cultura e spettacolo
Sbandieratori di Ascoli Piceno ad Avendita per la festa di Sant'Emidio
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Sbandieratori di Ascoli Piceno ad Avendita per la festa di Sant'Emidio
Il Sestiere di Porta Maggiore ha chiuso i festeggiamenti del protettore dei terremoti
Sotto la protezione dello stesso Santo, ovvero quando si dice gemellaggio. Come quello tra due splendide realtà, una più urbana di provincia, l'altra prettamente rurale, come quelle di Ascoli Piceno e Avendita, piccola e ridente frazione del Comune di Cascia situata in uno splendido altopiano, al
confine con il territorio di Norcia. Entrambe le comunità festeggiano Sant'Emidio, protettore dei terremoti, la cui ricorrenza cade il 25 agosto ad Avendita, vale a dire ieri, mentre ad Ascoli il 5. Per l'occasione sono venuti a far visita ad Avendita i celebri sbandieratori di Ascoli Piceno, nella fattispecie il Sestiere di Porta Maggiore, uno tra i gruppi più prestigiosi e tra i migliori riconosciuti a livello italiano, che vanta numerose vittorie ottenute alle gare degli Sbandieratori della Quintana di Ascoli Piceno e ai campionati italiani della Federazione Italiana Sbandieratori. Il gruppo, che al completo conta circa 60 persone tra atleti, assoluti e scuola sbandieratori, è arrivato ad Avendita con una nutrita rappresentanza. Gli sbandieratori, accompagnati dai tamburini e dalle chiarine, hanno aperto lo spettacolo in piazza con esibizioni di singolo, coppia e piccola squadra; dopodiché hanno sfilato per le vie del paese, fino a concludere con un ultimo spettacolo presso la proloco di Avendita, durante la serata. L'esibizione conclusiva degli sbandieratori di Ascoli Piceno, particolarmente apprezzati dalla comunità locale e dai numerosi turisti presenti, è stato l'ultimo atto delle festività dedicate a Sant'Emidio dalla piccola frazione casciana, festività cominciate il giorno prima con la tradizionale gita ad Ascoli da parte di una delegazione locale. Gli avenditani si sono recati nel Duomo del capoluogo marchigiano, dove hanno assistito alla messa solenne per il Santo prima di accendere la fiaccola che, idealmente, è stata trasportata dai tedofori e depositata sul tripode accanto al monumento ai caduti di Avendita durante le Guerre Mondiali, dando inizio alla processione e alle festività.
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