande afflusso di utenti deve avere una posizione geografica strategica ed idonea a offrire servizi che si sono consolidati nel tempo rispondendo a richieste di assistenza a livello nazionale e regionale effettuando pratiche indispensabili quali:
- Screening del tumore del collo dell'utero
- Percorso di accompagnamento alla nascita
- Visite ginecologiche
- Visite ostetriche
- Assistenza sociale e psicologica
- Sostegno all'allattamento materno
- Percorsi per adolescenti
- Percorsi per la menopausa
Essendo aumentati nel tempo sia il numero degli utenti che quello delle prestazioni erogate, attualmente la struttura ospitante il servizio presenti una serie carenze ed inadeguatezze che hanno un ampio margine di miglioramento:
1) Lo spazio della sala d'attesa ha una capienza troppo ridotta e con un numero di posti a sedere troppo esiguo, rispetto all'effettiva e sempre crescente utenza con la conseguenza che le donne, per attendere il proprio turno e spesso accompagnate da bambini in tenera età, sono costrette a stazionare fuori dal consultorio, esposte quindi a qualunque condizione climatica.
2) La suddetta sala d'attesa presenta una via di accesso e di transito troppo stretta per il passaggio di carrozzine e passeggini ed è quindi da considerarsi del tutto inadeguata.
3) I servizi igenici, indispensabili spesso per la tipologia dei servizi erogati, sono adibiti a ripostiglio per mancanza di spazi, rendendoli così uno spazio ibrido inadeguato per entrambe le destinazioni d'uso.
4) La stanza dei percorsi di accompagnamento alla nascita è del tutto insufficiente come dimensioni rispetto alle effettive necessità, rendendo difficoltoso ed inadeguato il servizio.
5) Gli ambulatori sono anch'essi inadeuguati per ampiezza rispetto alle reali necessità dell'utenza.
6) Molti dei locali adibiti al servizio, sia per la loro ubicazione che per la loro tipologia, non presentano quelle caratteristiche minime di riservatezza e privacy che sono indispensabili per la delicatezza delle prestazioni erogate.
Tutto ciò premesso e considerato, il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta ad effettuare una valutazione di tutti gli spazi del distretto sanitario allocati nel complesso del San Carlo, che comprende sia servizi rivolti al pubblico che non oltre ad uffici di tipo amministrativo, con lo scopo di ipotizzare una riorganizzazione di essi che sia più funzionale agli utenti, così da dare una giusta dignità ai servizi rivolti alle donne, mantenendo adeguate caratteristiche di accesso e fruizione di tutti gli spazi adibiti al servizio dei cittadini.
I commenti dei nostri lettori
cristina
9 anni fa
Vede Sara sono d'accordo con Lei ma chi lo dice che gli spazi sono inadeguati? Certificato da chi? Asseverato da chi? Insomma è ora di finirla a Spoleto che a 5-6 mesi dall'inagurazione di qualsiasi opera arriva l'amministratore di turno ripeto maggioranza/opposizione che sia e comincia a sentenziare su tutto. Ma proprio tutto, dalle opere civili, di recupero, di edilizia sanitaria, segnaletica, ecc..ecc..e alla fine chi ci rimette è la cittá. Metodo da abolire senza se e senza ma.
Sara
9 anni fa
Gentile signora Cristina credo che anche una alta qualitá dei servizi erogati sarebbe inficiata da spazi inadeguati. E comunque l'una non esclude l'altra . Per il signor peperoncino: credo che lei dovrebbe approfondire meglio i compiti che spettano alle varie istituzioni, questo in modo particolare compete all'amministrazione locale. Il governo ha fatto benissimo a tagliare gli sprechi e ce ne sono parecchi, sprechi che paghiamo tutti noi cittadini con le nostre tasse, anche con quelle che paga lei.
Peperoncino
9 anni fa
Tutte cose sacrosante, cara Dott.ssa Erbaioli, per caritá! Ma... Io credo che il mittente debba essere qualcun altro, tipo la nostra Regione governata da chi ha votato e permesse il degradamento del nostro ospedale nonché il nostro Governo che ha votato il taglio degli "sprechi" (da capire cosa intendono per sprechi). Magari lei che lavora nell'ospedale ne sa qualcosa...
cristina
9 anni fa
E no Sara, la qualitá del servizio passa per i professionisti e la presa in carico ma soprattutto alla opportunitá (orari) di accesso allo stesso che dovrebbero essere sempre più flessibili alle esigenze delle donne e non orario ufficio come nel nostro consultorio. I problemi delle donne devono avere un'approccio multiprofessionale (ostetrica,ginecologo,psicologo ecc..) per affrontare compiutamente tutte le esigenze e per una migliore risoluzione di ogni difficoltá a tutte le etá. La politica si occupi dei bilanci e della programazione nazionale regionale ecc... e di quanto necessario per garantire nel tempo servizi all'avanguardia oltre il lusso di una stanza più o meno grande.
Sara
9 anni fa
La qualitá dei servizi offerti è assolutamente legato alla dimensione e alla qualitá degli spazi, alla tutela della privacy e alla accessibilitá. Bravissima Carla! Sempre attenta ai problemi delle donne in modo propositivo e mai polemico. Ottimo!
cristina bonanni
9 anni fa
Dall'alto dei politicanti si pensa solo agli spazi al numero delle stanze e alla loro grandezza , e si vorrebbe risolvere con il togli o riduci uno spazio a lui e lo dai a me. Ma è mai possibile che a Spoleto ogni qualvolta si inagura un'opera c'è sempre un politico di maggioranza/opposizione che deve criticare e ridicolizzare per semplici banalitá ? La presa in carico di noi donne non passa per la superfice delle stanze ma per la qualitá dei servizi offerti.
eleonora bibiani
9 anni fa
Parlate sempre di spazi e poltrone con i soldi delle tasse del cittadino. Quando ci si rivolge ai servizi offerti dal privato si organizzano mattina e pomeriggio. Quando ci si reca al servizio pubblico si trovano miriadi di cartelli indicando gli orari ovvero: apertura dei servizi h 8.30 anziché alle h 7.30 per permettere alle donne di non perdere una giornata di lavoro; esami ostetrico-ginecologi dalle h8.30 alle h 10.15 max 10 numeri (persone) se arrivi tardi non trovi posto, è questo l'obiettivo del servizio indispensabile? Insomma prima degli spazi occorre ripensare il consultorio nella sua globalitá a partire dal funzionamento dal lunedi al sabato mattina e pomeriggio per evitare i sovraffollamenti ecc ecc.... Lasciate la gestione dei Servizi pubblici ai tecnici,( Renzi insegna) è ridicolo che a meno di cinque mesi dall'inagurazione solo critiche. Basta piangersi a dosso con la politica; LAVORARE LAVORARE....LAVORARE
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