politica

Primariato di chirurgia, secondo il Tar è fondato il ricorso di Patriti

 

Proprio ora che lo aveva ritirato... Colpo durissimo per i piani alti della Usl, che aveva persino chiesto l'esenzione dalle spese legali. Assessorato regionale al lavoro

 

Non era bastato il ritiro del ricorso al Tar contro l'esito del concorso per il primariato di Chirurgia dell'ospedale di Spoleto; l'Usl 2 aveva persino chiesto che l'intero ammontare delle spese legali venisse accollato al ricorrente, dottor Claudio Patriti, in forza della cosiddetta "soccombenza virtuale". E invece non soltanto


il Tribunale amministrativo regionale dell'Umbria non ha rilevato le condizioni necessarie alla condanna alle spese di una sola delle parti, ma anzi ha esaminato il ricorso e lo ha accolto, pur non potendo dare seguito agli atti per l'intervenuta rinuncia da parte dello stesso ricorrente. Il quale, come si ricorderà, dopo essersi piazzato al primo posto in quanto a titoli e curriculum, si era visto retrocedere al quinto a seguito della prova orale, all'esito della quale il Primariato di Chirurgia era stato assegnato al dottor Giampaolo Castagnoli. Un duro colpo per l'erede del dottor Luciano Casciola, pioniere della chirurgia robotica in città, del quale proprio Patriti è stato uno dei migliori allievi.

A destare stupore, oltretutto, erano state le due domande rivolte a Patriti nel corso del colloquio orale. La commissione, infatti, aveva interrogato il chirurgo sul trapianto al pancreas, del quale è un esperto, e sulla gestione del budget a disposizione, argomento ampiamente sviscerato durante la preparazione al concorso. Eppure tutto ciò non era bastato a far sì che il migliore dei candidati in quanto a curriculum risultasse anche il più idoneo a ricoprire il ruolo.

Da qui il ricorso al Tar, seguito però da un sorprendente ritiro dello stesso. Il perché? Per un'ammissione pubblica, da parte del direttore della Usl Fratini, circa la possibilità di istituire una struttura di chirurgia robotica a Spoleto, annuncio peraltro rimasto sinora senza alcun esito. Ma questo, unito probabilmente a colloqui non pubblici, era bastato a far sì che il ricorso al Tar venisse ritirato. Il che, come noto, non interrompe comunque l'iter giudiziario da parte del tribunale amministrativo.
Non solo: quando, lo scorso giugno, il medico decise di ritirare il ricorso, aveva chiesto la compensazione delle spese legali tra le parti. Una richiesta contro la quale la Usl aveva fatto opposizione, chiedendo che ogni onere fosse attribuito allo stesso Patriti. Ebbene, i giudici del Tar (Lamberti, Fantini e Amovilli) non solo hanno ritenuto di compensare integralmente tra le parti le spese del giudizio, ma hanno inoltre esaminato il ricorso rinvenendo importanti elementi di fondatezza nello stesso, che rimane comunque improcedibile per rinuncia dello stesso ricorrente.

Il dispositivo numero 371/2015 del Tar evidenzia delle incongruenze in capo alla commissione esaminatrice, a cominciare dalla valutazione dei curricula del dottor Patriti e del diretto cointeressato dottor Castagnoli. In particolare, i giudici rilevano incongruità "con riferimento al punteggio attribuito per le istituzioni presso le quali i candidati hanno prestato la loro attività, per la posizione funzionale e per la tipologia qualitativa e quantitativa delle prestazioni [...], nell'ambito delle modalità di valutazione delle capacità professionali sia con riferimento alla predisposizione delle domande sia con riguardo all'attribuzione dei punteggi, non essendo immediatamente percettibili dalle motivazioni i 30 punti attribuiti al ricorrente e i 49 punti attribuiti al controinteressato".

Un altro passaggio imbarazzante, poi, è quello relativo ai criteri di valutazione dei candidati: secondo il Tar la commissione ha dato maggior importanza alle capacità manageriali piuttosto che alle competenze in chirurgia robotica. "Considerevoli carenze - scrivono infatti i giudici - emergono con riferimento alla predisposizione dei criteri di valutazione curriculari e all'attinenza e specificità dell'incarico da conferire che richiedeva espressamente il possesso di una solida competenza nella tecnica operativa robotica e non una spiccata capacità gestionale". Insomma, per il Tar dell'Umbria il concorso della scorsa primavera presenta numerosi elementi di criticità, sia nell'attribuzione dei punteggi ai candidati sia nelle priorità individuate dagli esaminatori per attribuire il ruolo di primario.

Certamente adesso la politica giocherà le proprie carte, cavalcando i propri cavalli - anche di carta - nell'eterno gioco delle parti: di certo c'è il fatto che il concorso è un atto di gestione amministrativa, per il quale la legge individua chiaramente i responsabili. Sotto questo aspetto, la linea di demarcazione fra la politica e chi deve gestire i servizi è netta. L'Assessorato regionale competente sta valutando la vicenda in maniera approfondita e, c'è da scommetterci, nelle prossime ore arriverà una presa di posizione ufficiale da parte dell'esecutivo.



I commenti dei nostri lettori

exPD

10 anni fa

Ricordo a Capitani e Montini che Spoleto difende la sua Chirurgia generale,di cui la robotica è solo una tecnica e vuole un primario in grado di operare in open, in laparoscopia e, se serve, con il robot come sanno fare il dott. Patriti e gli altri chirurghi alunni del dott. Casciola(che, ha iniziato, rispetto a Terni e Perugia almeno dieci anni prima). Quanto al concorso non basta la sentenza del TAR a far capire che le cose non sono state fatte con regolaritá? Informatevi bene, prima di scrivere, perchè dalle vostre parole emerge che del terzo mondo fate parte voi, voi che difendete l'indifendibile.

IO Soltanto

10 anni fa

Terzo Mondo? Ma se sono proprio i politici a costruirlo; raccomandazioni , clientelismi, spartizioni delle torte, magna magna generali per avere più voti e più appoggi. Ma quando se lo mettono in testa che gli ospedali sono strutture sacre perchè la salute dei cittadini è sacra. Ricordiamo ai signori politici che le prestazioni sanitarie non c'e le regalano loro ma noi cittadini ce le siamo giá pagate anticipatamente visto l'elevato costo delle tasse che non dovrebbe andare nelle tasche dei dirigenti e dei parti ma per personale sanitario qualificato e specializzato e che i concorsi non vanno fatti a porte chiuse ma dovrebbero permettere al pubblico di ascoltare per fare in modo che non debba più succedere ciò che è successo al concorso di primario alla chirurgia di Spoleto visto che tutti sappiamo di chi era amico il vincitore del concorso.

angelo montini

10 anni fa

Penso che il Direttore Fratini faccia bene a tenere il pugno duro con la regione umbra. Non si può e non si deve cedere a questo ciarpame di campagna. Associazioni di volontariato che suggeriscono scelte e talvolta professionisti.......Sindaci che vorrebbero cacciare Dirigenti, roba da terzo mondo!

lorenzo capitani

10 anni fa

@RAS, l'eccellenza si può basare anche sulla qualitá, si vada a leggere i dati dei reinterventi sulla robotica spoletina e poi può esprimere giudizi se ne ha le competenze. Basta con questa robotica, andiamo oltre, lasciamo fare il proprio lavoro ai tecnici e la politica faccia il suo lavoro. Questa tecnica che fa tanto discutere a Spoleto ci ridono in tutta l'Umbria in quanto è una pratica in uso da molti anni a Terni e Perugia.

GAZZA LADRA

10 anni fa

Abbiamo dato prova ,ancora una volta, che la sanitá è una "questione" di potere, il Tar ha stabilito che il concorso era quantomeno anomalo, ma non può intervenire per in ritiro del ricorso, ora la ASL dovrá pagare le spese processuali, che per mera colpevolezza di un dirigente ,ricadranno sulla collettivitá, quando questi signori, se tali si possono chiamare ,inizieranno a pagare di tasca loro?

RAS

10 anni fa

L'eccellenza si basa sulla qualitá non sulla quantitá che tratta i malati come numeri! Inoltre chi pratica la robotica è sempre anche un ottimo operatore di chirurgia classica, ovvero chirurgia "open". Infine basta con lo stucchevole confronto con Foligno. Ciascuno faccia ciò che sa fare meglio per il bene e la salute dei cittadini, se poi qualche ente o fondazione ha soldi da spendere lo faccia per migliorare i servizi, spesso carenti, piuttosto che per alimentare sterili campanilismi

francesco santucci

10 anni fa

Ma quali eccellenze.....solo 40 interventi di chirurgia robotica su 980 interventi di chirurgia tradizionale o "open" come si definisce scentificamente. Neanche una casistica sufficente per essere centro di riferimento di chirurgia robotica. Basta amministratori che parlano di tutto e niente che con questi dati fanno un favore ai folignati.....e presto vdremo che qualche fondazione della cittá della quintana acquisterá il robot per l'ospedale folignate.............

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