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'L'amministrazione Cardarelli è totalmente priva di progettualità'
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'L'amministrazione Cardarelli è totalmente priva di progettualità'
Intervista di Spoletonline al capogruppo del Partito democratico Dante Andrea Rossi. 'Navigano a vista sospinti dalla brezza del populismo'.
Dante Andrea Rossi, finalmente è cominciata l'opposizione vera?
"E' cominciata, visto l'ultimo consiglio comunale".
Come vi muoverete ora?
"Finalmente abbiamo di fronte una proposta, o meglio una non-proposta di bilancio, che è tutta di responsabilità della nuova amministrazione, senza alibi o scusanti
rispetto alle stagioni passate. Oggi possiamo dire il bilancio è interamente frutto dell'amministrazione Cardarelli".
E?
"E è drammatico constatare l'assoluta assenza di un progetto per la città".
Beh, in questo senso non è forse un caso che per la prima volta nella storia recente della città il bilancio preventivo del comune non è accompagnato dalla relazione del sindaco. Ma non è obbligatoria?
"Secondo me sì, lo prevede il testo unico degli enti locali. E' la prima volta che il sindaco non illustra il suo bilancio: c'è stata solo la relazione tecnica del dirigente Gori, ma nulla di politico-programmatico. La relazione del sindaco viene sempre allegata al bilancio previsionale e messa agli atti. Mai, nelle stagioni passate e presenti, in qualsiasi Comune dell'Umbria si era assistito ad un episodio di questo tipo. Ecco perché abbiamo detto che il Comune di Spoleto è stato commissariato".
E' per questo, quindi, che vi siete trovati quasi a supplicare il primo cittadino, affinché dicesse qualcosa a proposito almeno del bilancio previsionale del triennio 2015-2017?
"Sì, è proprio per questo motivo. Dopodiché abbiamo ascoltato, parole del sindaco, che ‘l'amministrazione naviga a vista per via dei tagli dei governi nazionali'. Sfido chiunque a trovare una dichiarazione di questo tenore da parte di qualunque altro sindaco di un Comune italiano, sia esso di centrodestra o centrosinistra. ‘Navigare a vista' è la sintesi della loro assoluta assenza di progettualità e del loro lavorare all'insegna dell'improvvisazione, che si è palesata definitivamente con questo bilancio".
Un bilancio che, oltre a non poggiare su di una relazione politica del sindaco, non è stato partecipato, o per lo meno adeguatamente partecipato, con le associazioni di categoria e con la città, come denunciato da alcuni referenti delle stesse associazioni.
"Confermo. Non c'è stata partecipazione perché non c'era nulla da partecipare. Vi pare possibile convocare, con appena dodici ore di preavviso, le associazioni di categoria per una finta partecipazione in cui non si presenta nessuno, neanche il sindaco e il vicesindaco? Anche sulla partecipazione, è la prima volta che assistiamo a questo triste spettacolo nella nostra Spoleto".
Lei parla di "assoluta assenza di progettualità" all'interno del bilancio: può farci qualche esempio per capire meglio?
"Nei prossimi tre anni non è prevista nessuna opera pubblica nuova, tranne quelle progettate negli anni passati. Non sono previste agevolazioni fiscali per attrarre nuova imprenditoria nella nostra zona industriale, o per le attività del centro storico. Spiegatemi perché un imprenditore dovrebbe scegliere Spoleto invece che un'altra città, oppure perché un nostro concittadino dovrebbe aprire un'attività in centro storico vista la totale assenza di agevolazioni fiscali. Infatti, ad oggi, la zona di Fabbreria non ha registrato alcuna nuova manifestazione di interesse da parte di imprenditori prevenienti da fuori città, mentre le attività del centro storico sono costrette a vivere quotidianamente tra mille difficoltà. E poi l'amministrazione arriva finanche a penalizzare fiscalmente le famiglie numerose, quelle cioè che contano dai 5 componenti in su... A tutto ciò si deve aggiunge, e Spoleto è tra i pochissimi Comuni ad averla istituita, una tassa di soggiorno inserita a metà dell'anno , caso rarissimo nel nostro Paese, senza neanche saperci indicare esattamente come utilizzeranno i proventi. Oltretutto non si ha neanche il buonsenso, come fatto ad esempio a Gubbio, di esentare tutti i contratti - penso ai tour operator - già definiti e firmati dalle attività economico-turistico-alberghiere prima dell'introduzione di questa tassa".
E riguardo i finanziamenti europei? Alcune realtà limitrofe, Foligno su tutte, si reggono in piedi e anche bene grazie ai vari progetti.
"Anche su questo c'è il buio totale. Siamo ancora in attesa di una riorganizzazione della macchina comunale, che si doveva presentare nel dicembre del 2014. L'amministrazione non ha saputo produrre nulla neanche in termini di programmazione europea. Non essendoci progetti e nessuna riorganizzazione costruita a supporto degli obiettivi, non abbiamo neanche una struttura delegata alla progettazione comunitaria. Ad oggi non c'è nessuna novità se non la dichiarazione di un consigliere comunale della maggioranza, che auspica di poter passare da 300 a 200 dipendenti cercando di fare le stesse cose che venivano fatte prima con un terzo dei dipendenti in meno. Sarebbe curioso capire con quali modalità raggiungeranno questo obiettivo".
Soffermiamoci un attimo sul centro storico: quali idee ha espresso questa amministrazione per il suo rilancio?
"Dell'assoluta mancanza di agevolazioni fiscali, per favorire il ripopolamento del centro storico con le famiglie e attività economiche, ho già detto. Il caos delle pedane e dell'arredo delle attività commerciali è una triste pagina di non partecipazione, alla quale speriamo si sappia porre rimedio per il futuro. All'amministrazione Cardarelli riconosciamo una certa attenzione e cura della pulizia del centro e del suo decoro. Ma un deserto, per quanto pulito e ordinato, rimane un deserto. E con il riordino degli istituti di credito locali la situazione rischia di peggiorare".
A cosa si riferisce?
"Al silenzio, che definisco imbarazzante, da parte del sindaco e dell'amministrazione nei riguardi della riorganizzazione che gli istituti di credito stanno portando avanti, e che prevede il trasferimento di centinaia di dipendenti. Che fine hanno fatto le promesse sulle scuole di formazione e sul rafforzamento delle sedi centrali delle banche? Sarà ora o no di dire qualcosa?".
L'amministrazione Cardarelli era partita con l'entusiasmo del Rinnovamento, peraltro anche benvista da alcuni ambienti non certo di destra. A distanza di un anno, questa amministrazione dove va? E soprattutto secondo Lei dove sta portando la città?
"Le parole del sindaco dette in consiglio comunale: ‘Navighiamo a vista' , dicono tutto. Non hanno capacità di programma e neanche rapporti con Perugia né con Roma, per non parlare poi con il livello europeo. Dal punto di vista politico siamo in presenza di un'amministrazione che, come ha ricordato il presidente del consiglio comunale Giampiero Panfili, è di centrodestra, ha appoggiato la candidatura di Claudio Ricci alle scorse regionali e che, in coerenza di ciò, ha riconosciuto Sandro Cretoni - referente della Lega Nord spoletina e candidato con il Carroccio - come facente parte a pieno titolo della maggioranza. In più abbiamo esponenti della maggioranza che indossano con orgoglio in consiglio comunale la croce celtica, e che sostengono iniziative legate a Casa Pound (sarebbe interessante capire perché in Germania la polizia impedisce ai nostalgici nazisti di esibirsi nel saluto romano, mentre da noi la croce celtica entra tranquillamente in una sede istituzionale, ndr). In coerenza con tutto ciò, dagli ambienti di questa maggioranza (Lega Nord) si attacca in maniera vergognosa persino uno spunto di riflessione proveniente da un parroco locale (Don Formenton, ndr). E poi, curiosamente, in questo calderone c'è anche la lista Brunini, che non ha consiglieri comunali ma che governa con l'assessore Campagnani. Tanto per rimanere in tema di Rinnovamento...".
Chiudiamo con la Sanità. Come giudica Lei questo rapporto di amore-odio tra il sindaco Cardarelli e il direttore generale Fratini?
"Strumentale. Negli ultimi sei mesi, a partire dalle riunioni del City Forum in avanti, Cardarelli e Fratini sono andati sempre a braccetto, basta ricordare le conferenze stampa congiunte o controllare gli ultimi consigli comunali e le commissioni Sanità. Curiosamente nelle ultime ore l'atteggiamento di Cardarelli è cambiato, dico io in maniera strumentale, di fronte all'emergere di situazioni problematiche. Si naviga a vista anche in questo settore. E' stato mai detto qualcosa, tranne che dal gruppo consiliare del Pd, sull'organigramma delle posizioni organizzative-gestionali e sui dipartimenti che sono sempre di meno nella struttura di Spoleto rispetto alle altre della Usl n.2? Si è mai detto come dare pari dignità di Primariati e figure dirigenziali, di dotazione organica al nostro nosocomio, rispetto a quelli - per esempio - di Foligno e di Terni? E' mai stata fatta un'analisi, come più volte da noi richiesto, su questo argomento? Silenzio assoluto fino a qualche ora fa. Noi pretendiamo che l'ospedale di Spoleto abbia la stessa dignità di quello delle altre principali città dell'Umbria , e non strillando soltanto episodicamente".
Come pensate di raggiungere questo obiettivo?
"Innanzitutto è necessaria una trasparente organizzazione e integrazione dei servizi socio-sanitari dell'Umbria. Dopo il 20 di agosto svilupperemo un'iniziativa con l'assessore regionale Luca Barberini, persona seria, capace e competente. Inviteremo tutte le associazioni e le categorie della città per aprire una riflessione sulla sanità spoletina, partendo dai numeri e dai dati di fatto. Facciamo quello che avrebbe già dovuto fare, in questo anno, l'amministrazione Cardarelli. Dobbiamo valorizzare le professionalità e le risorse della nostra struttura".
E sulla questione Patriti?
"Sia il sindaco sia il direttore avevano invitato il chirurgo a ritirare il suo ricorso al Tar. Patriti per noi rappresenta una risorsa importante, fondamentale per la tradizione della chirurgia robotica spoletina: lo era ieri, lo è oggi e lo sarà in futuro. A lui nessuno di noi si è mai sognato di chiedere di ritirare ricorsi. Chi oggi si scandalizza sono coloro che fino a ieri hanno tenuto tutt'altra linea in merito, in perfetta navigazione a vista sospinta da una leggera, leggerissima brezza populista".
I commenti dei nostri lettori
Il Corvo della rocca
10 anni fa
Nel "contesto" in cui conclude il commento, (quello delle 21.42), come si colloca il suo autore?...Sarebbe interessante conoscere la sua opinione in merito. Ossia, sapere se egli si ritiene "fuori dal gioco", (dai difetti, dalle colpe e dalle tentazioni che attribuisce ai suoi predecessori), oppure se si ritiene anch'egli responsabile per avergli creduto e per avergli concesso a suo tempo la fiducia con il voto, assecondando in questo modo un certo comportamento. Altrimenti non si spiega per quale motivo l'intervento non è stato fatto prima: all' epoca dei fatti. Per essere più chiaro, il mio commento si riferisce soprattutto alle critiche e agli aggettivi con cui vengono apostrofati alcuni membri "del partito" che hanno avuto la fortuna o la sfortuna"(lascio ad altri il giudizio) di averlo preceduto nell'appartenenza. Specialmente se la parola usata è opportunismo. A parte che criticare i "gli assenti", o criticare le azioni degli altri a fatti avvenuti è molto più semplice che farlo al momento opportuno. ma farlo senza aver dimostrato di saper fare di meglio, il gesto assume una considerazione ancor più riprovevole. E induce all'analisi: Se realmente le cose stessero così come sono state descritte (o come sono nelle intenzioni di volerle dimostrare), allora si che dandosi un giudizio politico positivo personale, includendo tutti i presenti del partito, se confrontati con le persone criticate, è molto più facile apparire migliori. Nonostante che tutto questo sia ancora da dimostrare. Il guaio è che i cittadini non credono più a nulla, tantomeno che nella politica esistono dei personaggi che si muovono esclusivamente per il bene comune. Credono esattamente il contrario! Essi, dopo aver memorizzato le loro promesse e i loro ritornelli, e avere assistito ai loro riti per farsi eleggere, sono più propensi a credere che per fare dei "miracoli" in politica, alcuni personaggi dovrebbero "cambiare pelle". E dovrebbero farlo molto in fretta, perché i cittadini sono stanchi e sono ai limiti della loro resistenza. E sanno che mettere in atto un procedimento così rapido è quasi impossibile anche per i camaleonti. Tanto più se nel mutamento non si viene assistiti da alcuni fattori naturali. E sanno anche, che, per momento, non esistono ancora dei "fenomeni" a due piedi capaci di farlo. Specialmente se si tratta di dare un volto nuovo e un nuovo aspetto a quello che è stato lungamente dimostrato. A meno ché alcuni personaggi non abbiano la facoltá di vivere molto a lungo, tanto da poter vincere il trascorrere del tempo e di poter assistere all'alternarsi delle generazioni. Inoltre, gli aspiranti al cambiamento dovrebbero avere anche la pazienza di saper attendere. almeno fino a quando qualche futura generazione non partorisca il personaggio che risolva la questione. Detto ciò, significherebbe trovarsi confrontati con un'altra epoca, con un altro mondo e con un altro modo di fare politica. E questo troverebbe qualcuno spiazzato, perché lo allontanerebbe dal suo modo di fare politica. E la politica a sua volta diventerebbe per lui un vero tabù. Perché richiederebbe un altro approccio ed un'altra mentalitá. Cosa che al momento sembrerebbe impossibile.
renzo berti
10 anni fa
Mi sembra che ci sia poco da aggiungere a quanto affermato dal capogruppo del Pd, Dante Andrea Rossi. La sconfitta elettorale del centro sinistra è anche figlia delle scelte urbanistiche della passata amministrazione Benedetti. Che, a sua volta, sono figlie della scellerata grandeur bruniniana. C'è veramente da mettersi le mani nei capelli sul modo in cui esponenti di punta della giunta Benedetti, compreso lo stesso ex primo cittadino, si siano fatti imporre le scelte di un personaggio che è diventato il nemico giurato del Pd. Insomma, l'imperatore di Capezzano ha prima generato i suoi figliocci politici e poi li ha strangolati (politicamente s'intende) con le sue stesse mani. Purtroppo la cittá, anche e soprattutto per le colpe di chi è andato in vacanza dopo il primo turno, non ha capito il messaggio di discontinuitá che proveniva da Dante Andrea Rossi. Ora, però, la cittá ha iniziato ad aprire gli occhi e ad accorgersi quello che, in una metafora cinematografica, "pensava fosse amore ed invece era un calesse". L'analisi di Quale Rinnovamento mi trova completamente d'accordo. Al di lá delle battute, Cardarelli merita tutta la stima sul piano professionale e personale, ma politicamente sta dimostrando di tirare a campare e di non avere una progettualitá politica. Forse, il suo essere fondamentalmente un personaggio ammantato di buonismo, lo ha portato a lasciar metastatizzare le masse tumorali che esistono all'interno dell'apparato burocratico comunale, dentro cui si annidano personaggi senza arte nè parte, sovrastimati rispetto alle loro effettive competenze e che si sono venduti non per quattro denari, bensì per una promozione ad una posizione funzionale superiore o per la concessione di autorizzazioni commerciali in luoghi che dovrebbero essere urbanisticamente intoccabili e restituiti alla fruibilitá dei cittadini o dei turisti! Ve la immaginate una edicola di giornali lungo i Fori Imperiali capitolini o davanti alla stanza del cuoco di Pompei? C'è ancora molto da lavorare per ricostruire il Pd dalle fondamenta. Ma gli opportunisti, i voltagabbana ed i Bruti che si sono annidati dentro al Partito in questi anni dovranno scendere dalla giostra della politica. Il "tanto peggio tanto meglio" dell'Imperatore di Bobangi non paga più!
Diogene
10 anni fa
SPERO SOLO CHE IL SIG. ANDREA ROSSI CONTINUI A SCRIVERE, RILASCIARE INTERVISTE E A REPLICARE AI COMMENTI E MI AUSPICO CHE LO LEGGANO IN TANTI SOLO COSI' CI SI PUO' RENDERE CONTO DEL SUO SPESSORE POLITICO ! IO PER PRIMO VOGLIO COMPLIMENTARMI PER " la Sua opposizione ........vera " !?!?!?!?
Quale Rinnovamento?
10 anni fa
Finalmente, Dante Andrea! La tua intervista e la tua replica nei commenti rendono giustizia a chi, come me, si era illuso che l'attuale gruppo dirigente potesse dare una svolta alla cittá in termini di idee e di programmi. In molti c'avevamo creduto, o forse ci eravamo forzati a credere, che il professore avrebbe potuto incarnare una proposta concreta per porre fine ai conflitti da comari che angosciano Spoleto. Una volta naufragata questa ipotesi, ci siamo voluti autoconvincere che Cardarelli sarebbe riuscito a gestire, all'interno della sua maggioranza di destra, le numerose derive di cui - secondo me - egli stesso è vittima. Adesso è tutto più nitido. Ora il centrosinistra è chiamato a lavorare alacremente per i prossimi 4 anni: il primo passo è quello di depurare il Partito democratico dall'interno, con i congressi che sono più che mai NECESSARI e URGENTI. Dopodiché al lavoro sui programmi, per strappare la cittá del Festival ai lanzichenecchi che oggi la dominano e, soprattutto, per restituirle la dignitá che merita e che per colpa della stessa sinistra, negli anni, ha perduto. In bocca al lupo.
Dante Andrea Rossi
10 anni fa
Colgo l'occasione per intervenire e chiarire a Daniela De Gregorio e all'amico Michael G. Jacob, persone delle quali ho la massima stima (e mi scuso per il ritardo con cui lo faccio), alcuni passaggi dell'intervista rilasciata a spoletonline. Evidenziare la necessitá di sviluppare politiche che sappiano attrarre nuova impresa nell'unica zona industriale oggi disponibile a Spoleto rappresenta un dovere, che ogni spoletino, avente a cuore il futuro della propria cittá, dovrebbe sentirsi sulle proprie spalle. Parlare di zona industriale è differente dal parlare di zona commerciale. Colgo il vostro stimolo di riflessione sul "progetto Dallas " e non ho problemi a dire che, personalmente, molte delle vostre osservazioni io le condivida, e che sarebbe auspicabile che scelte urbanistiche, nate e impostate dalla giunta di Massimo Brunini, il quale ha sostenuto e sostiene questa amministrazione, oggi possano avere una occasione, li dove ve ne fosse la volontá, per essere riviste e ripensate, indicando con coerenza quali debbano essere le zone commerciali e quali quelle industriali del nostro territorio. Studi riguardo la situazione socio - economica dell'Umbria testimoniano che Spoleto rappresenta una delle realtá dove la crisi e i problemi sono maggiori e più pesanti! Le nostre realtá produttive sono sempre di meno e sempre più in difficoltá. Sviluppare un'azione straordinaria, che sappia unire ,attraverso una partecipazione reale e attiva, tutte le energie della cittá e dei livelli superiori, e che sappia rilanciare una proposta concreta per lo sviluppo economico della nostra Spoleto, dovrebbe essere una prioritá assoluta. Oggi così non è! È passato un anno dall 'insediamento e la nuova amministrazione Cardarelli presenta un bilancio previsionale 2015/2017 la cui paternitá è interamente ascrivibile a sé. Non più alibi o responsabilitá da scaricare su altri. Quali proposte sono state presentate per il futuro della cittá? Quale partecipazione, con chi e dove? Quale rinnovamento? Riguardo la relazione previsionale e programmatica 2015 e 2017, non è accettabile che non emerga nessuna idea e che le sole parole che il sindaco sappia dire sono:"per colpa dei tagli dei governi nazionali si è costretti a navigare a vista!"( Si può verificare attraverso la registrazione del consiglio comunale). La critica che faccio, volutamente oggi, e non in ritardo come qualche " solone " anche nei commenti scrive, matura perché siamo in presenza del primo atto importante di indirizzo tutto ascrivibile alla giunta Cardarelli. E il quadro è davvero desolante! Fabrizio ha la mia stima come persona. Nel 2014, prima delle elezioni, e non lo ho mai nascosto, speravo che potesse impersonare e rappresentare una proposta di pacificazione e di superamento di un teatrino locale spesso autoreferenziale e perennemente contraddistinto da una inutile litigiosita'. A un progetto radicalmente nuovo si è preferita una proposta che come novitá ha saputo portare solo le cravatte verdi della Lega Nord e le celtiche di simpatizzanti di CasaPound in consiglio comunale, ma nulla riguardo a proposte utili per la cittá. Ecco il perché di una critica davanti al primo atto d'indirizzo realmente importante della nuova amministrazione. Ecco alcune delle ragioni per impegnarsi per un reale "rinnovamento " della nostra splendida Spoleto, e per non rassegnarsi alla cultura della litigiosita,' agli errori del passato e alle tristi improvvisazioni del presente.
claudio
10 anni fa
OLIGARCHI? Possibile ma Caldarelli lo hanno votato anche i suoi Compagni caro Dott r:Grechi
Peperoncino
10 anni fa
L'amministrazione Cardarelli manca di progettualitá? Il PD ha avuto progetti?? Quali? Le marchette per i supermercati nella zona Peep o il crequeto a Bazzano o globo e maurys nella zona che doveva essere industrale e quindi indicata per la produzione. In questa cittá manca il tassello della produzione e senza produzione i servizi non possono essere il veicolo dello sviluppo. Il commercio sarebbe solo incentrato su prodotti non locali ma di importazione. Es. Il trebbiano spoletino??? Cardarelli ha ereditato la vostra incuria e presunzione di far bene. Avete avuto mangiato e sperperato. Basta, avete perso l'ennesima occasione per stare zitti.
Cittadini
10 anni fa
Ha talmente tanti progetti questa giunta che ha previsto l'incremento dei ricavi delle multe, spendendo 100mila euro per dotare le macchine dei vigili urbani di autovelox laser per spolpare icittadini .i ma fatemi il piacere !!!!
CURVA DE PI CCHI
10 anni fa
Curva de Picchi Certo una mancanza di progettualitá in seno al Bilancio, come dichiara Rossi, all'occhio dell'esperto non si può negare. Ma se e' vero come e' vero che la squadra del Cardarelli e' tutta concentrato sulle decinai di progetti , che veramente nessuno conosce, che dovrebbero far conquistare il titolo e l'appannaggio Economico di "CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA" Ripeto nessuno conosce a parte la serata a Palazzo Mauri dove si sono sperticati a dire e non dire forse per non far capire alle citta concorrenti che nessuna e' paragonabile a Spoleto perché nella visione del relatore si può paragonare la nostra Spoleto alla Gerusalemme Celeste con 12 porte con indirizzi di sensibilitá culturali e spirituali uniche sulla faccia terrestre. Di quella sera al Mauri ricordo bene l'enorme tempo speso per parlare del curriculum di un signore, forse relatore, senza parlare dei progetti. Speriamo che il nostro Sindaco e la sua squadra abbiano capito loro dove ci portano in concreto questi discorsi o progetti, se non lo hanno capito sarebbe da dire che e' un vero casino!!!!!!! Per Carmelo Epidittico, non e' il caso di tirare fuori ricordi di caccia me commentare i contenuti contenuti se non condivisi.
basta75
10 anni fa
Forse giova ricordare all\'esimio politico locale e niente piu Dante ANDREA Rossi,che la pochezza amministrativa del suo partito,e il clientelismo che per decenni voi avete messo in atto,da partito di maggioranza della cittá, ha portato questa splendida cittá alla decadenza totale in cui e\' oggi.Gli amici degli amici chiamano e voi non potete rispondere con le solite promesse che utilizzavate da baratto con i voti e questo vi da tanta rabbia, ma sappiate che la generazione dei vecchi nostalgici che vi dava il voto per il vecchio partita cumunista a perdon comunista sta finendo,e quindi fate sbagliare il Sindaco come lo avete fatto voi, tanto peggio di voi non si Pio fare rosiconi....
carmelo epidittico
10 anni fa
O Berengario, un tempo fosti un grande condottiero, ma or ti sei ridotto a far da scudiero al cacciator bugiardo! Or vero è che il piccion ripieno è stato divorato!! Ma stai accorto che il Trippaccion nostrano, dalla ternana Santa Inquisizione, potrebbe essere anche ingabbiato !!!!
Berengario
10 anni fa
Sulle prime, la lettura dell’intervista a D.A. Rossi mi era sembrata così stupefacente da non indurmi a cercare, e a trovare, motivi di seria contestazione. Poi, alcuni commenti mi hanno “costretto” ad esprimere il mio risentimento perché, come si dice, “QUANDO CE VO’ CE VO’”. Innanzitutto, ricordiamo chi è D.A.ROSSI e che cosa dice: • È il vice-sindaco del primo anno e mezzo della Giunta Benedetti , poi dimessosi ed emigrato in segreteria provinciale del PD, mentre il Palatenda-Stella celebrava i suoi trionfi ed il “buon padre di famiglia” –Direttore Generale allibrava i suoi fantasiosi magheggi contabili • E’ il candidato-sindaco della sinistra, dopo una ricerca affannosa di un qualsiasi altro challenger, naufragato su un insuccesso elettorale senza precedenti, almeno per il comprensorio dell’Alta Marroggia. • Quando D.A.Rossi accusa il Sindaco Cardarelli (che loro, del PD, avevano tentato di portare dalla loro parte sino all’ultimo momento, per parare la frana che si annunciava, malgrado le orazioni di Don Formenton) di “navigare a vista” (l’espressione gli piace, poiché la usa in replay), si dimentica di dire che la Sua Giunta Benedetti-Lisci e la relativa maggioranza hanno navigato così bene con gli strumenti da finire sugli scogli, come uno Schettino qualunque. • Quando D.A.Rossi accusa Cardarelli di non avere “visione”, dimentica di segnalare che la Giunta Benedetti-Lisci aveva un programma così caotico (anche se chilometrico) da non essere riuscita a realizzare neanche un briciolo delle sue “visioni poetiche”; purtroppo, le conseguenze le paghiamo tutti noi, anche i nostalgici delle “bischerate” della passata Giunta • Quando D.A.Rossi si scaglia contro Cardarelli lasciando intendere che Egli (il Sindaco ) non abbia sufficiente feeling né con Perugia ( la Marini) né con Roma ( i’ Renzi) né con l’Europa ( frau Merkel?), dovrebbe sapere che: - Nell’ambito della Giunta regionale la situazione del PD spoletino è considerata un bubbone purulento, alla quale non si sa come porre rimedio, se non con qualche pomata commissariale - A livello politico romano, il renzismo non figura nell’apparato partitico locale, a parte una consigliera, che conta come il due di picche. - A livello europeo, non abbiamo notizie fresche da Lady Pesc, ma ci conforta che non le ha nemmeno Dante Andrea. In conclusione : la saggezza popolare parla di “ un bue che disse cornuto all’asino”; vista la toscanitá dilagante, si potrebbe citare “ il CENCIO che dice mal di STRACCIO”. D. A. Rossi, prossimamente ci vorrebbe più misura e più autocritica!
Luigino
10 anni fa
Ha fatto non bene ma benissimo Andrea a dire ciò che ha detto. La vacuitá degli attuali amministratori (si fa per dire) lascia con un senso di sconcerto e depressione notevoli. Così come lascia di stucco la facilitá con cui mentono con la storia del buco di bilancio. Che non c'è, è certificato dai loro stessi atti contabili. Se non c'è progettualitá ma solo attenzione alle pur necessarie minimalia è per incapacitá. Di implementare persino iniziative a costo zero, tipo quella di Castel Ritaldi per attrarre cittadini ed imprese. Ma oramai il senso di delusione coinvolge anche gli elettori (anche grandi) dell'attuale maggioranza e non basteranno certo l'indubbia simpatia e giovialitá di Cardarelli a salvarli.
daniela de gregorio
10 anni fa
Che il progetto del “graaaande” centro commerciale di Fabbreria bucolicamente chiamato LE QUERCE che doveva portare 150 posti di lavoro agli spoletini (eccome no!) fosse fragile lo sospettavano, credo, anche quanti rappresentavano la giunta Benedetti il giorno in cui quel progetto fu presentato con trionfo alla stampa. Il dott. Nitti , amministratore unico della allora Dallas srl (si chiamava così la societá, pur essendo di Ravenna) parlò dei milioni che avrebbero investiti. Quindici, se non ricordo male. Molti di noi presenti, ma non invitati a quella conferenza che doveva essere solo celebrativa dell’evento, esprimemmo tutti i nostri dubbi: un altro centro commerciale? In tempi di crisi? Perché non utilizzare, allora, l’area di Madonna di Lugo giá preposta a quello e adesso mezza in disuso? Altri punti di commercio erano fortemente in crisi e i 150 posti di lavoro per gli spoletini, dove li vedevano? Ricordiamo la polemica che ne seguì: se ne occupò anche Michele Serra in una sua AMACA su Repubblica e in un programma su Radio Radicale, l’allora assessore Juri Cerasini e Oliviero Toscani si scontrarono sull’argomento. Poi si cominciò a sapere che le non molte ditte che avevano manifestato interesse, fatte le loro considerazioni, si erano ritirate dal progetto. La nascita e la morte di Fabbreria furono rapide e accaddero sotto l’amministrazione di centro-sinistra. E siccome nel sito della Dallas immobiliare a proposito di Fabbreria si legge ancora “l’intervento si configura come il più importante per la cittá di Spoleto ed il relativo bacino d’utenza, tanto da divenire polo di attrazione dal punto di vista commerciale “, come fa ora Dante Andrea Rossi ad accostare il fermo di Fabbreria alle difficoltá delle attivitá del centro storico? Davvero pensa che se partissero lì i punti commerciali, il centro storico della cittá e i negozi tornerebbero a prosperare? Non sará, magari, il contrario? E come fa, insistendo a seguire le orme di tanti politici passati del suo partito, a pensare ancora che la rinascita dell’economia di Spoleto si possa affidare all’apertura di centri commerciali? Non abbiamo giá dato senza risolvere niente? Daniela De Gregorio e Michael G. Jacob.
AGENZIA MARCONI
10 anni fa
Agenzia Marconi Bene ha fatto Dante Andrea Rossi nella intervista a pungolare ed evidenziare le lacune, che secondo lui l’amministrazione Cardarelli ha: Ma sicuramente è informato che c’è un ex appartenente al Partito PD ora assunto come esperto in Finanziamenti Europei, e se questo è un esperto dovrebbe venir fuori una parte di quella progettualitá che il Rossi evidenzia appannaggio di Misnetti a Foligno. Poi Rossi mi lasci dire questa, che i predecessori di Cardarelli avranno avuto anche la Relazione allegata al Bilancio, ma guardiamo in faccia la realtá, ma Spoleto in queste condizioni chi l’ha ridotta? non varrá dire che è stato Cardarelli & Co. Per le attivitá in centro storico caro Rossi non bastano le agevolazioni fiscali o i contratti agevolati , e se ti fai un giro da corso Garibaldi a corso Mazzini tutti quei negozi chiusi non li riapre nessuno, perché i vecchi amministratori, con gli occhi bendati ed incapaci di capire cosa sarebbe successo, hanno permesso la costruzione di sproporzionati centri commerciali. Per le attivitá imprenditoriali la cosa è ancora più scandalosa aver preparato una zona industriale dai suoi compagni di partito lungo la Flaminia con spese di decine e decine di migliaia di euro senza l’ombra di un minimo insediamento. Ma quali attivitá si potrebbero insediare a Spoleto quando siamo in una Europa composta da 28 stati di cui 8 come l’Italia e gli altri lavorano per questi 8 e gli fanno concorrenza nel mondo? Il possibile futuro di Spoleto e dell’Italia sará nella Cultura vera e non la Kultura come si percepisce a Spoleto e sulle produzioni agricole e la enogastronomia e le attivitá speciali ad alto valore aggiunto. C’è solo da sperare che Cardarelli & Co con i suoi consigliori romani ed ex compagni del PD sappia individuare le strade da percorrere per migliorare il bene comune di Spoleto, sicuramente con l'opposizione costruttiva di Rossi sempre pronta ad intervenire.
francesco grechi
10 anni fa
Prendiamo atto con soddisfazione dell\'intervento, seppur di molto tardivo, sui temi del bilancio e della sanitá da parte del capogruppo del Pd, Dante Andrea Rossi. Come coordinatore di Spoleto Sì ho sempre denunciato la mancanza di progettualitá, la totale assenza di confronto con le categorie imprenditoriali ed economiche, in particolar modo con gli operatori del settore ricettivo, di questa giunta composta da una banda di Oligarchi, autoreferenziali, e ammantati di demagogia populista, Occorre, da ora in avanti, una azione più incisiva per smascherare le malefatte (ma è il caso di dire le non....fatte) di Cardarelli e della sua imbarazzante maggioranza che lo sostiene. Francesco Grechi Coordinatore SpoletoSì
Marco Sensini
10 anni fa
Bene!!! Anzi benissimo!! Era ora che Rossi cominciasse a fare una opposizione senza tregua a questi populisti, oligarchi, figli della destra revanscista e quindi più pericolosa proprio perchè demagogica!! Cardarelli, sinora, ci ha ammaliato con le sue bugie!! Questa cittá non ha più un ruolo politico nel contesto regionale e l'unica cosa di cui è capace il Sindaco è gettare la responsabilitá su questo o quello. Come se non fosse stato lui a tenere le conferenze stampa con Fratini in un clima di vomitevole ecumenismo!! Occhio comunque ai furbetti con il camice!!
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