politica

'Sette ore per firmare l'ordinanza'

 

Dottarelli e Profili, in una nota, criticano le tempistiche dei provvedimenti post-sisma adottati dal Comune: 5 domande rivolte al sindaco

 

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dei consiglieri di 'Alleanza Civica' Alessandra Dottarelli e Gianmarco Profili riguardante i provvedimenti adottati dal Comune in seguito all'ultima scossa di terremoto: 

"È passato appena un anno dalla grande esercitazione 'Ponziano' dell’aprile 2024, ma qualcosa nella macchina comunale di Spoleto sembra non funzionare nella gestione di un’emergenza, nella fattispecie quella sismica. Nelle scorse ore, un terremoto di magnitudo 3.6 sulla scala Richter ha fatto nuovamente temere il peggio alla popolazione spoletina, ancora scossa dal ricordo del 2016. Sui social e nelle chat si è rapidamente diffuso il panico, alimentato da informazioni frammentarie e non ufficiali.

Fortunatamente, l’evento sismico non ha provocato danni, ma solo un comprensibile spavento. In questo contesto, l’Amministrazione comunale, con il Sindaco Sisti – in qualità di massima autorità locale di Protezione Civile – ha scelto giustamente una linea di massima prudenza. Nulla da eccepire su questo. Tuttavia, il resto della gestione lascia spazio a molte perplessità.

Secondo quanto ricostruito, la decisione di chiudere scuole e uffici comunali sarebbe stata presa nelle primissime ore del 24 aprile, poco dopo la mezzanotte. Eppure, l’ordinanza ufficiale è stata firmata solo intorno alle ore 7:00 del mattino, mentre le comunicazioni pubbliche sono giunte poco prima. Paradossalmente, è stata la Presidente della Regione ad annunciare la chiusura già poco dopo la mezzanotte – un annuncio che però non trovava riscontro in nessun atto ufficiale del Comune, tanto che alcuni cittadini lo hanno ritenuto un 'fake'.

Anche l’attivazione del Centro Operativo Comunale (COC), con la delibera n. 51, è avvenuta solo intorno a mezzogiorno (?), ben dopo l’emergenza iniziale. Alla luce di ciò, sorgono spontanee alcune domande:

- Se la decisione di chiudere scuole e uffici era stata presa poco dopo la mezzanotte, perché ci sono volute quasi sette ore per firmare l’ordinanza e informare ufficialmente la popolazione?

- Se la chiusura era motivata dalla necessità di verificare la sicurezza degli edifici, perché i dipendenti comunali sono stati fatti entrare prima delle ispezioni?

- Perché la chiusura non ha riguardato anche altri uffici della pubblica amministrazione presenti sul territorio e alcuni anche in sedi storiche?

- Perché sono state chiuse anche le scuole Dante Alighieri e la scuola di San Martino ospitate nei moduli? Cosa si doveva controllare se non creare disagi alle famiglie?

Infine, come ben sa il Sindaco, Spoleto non dispone più di un’area attrezzata di Protezione Civile per le emergenze, in quanto attualmente occupata dai moduli della scuola Dante Alighieri. Un’area alternativa, da urbanizzare proprio nelle vicinanze, era stata annunciata e progettata: ad oggi però resta solo sulla carta. Uno spazio del genere, come è evidente, potrebbe rivelarsi fondamentale in situazioni come quella appena vissuta.

Purtroppo, quanto osservato nella gestione di questa situazione (come successe nello sciame sismico del dicembre 2023) restituisce l’immagine di una macchina ancora lenta e una gestione incerta e approssimativa della catena di comando, che fa capo al Sindaco. Quella che doveva e deve essere una 'gloriosa macchina operativa', come più volte descritta dal Sisti, rischia di assomigliare invece alle poco efficaci 'gloriose macchine da guerra' di certi fumetti".



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I commenti dei nostri lettori

Nano

4 giorni fa

..ma fatemi il piacere.. nemmeno la decenza di stare zitti avete. Nulla di personale.

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