cultura e spettacolo
'Sgarbistan', la vita del noto critico diventa un film
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'Sgarbistan', la vita del noto critico diventa un film
Venerdì 24 luglio la proiezione del documentario nell'ambito della mostra 'Spoleto Arte'
Nel contesto della grande mostra di "Spoleto Arte" a cura di Vittorio Sgarbi, allestita fino al 27 agosto 2015 a Spoleto presso l'antico Palazzo Leti Sansi, situato tra via Arco di Druso e Piazza del Mercato, si attende un evento speciale in data venerdì 24 Luglio, quando alle 21.00 verrà proiettato il docu-film "Sgarbistan"
dedicato al noto critico. L'iniziativa è organizzata dal manager della cultura Salvo Nugnes, presidente di "Spoleto Arte". La regista milanese che ha realizzato questo particolare documentario, Maria Elisabetta Marelli, ha trovato la giusta distanza per riuscire a descrivere, senza usare filtri, 37 giorni, suddivisi nell'arco di 3 mesi, della vita di Sgarbi, creando un documentario, che racconta anche Vittorio, cioè l'uomo che c'è dietro il personaggio. In questo lasso di tempo il professore ha visitato 42 mostre e 35 chiese, ha rilasciato 73 interviste, è intervenuto in 27 conferenze, ha visionato il materiale di 25 artisti, ha pernottato in 31 alberghi e ha dormito a casa soltanto per 2 notti. Testi, prefazioni, introduzioni, articoli e libri scritti in tale periodo non si contano. La Marelli, filmmaker dallo sguardo guerriero e dalla voce fatata, ha tenuto una camera a mano giorno e notte, da Parigi a Salemi, dalle Marche a Genova, dalla camera da letto ai ristoranti, dal bagno degli hotel alla sua casa-museo di Ro Ferrarese, raccogliendo 190 ore complessive di girato inedito, che nel montaggio sono state rielaborate a 75 minuti di film effettivo. In riferimento alla scelta del titolo, spiega: "Sgarbistan significa simbolicamente un ultra-regno senza confini fisici, ma solo intellettuali, di cui Sgarbi è monarca assoluto e la cui capitale geografica è la città nella quale in quel momento lui si trova".
Definito «geniale e vertiginoso» da Il Giornale, considerato «una piccola, forse involontaria, "grande bellezza"» da La Repubblica e come «ritratto rivelatore» di Vittorio Sgarbi dal Corriere della Sera, "Sgarbistan" fa luce sulla vita privata oltre che professionale dell'autorevole critico d'arte, evidenziando anche il lato umano e meno conosciuto del più tenace difensore delle bellezze d'Italia, animato da un forte senso di giustizia, tra amore per l'arte e sdegno verso ogni forma di ignoranza.
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