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Il Governo taglia: meno fondi al Festival
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Il Governo taglia: meno fondi al Festival
Riduzione consistente per le risorse destinate alla cultura: anche la kermesse spoletina coinvolta, insieme a tante altre importanti realtà
Un taglio netto, complessivamente da quasi 2 milioni di euro, che coinvolgerà anche il Festival dei Due Mondi. Subiranno una riduzione i contributi concessi dal Mic alle principali realtà del panorama culturale italiano, alla luce di quanto accaduto nell’ultima seduta della commissione cultura al Senato. Il centrodestra, a maggioranza, ha infatti votato a favore della ripartizione dei contributi (contrario il Movimento 5 Stelle, il PD si è astenuto): la rassegna spoletina, di conseguenza, passerà dagli attuali 2.242.488 euro mesi fa a quota 2.130.364. Circa 112 mila euro in meno: una cifra significativa che stride con le dichiarazioni del Ministro Alessandro Giuli che, di recente, si era detto "intenzionato a rafforzare la sua l’offerta culturale”. Ora, invece, ecco la doccia gelata che, coinvolge anche altri soggetti come ad esempio la Fondazione "La Biennale di Venezia”, la Fondazione “La Triennale di Milano”, la Fondazione “La Quadriennale di Roma”, l’associazione “Italia Nostra”, il Fondo Ambiente Italiano, la Fondazione Festival Pucciniano, l’associazione Ferrara Musica, la Fondazione Ravenna Manifestazioni, l'associazione “Reggio Parma Festival”.
Il Governo, al tempo stesso, ha deciso di assegnare un finanziamento di 500 mila euro al “Festival delle Città Identitarie” ideato nel 2018 allo scopo di “far conoscere le radici culturali e artistiche di borghi e città d’Italia attraverso il coinvolgimento delle associazioni locali” dal regista Edoardo Sylos Labini “noto soprattutto - ha affermato il capogruppo del M5S in commissione cultura del Senato Luca Pirondini - per la sua vicinanza a Giorgia Meloni. Siamo di fronte all’ennesimo caso di amichettismo, anziché su merito, storia e impatto culturale reale”.
"Il Movimento 5 Stelle è stato l'unico gruppo parlamentare a votare contro, oggi in Commissione Cultura al Senato, il riparto dello stanziamento dello Stato di previsione del Ministero della Cultura per l'anno 2025. Una scelta netta e motivata da una scoperta particolarmente grave: nel testo si prevede un taglio di quasi 2 milioni di euro a danno di istituzioni culturali di assoluto rilievo nazionale e internazionale, come il Festival dei Due Mondi di Spoleto, la Fondazione "La Biennale di Venezia", la Triennale di Milano, la Quadriennale di Roma, Italia Nostra, il FAI, il Festival Pucciniano e il Rossini Opera Festival", ha detto il capogruppo del M5S in commissione Cultura del Senato Luca Pirondini. “Un mix di tagli dove i soldi servono e di sprechi in marchette per gli amici che fa tremare i polsi e che nulla ha a che fare con l'interesse pubblico. Continueremo a difendere la Cultura libera, indipendente e di qualità, contro ogni tentativo di strumentalizzazione e controllo politico", ha aggiunto”.
“Siamo contro le ‘marchette' - ha commentato la senatrice Cecilia D'Elia, capogruppo del Pd nella commissione Cultura - che il governo Meloni continua a fare in tema di Cultura, che si accompagnano ai tagli lineari imposti al ministero della Cultura e quindi agli enti, alle fondazioni e alle manifestazioni di carattere culturale, tra cui la Biennale di Venezia, la Triennale di Milano e il Festival di Spoleto. Lo abbiamo ribadito in commissione, mettendolo agli atti del parere sul riparto dei contributi di competenza del ministero stesso. Siamo allibiti – ha aggiunto – dall'arrivo in commissione del disegno di legge della senatrice Minasi che intende stanziare un finanziamento di 500mila euro per un Festival delle città identitarie, promosso da una fondazione evidentemente vicina alle forze di governo. Un ddl ad hoc, mentre il governo taglia sul resto. Abbiamo già detto che siamo contrari a questo tentativo di stornare fondi per iniziative discutibili. E meno male che si erano detti contro l'amichettismo".
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I commenti dei nostri lettori
Signor Smith
4 giorni fa
Il ministro Giuli, che alla conferenza stampa di presentazione del programma di Spoleto68 si è limitato ad una "cumparsita", prima ha irriso Spoleto citando la sua gaffe che dava dignità di provincia alla città del Festival, adesso taglia alla cieca (chissà se con conti fatti come per i dazi trumpiani?) i fondi del MIC (che una volta era MIBAC, e tanti altri nomi...) per dare spazio al "Festival delle città identitarie". D'altronde, finché vengono votati...
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