economia

Spoleto Credito e Servizi, chi tutela chi?

 

Se lo chiede l'A.Spo.Credit con il suo presidente Carlo Ugolini, che scrive alla cooperativa e alla Consob. 'Opportuno passare per l'assemblea dei soci'. Annunciate azioni legali

 

Non si è fatta attendere la reazione dell'A.Spo.Credit. alla notizia, diramata l'altro ieri, della decisione presa dal cda della Spoleto Credito e Servizi di portare i libri contabili in tribunale e di chiedere il concordato preventivo, sia pur in continuità, per bloccare il credito, garantire i creditori e tutelare i


soci. Il presidente dell'associazione uscita sconfitta dall'assemblea di ottobre scorso - non senza polemiche e ricorsi tuttora in discussione - ha scritto una raccomandata con ricevuta di ritorno indirizzandola a tutti i membri del consiglio d'amministrazione Scs, al collegio dei sindaci e, per conoscenza, alla Consob, chiedendo le ragioni "che Vi hanno spinto . si legge nella lettera - ad intraprendere una procedura di così tanta rilevante importanza per la prosecuzione della vita della società senza averne dato preventiva notizia a tutti i soci".

Ugolini definisce ovvio che una decisione così grave, a prescindere dalle ragioni che potrebbero averla resa necessaria, avrebbe meritato un opportuno "se non addirittura necessario preventivo passaggio in Assemblea, al fine di ottenerne il parere o quantomeno di spiegarne i motivi". Tra l'altro, prosegue Ugolini, i esiste anche la possibilità che i soci, a fronte di esigenze finanziarie, avrebbero persino potuto decidere di ricapitalizzare la cooperativa.

"Mi auguro . scrive il presidente dell'A.Spo.Credit - che le ragioni che Vi hanno spinto a bypassare l'Assemblea trovino un loro fondato ed improrogabile motivo che attendo di conoscere in considerazione che, in caso contrario, potrebbero ravvisarsi motivi di grave responsabilità in capo all'organo gestorio".

Insomma, per Ugolini non è certo con il concordato che si tutelano gli interessi di oltre 20mila soci e di un'istituzione che, per oltre un secolo, è stata fra le più qualificate della città e della regione. Ad esempio verificando, come peraltro già più volte suggerito da A.Spo.Credit, la legittimità dell'operato dei commissari straordinari, "gran parte del quale - scrive ancora il presidente dell'associazione -permeato, quantomeno, da assoluta opacità, anche alla luce della sentenza del Consiglio di Stato che ha acclarato la illegittimità del commissariamento".

Sempre a proposito di tutela dei soci, Ugolini porta ad ulteriore esempio la possibilitò di impugnare il recente decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze, azione intrapresa da alcuni soci ma non ancora, almeno che si sappia, dal consiglio d'amministrazione. "Una eventuale omissione di tale iniziaiva scrive ancora il presidente A.Spo.Credit - configurerebbe una gravissima responsabilità di cui sarete chiamati a rispondere". Come pure, del resto, il cda della Scs sarà chiamato a rispondere di un eventuale mancato riscontro alla raccomandata di Ugolini, che a quel punto, in nome e per conto dei soci che rappresenta, si troverebbe costretto a intraprendere ogni utile iniziativa in ordine alla loro reale tutela.

Al di là della forma e del fioretto delle carte bollate, la realtà è che l'A.Spo.Credit ritiene illegittimo l'attuale consiglio d'amministrazione, non crede alla reale volontà degli attuali amministratori di tutelare i soci e, in tal senso, sta già raccogliendo le firme tra i soci Scs per promuovere una class-action contro tutti i responsabili e corresponsabili dell'avvenuto tracollo finanziario della cooperativa, come del resto si evince dall'ordine del giorno dell'assemblea A.Spo.Credit dell'8 luglio scorso. "Non ci chiudiamo nelle stanze - dichiara a Spoletonline lo stesso Ugolini, contattato telefonicamente - per rilasciare interviste alla stampa: noi parliamo ai soci, noi non ci dimentichiamo che il primo valore della cooperativa sono proprio loro".



I commenti dei nostri lettori

assoiato

10 anni fa

ma è possibile saper quali sono stati i presidenti che si sono succeduti e quelli che hanno creato questo buco a danno degli associati?o la colpa è sempre dell'ultimo presidente'? il nostro sindaco può dirci qualcosa in merito, visto che ha avuto l'onore di esserne il presidente in tempi non sospetti.

Socio SCS storico

10 anni fa

Leggendo il comunicato dell’Associazione ASPOCREDIT, si viene indotti a riconoscere che l’Avv. Massimo Marcucci, Presidente della SCS, pur essendo riferibile alla categoria degli “avvocati di provincia” (non è un’ offesa, tutt’altro), stavolta ha compiuto la vera e propria “mossa del cavallo”, vale a dire la mossa scacchistica spiazzante che annienta le strategie dell’avversario, mettendone a nudo le fragilitá. Sicuramente la mossa nasce da un’intesa con i Consiglieri e con il Collegio Sindacale ( presieduto da un validissimo “daddy’s boy”), ma è certo che il Presidente ha attinto a tutta la Sua scienza amministrativa per individuare l’iniziativa più consona all’interesse societario e più congruente all’accertamento della veritá patrimoniale e finanziaria. A chi chiedesse i motivi di tali asserzioni, rispondiamo: • Dante Alighieri , nel canto XXII dell’Inferno,declama: “tra male gatte era venuto il sorco, ma Barbariccia (il diavolo) il chiuse con le braccia e disse “state in lá, mentr’io lo inforco”. Marcucci, novello Barbariccia , ha trovato il modo per evitare che le “male gatte” (i poteri forti, la vecchia governance,i potentati finanziari asiatici,le associazioni criptiche, ed altri) si pappassero il sorcetto della SCS (strana assonanza con sorcio) e poi lo ruminassero in salsa legalitario-assembleare. • Infatti, bisogna essere molto a corto di cognizioni giuridico-amministrative per pensare che una procedura di concordato preventivo in continuitá possa essere anticipatamente notificata, dichiarata, specificata; ciò non è previsto, per ovvie ragioni, ma soprattutto perché si tratta della procedura più “INTELLIGENTEMENTE” reversibile che esista, per cui ogni decisione è soggetta a verifica, controllo, modifica. • Considerato che le “male gatte” vestono talvolta i panni degli organi istituzionali ( trascuro, per rispetto umano, la menata dell’impugnazione delle decisioni del MEF) , tal’altra quella delle finanziarie d’assalto (che volevano acquistare la proprietá di mezza Spoleto, e poi si sono dissolte come neve al sole, ma adesso fa caldo) , la SCS si è messa nella unica posizione possibile di chi vuole SOLO conoscere la veritá, non risparmiando alcuna iniziativa verso chi ha sbagliato , per incapacitá, per eccessiva furbizia, per non acclarata attitudine all’onestá. • Tutto ciò avrá certamente un costo, ma ci conforta la consapevolezza che , all’apparir del vero, cioè quando saranno appurate le responsabilitá, gli oneri verranno attribuiti a chi “tocca”, cioè a chi ha determinato i danni. Non so come mai , il rappresentante di Aspocredit tiri in ballo il mondo intero, ma ometta di riferirsi alla vecchia Amministrazione, che pure qualcosa dovrebbe rappresentare, anche per Lui, oltre che per chi sará chiamato a giudicare.

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