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Asili nido, Cardarelli sbotta:Battaglia politica strumentale e non veritiera
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Asili nido, Cardarelli sbotta:Battaglia politica strumentale e non veritiera
Il vicesindaco Bececco illustra i dati sulle ultime iscrizioni:Le informazioni confermano la bontà delle scelte fatte sul nido di Villa Rendenta
"Raccogliere le firme dei cittadini, fornendo dati e informazioni non veritiere su un servizio importante e delicato come quello degli asili nido, è un atto strumentale attraverso il quale si sta cercando di portare avanti una battaglia politica assolutamente non comprensibile".
Torna sulla questione degli asili nido il Sindaco Fabrizio Cardarelli, dopo la chiusura della sezione lattanti al nido "Il Carillon" di Villa Redenta e alla luce degli ultimi dati relativi alle iscrizioni per l'anno scolastico 2015-2016.
"Un'amministrazione comunale ha il dovere di fare delle scelte sulla base dell'andamento di un servizio, delle risorse a disposizione e delle esigenze dei cittadini a cui quel servizio è destinato: agire diversamente, facendo finta di ignorare tutto ciò, significa non lavorare nell'interesse delle famiglie".
Ad entrare nel dettaglio, spiegando la situazione negli asili nido comunali, è il vicesindaco Maria Elena Bececco:"Ad oggi, le informazioni in nostro possesso, ci restituiscono un quadro molto diverso da quello che viene descritto da chi sta portando avanti la raccolta firme. Dei tre asili nido pubblici, solo quello di viale Martiri della Resistenza risulta al completo, con un numero di bambini iscritti pari al numero dei posti disponibili. A Villa Redenta abbiamo tre iscritti in meno nella sezione medio-grandi rispetto all'anno precedente, mentre a San Giacomo, asilo tuttora pubblico ma gestito privatamente dalla Cooperativa Il Cerchio, gli iscritti in meno sono cinque, 3 nella sezione lattanti e 2 in quella medio-grandi.
Questi dati, se da una parte presentano una diminuzione della domanda che si sta verificando in tutti gli asili della regione, dall'altra confermano la bontà della scelta fatta con la chiusura della sezione lattanti di Villa Redenta: se ci fossimo mossi diversamente oggi avremmo la bellezza di 20 posti non assegnati, perché agli otto appena elencati avremmo dovuto aggiungere i 12 del nido "Il Carillon", con conseguente impiego di risorse a carico della collettività che non avrebbero certo migliorato la qualità del servizio.
Non solo. La grave situazione di bilancio che abbiamo ereditato, ci obbliga a fare delle scelte che siano in grado di garantire la stessa qualità dei servizi e lo stesso standard di agevolazioni alle famiglie, ma con risorse molto limitate rispetto al passato. L'ipotesi esternalizzazione, che stiamo già vivendo nel nido di San Giacomo e rispetto alla quale faremo una indagine di customer nelle prossime settimane per valutare il livello di soddisfazione delle mamme e dei papà, serve proprio a questo, ossia a coniugare risparmio e qualità, garantendo alle famiglie le stesse tariffe e agevolazioni e permettendo comunque al Comune di mantenere un elevato grado di controllo sulla struttura.
Questa amministrazione, in totale sintonia con quanto previsto dalla L.R. 30/2005, sta lavorando affinché la collaborazione tra pubblico e privato sia un elemento di forza e di garanzia per il cittadino, mantenendo il bambino e l'offerta alla famiglia quale elemento centrale del servizio".
I commenti dei nostri lettori
Solo
9 anni fa
Caro sindaco . Spero sia in grado di rispondere alla sig.a Conti in modo dettagliato ed esaustivo. Mi auguro lo faccia presto .. Ma ne dubito. Non sono un "esperto del settore " ma se l'asilo nido privato fosse più conveniente di quello pubblico dovrebbe solo stare zitto e lavorare per colmare il gap. Tutto qui semplice... Non le chiediamo nulla di più di quanto lei stesso ha dichiarato in campagna elettorale. Amministrare meglio!!,
streghetta
9 anni fa
Concordo in ogni punto con la sig.ra Francesca Maria Conti. Quadro chiaro ed esaustivo della situazione attuale. Nulla da aggiungere.
Il Corvo della rocca
9 anni fa
L'Intervento della Signora Francesca Maria Conti sulla questione degli asili nido non si presta a molti commenti: Le sue osservazioni inerenti al problema sono perfettamente centrate. La sua analisi e la sua reazione sono degli esempi di civiltá che dovrebbero indurre alcuni politici a riflettere. Riferendomi al detto che " la notte porta consiglio", dopo aver superato una breve tristezza notturna, auguro alla Signora un risveglio sereno e pieno di energia. Per poter riprendere con più vigore e vincere la sua battaglia.
basilio rapucci
9 anni fa
Il problema dell'asilo e dei servizi erogati dalle strutture pubbliche soffrono tutti dello stesso male. Una famiglia composta da due genitori che hanno la fortuna di avere entrambi un lavoro sicuro, è una famiglia di benestanti. Queste famiglie pagano il massimo delle tariffe, il massimo delle tasse il massimo dei tikets sanitari. In poche parole su una scala di cinque, queste famiglie occupano la quarta posizione (ovvero vengono immediatamente prima di un personaggio come Berlusconi). Sfortunatamente per noi con la politica che si preoccupa solo di limitare il controllo democratico delle persone sulle loro azioni, nessuno si preoccupa di realizzare una politica fiscale più seria. Non è necessario parlare delle storie di personaggi noti, che non vivono nella nostra cittá. Gli esempi sono sufficienti quelli che abbiamo a Spoleto per renderci conto che le cose non vanno. Nella nostra cittá troviamo centinaia di posizioni anomale, ovvero di persone con redditi importanti che non pagano i costi dei servizi come li pagano le famiglie benestanti che hanno due adulti che lavorano e percepiscono un reddito trasparente. Il fenomeno attraversa tutte le categorie Artigiani, commercianti, imprenditori e lavoratori in nero magari anche cassaintegrati o pensionati, ma in tutto questo bailamme che ci azzecca la storia dell'asilo di Spoleto? In questa storia come giustamente sottolineato dal primo cittadino, si sono innescate polemiche politiche che alla fine sono risultate non fondate. Rimangono comunque non risolti i problemi di una fiscalitá non giusta, che ha bisogno di importanti modifiche, per ridurre gli enormi gli squilibri insiti del sistema.
superbrill
9 anni fa
credevo che ci fossimo messo il cuore in pace dopo le varie dettagliate spiegazioni da parte delle istituzioni (le scelte dell'amministrazione sono rivolte esclusivamente alla tutela dei cittadini ed alla conservazione dei diritti dei più deboli) quando stamattina vengo a conoscenza delle angosce, dei turbamenti, dei dolori notturni della lettrice che non si da pace. Cerco di essere solidale, ma cosa teme esattamente la lettrice? perdita di asili nido comunali?... I servizi essenziali non sono stati toccati, l'esternalizzazione di un asilo non significa perderlo perchè al cittadino viene garantito lo stesso standard qualitativo e rimangono le stesse agevolazioni. Poca democrazia?... dice che dovrebbero essere ascoltati, ma da chi?..Da quel che mi risulta nè lei nè nessun altro del comitato si è mai recato ai servizi comunali delegati all'istruzione, per informarsi, proporre, discutere insieme. Mi pare che le uniche azioni siano state strumentali e demagogiche. Cara lettrice non è così che si lavora per il bene dei bambini. Forse si lavora così per relitti ideologici sordi, ciechi ed ipocriti. Stia serena direbbe il buon Renzi.
erbavoglio
9 anni fa
Chiedi a Renzi di adottare uno stato sociale e non assistenziale
L\'Americano
9 anni fa
Caro Sindaco, ma se i timori dei genitori sono infondati che è tutto questo nervosismo? Non dovresti confrontarti coi cittadini, serenamente, senza tutto questo astio? Siamo noi che t'abbiamo dato il mandato e ti paghiamo lo stipendio, grazie.
francesca maria conti
9 anni fa
Qualche semplice, personale osservazione sul tema degli asili nido Come madre di due bambini, come utente del nido da 5 annni, come cittadina che si è tenuta informata sul tema degli asili nido, non solo a livello locale, ma anche nazionale ed europeo, mi permetto di fare qualche semplice osservazione su quello che è accaduto nella cittá in cui vivo. Parto dal dato di fatto che a Spoleto sono diminuite le domande di iscrizione al servizio pubblico. Quali possono essere le ragioni? Sicuramente la nostra è una cittá in cui nascono pochi bambini. Ma non così pochi. Non è una spiegazione sufficiente. Ho parlato con moltissimi mamme e papá, soprattutto negli ultimi mesi, e mi sono fatta un’idea. Si può dire, schematicamente, che fra i possibili utenti di un asilo nido, esistono due tipologie di famiglie. La prima è la famiglia con un alto reddito. Non così alto come si potrebbe pensare, perché con il nuovo metodo di calcolo dell’ISEE molte famiglie si sono ritrovate a passare ad una fascia più alta senza che le loro reali condizioni di vita avessero subito miglioramenti. Diciamo famiglie dove magari entrambi i genitori hanno la fortuna di avere un lavoro. Ecco, per queste famiglie la retta dell’asilo nido comunale risulta più alta della retta dell’asilo privato. Considerando una quota di €2,5 per ogni giorno di frequenza che si va a sommare alla quota fissa mensile regolata dalle fasce ISEE, è facile capire che per chi si trova nelle ultime due/tre fasce della tabella delle agevolazioni (consultabile sul sito del Comune) la retta comunale risulta più alta rispetto ad un asilo privato. Per cui, se entrambi i genitori lavorano e c’è bisogno di usufruire del servizio del nido, l’utente sceglie il privato, perché è più conveniente. Benissimo, perché a Spoleto c’è una buona offerta nel settore privato. La seconda tipologia è la famiglia con un reddito basso. A cosa è dovuto questo basso reddito? Quasi sempre al fatto che a lavorare è un solo genitore, o che il lavoro di uno o di entrambi è precario. Questa famiglia si trova di fronte a un dilemma. Lo so bene, perché l’ho vissuto anch’io. L’asilo costa, malgrado le agevolazioni pubbliche, costituisce una grossa fetta delle uscite nel bilancio mensile di una famiglia. Perciò molte volte succede che il genitore che non ha un lavoro, o ha il lavoro più incerto o meno redditizio – e nella stragrande maggioranza dei casi questo genitore è una donna – scelga o sia costretto dalle circostanze a scegliere di restare a casa con i figli. La domanda di posti negli asili nido pubblici è diminuita perché le donne (e anche qualche papá) sono uscite dal mondo del lavoro, e, con questa crisi, non è affatto sicuro che vi faranno ritorno. Di più, ancora prima della nascita di un figlio, molte volte è lo stato di gravidanza a tagliare fuori dal mondo del lavoro una donna. E a Spoleto, dove la crisi economica è più grave, dove le attivitá commerciali e artigianali chiudono di continuo, dove si sente ogni giorno di quel conoscente che ha perso il lavoro o di quell’altro che lo sta per perdere, questo è terribilmente evidente. Quest’ultimo, a mio parere, è un dato che dovrebbe preoccupare tutti, cittadini e Amministrazione Comunale. Non si può gioire di una simile situazione solo perché il Comune risparmierá i soldi che avrebbe speso per lo stipendio di qualche educatrice. E nemmeno si può dire, con ancora più superficialitá: “La cosa non mi riguarda, io non ho figli piccoli”, come troppe volte in questi mesi mi è capitato di sentire. Bisognerebbe, invece, farsi delle domande. Non ultima: “Cosa si può fare per invertire questa pericolosa tendenza negativa?” Questa della rinuncia delle famiglie a mandare i figli al nido è forse solo una piccola cosa, ma è comunque parte dell’ingranaggio che trascina questa cittá nella depressione. Una piccola rotellina: una madre che sta a casa con i figli è una donna che non lavora, una donna che non lavora è una donna che non crea lavoro. Qui mi rifaccio a vari studi che stabiliscono che per ogni donna che lavora si creano nuovi posti di lavoro; un meccanismo, questo sì, virtuoso dal punto di vista economico. Si tende sempre di più a guardare al welfare come un semplice costo, una spesa improduttiva, e a schiacciare il discorso sui sui tagli lineari. Ma i servizi possono essere un impulso alla crescita dell’occupazione, diretta e indiretta e possono – e devono – portare un reale contributo alla crescita economica di una comunitá. Basta fare delle scelte politiche in questa direzione. Penso a questa cittá che invecchia, con le strade rattoppate e i muri che crollano, che vede impoverirsi o perde i servizi essenziali, . A questa cittá con pochi bambini che giocano in squallidi, mal progettati e mal tenuti, parchi pubblici. Penso a un Comitato di genitori che fa una raccolta firme credendo di dare il proprio contributo al dibattito ed è costretto a subire minacce e ritorsioni da chi, al contrario, dovrebbe per lo meno ascoltare. Penso a tutto ciò e mi preoccupo. Di solito questa mia preoccupazione è uno stimolo a fare la mia parte, seppur piccolissima, per cambiare le cose. Ma stanotte, dopo aver assistito a quello che a cui ho assistito oggi, dopo aver subito e aver incassato, dopo lo sgomento, dopo la rabbia (breve, perché non vale la pena), dopo l’amarezza, stanotte, spero ancora per poco, sono semplicemente e profondamente triste. Domani mi alzerò e riprenderò da dove mi hanno costretto a lasciare. Francesca Maria Conti https://spoletoperibambini.wordpress.com/2015/09/07/qualche-semplice-personale-osservazione-sul-tema-degli-asili-nido/
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