politica

Lottizzazione, parla il PD

 

Il Partito Democratico interviene dopo le recenti polemiche: 'Votare a favore non implica di per sé alcuna cementificazione o consumo del suolo. Ecco perché'

 

Riceviamo e pubblichiamo la nota del PD relativo alla lottizzazione di Madonna di Lugo, discussa nell'ultima seduta del consiglio comunale.

"Abbiamo assistito per giorni al clamore e agli interventi scomposti scaturiti all'esito della votazione di una pratica urbanistica senza alcun significato politico. Tutto questo ci ha lasciato francamente basiti e ora, alla vigilia della nuova votazione in consiglio comunale, intendiamo chiarire, ancora una volta, le posizione del partito, soprattutto a beneficio di quanti, in questi giorni, fossero rimasti confusi dalle tante fantasiose interpretazioni e dagli allarmismi di varia provenienza. Vogliamo, quindi, sgombrare il campo da quella che più che una inesistente speculazione edilizia ci appare una vera e propria speculazione politica.  

Giova innanzitutto ricordare che la pratica in oggetto rappresenta una delle 240 osservazioni presentate nel 2020 alla variante generale al P.R.G. parte strutturale: avrebbe dovuto quindi seguire, già cinque anni fa, un iter di approvazione diverso come altre decine di osservazioni simili. Così non è stato e sebbene l'attuale amministrazione abbia cercato anche un accordo extragiudiziale per chiudere il caso, l'8 ottobre scorso il T.A.R. dell'Umbria ha emesso sentenza, imponendo al consiglio comunale di esprimersi con un voto sulla questione. Nell'ottica della responsabilità di governo che la posizione di partito di maggioranza relativa ci impone, il Partito democratico ha appoggiato il corretto tentativo messo in campo dal sindaco Sisti per tentare di rimuovere pendenze giudiziarie prima di iniziare i percorsi di programmazione urbanistica, quali l'approvazione della variante "chirurgica" effettuata poche settimane fa e la stesura della parte operativa della variante generale e soprattutto del nuovo P.R.G.

Ora siamo chiamati ad esprimerci e, anche alla luce della sentenza del Tar, abbiamo deciso di superare l'astensione di 5 anni fa e di esprimere voto favorevole a quella che, ricordiamo, è una semplice osservazione. Sentire, quindi, i partiti di  centrodestra (Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia), attori del disastro della scorsa amministrazione, che tentano di spiegarci l'importanza della riduzione del consumo di suolo, francamente sfiora il ridicolo. Questo perché, seppure con una riduzione totale, le aree di nuova edificazione sono state individuate in quella variante da loro elaborata, a spot, senza alcuna visione e/o programmazione, totalmente 'a macchia di leopardo'. Questo ha determinato situazioni di evidenti disparità tra cittadini, sin dalla fase delle osservazioni e questo ci sembra iniquo e inopportuno, anche a fronte di un dato che non può passare in secondo piano: le numerose incompatibilità dei consiglieri comunali che nella scorsa consiliatura hanno costretto il consiglio comunale a esprimersi con varie votazioni sulle osservazioni alla variante generale del Piano regolatore. La presenza di queste incompatibilità, che non hanno in alcun modo interessato il Partito Democratico, impone a nostro avviso un ulteriore e ancor più puntuale rigore nell'eliminare alla radice situazioni di disparità.

Veniamo al dunque. Occorre innanzitutto evidenziare, ancora una volta, che la pratica in oggetto non comporta automaticamente alcun intervento di cementificazione o consumo di suolo perché non si tratta di una trasformazione in area edificabile, ma in una Zauni (zona agricola per insediamenti abitativi). La differenza è sostanziale, come ha correttamente spiegato nel suo intervento tecnico in aula il geometra Paolo Bordoni. 

La Zauni per diventare zona edificabile avrà infatti bisogno successivamente della parte operativa del P.R.G. Qui il Comune potrà entrare nel merito della questione, incidendo su tre aspetti fondamentali: la quantità di area da destinare al verde, il principio di concentrazione edilizia (le eventuali metrature dovranno essere concentrate in un singolo punto, che non potrà essere stabilito dal privato) e la capacità edificatoria, i cui parametri verranno decisi sempre dal Comune. Votare favorevolmente questa osservazione, quindi, non implica di per sé alcuna cementificazione o consumo del suolo, né distruzione di aree vincolate o di pregio: significa piuttosto, in questa fase, mettere tutti i proprietari dei terreni che insistono in quella zona di essere nelle stesse condizioni.



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I commenti dei nostri lettori

Roberta Privitera

4 giorni fa

fosse per me non vi farei mettere più manco un mattoncino Lego, che Spoleto è diventata una marmellata edilizia!

ah, ah...!

4 giorni fa

Che arrampicata sugli specchi, bravi, ma alla fine questo è, anche se lo mettete tra parentesi: (zona agricola per insediamenti abitativi)...quindi ci si costruirebbe e secondo i criteri -da sempre lungimiranti- dell'amministrazione comunale -questa come le altre-. Questa spiegazione mi sembra una supercazzola con scappellamento a sinistra-destra. Un modo per far stare felici e contenti un pò tutti sarebbe porre un vincolo e dare contributi ai proprietari dei terreni adiacenti affinchè lo preservino, magari con i fondi europei, no? -che magari, stavolta, sarebbero utilizzati decentemente-

Corvo delle Pianure

4 giorni fa

Imbarazzante e sconfortante il tono di questa nota che tenta, vanamente, di rassicurare e tranquillizzare: 'Se ti avviciniamo al burrone, non significa che ti stiamo spingendo giù'. Ma per favore. Questa compagine del PD Spoleto non è degna di governare il nostro territorio e dimostra ancora una volta di non conoscerlo neppure. Ignora la storia e la rilevanza dei luoghi e anziché promuovere azioni mirate al miglioramento di questa area per la collettività si preoccupa di rendere più facile la via per la sua distruzione e banalizzazione. Una vera vergogna, un fallimento totale che lascia senza parole. È palese che gli attuali esponenti di questo gruppo non hanno la minima idea di cosa significhi tutelare e valorizzare quello che ci appartiene, e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Non ci sono scuse. In questo caso non è solo incompetenza, è opportunismo puro. Meditiamo gente, meditiamo.

Roberto Quirino

4 giorni fa

Meglio ancora votare contro.

nano

4 giorni fa

Si lamentano tutti del consumo di suolo, ma poi vogliono tutti che la loro terra diventi edificabile, e che ci siano supermercati sempre più convenienti. Si lamentano tutti del consumo di suolo, ma poi vogliono che ci siano aziende che costruiscano capannoni e facciano zone industriali. Serve ONESTA' intellettuale, ogni giorno gli amministratori vengono tirati per la giacchetta per: - far asfaltare le strade bianche, anche montate che spesso sono sentieri e protetti. - far passare il proprio terreno agricolo in edificabile. prima di fare i puri e verginelli, facciamoci tutti un esame di coscienza. e non dico altro. niente di personale.

Carlino

5 giorni fa

Si...ma.... le osservazioni.... Zauni.....i percorsi di programmazione urbanistica.... alla fine il laghetto longobardo diventerà la piscina di un nuovo mega residence O NO?

Luca

5 giorni fa

È doveroso ricordare al segretario del PD Spoletino, al Sindaco, ai Consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione, ma anche far sapere a tutti i cittadini che amano questa città, che nel gennaio 2022 il Consiglio comunale ha approvato le “Linee Programmatiche di Mandato 2021-2026” del Sindaco pro-tempore Andrea Sisti. Di seguito si riporta integralmente l’Azione F2 CONSUMO DI SUOLO E COMPENSAZIONI AMBIENTALI - da leggere attentamente - che disciplina l’urbanizzazione e l’edificazione nel territorio spoletino. “Descrizione: L’urbanizzazione senza una visione di integrazione nel contesto ambientale di un insediamento può generare un fenomeno che viene chiamato consumo di suolo. Questo significa che avviene una perdita di una risorsa ambientale fondamentale, dovuta all’occupazione di superficie che originariamente era agricola, naturale o seminaturale, provocando un incremento della copertura artificiale di terreno. Un processo prevalentemente dovuto alla costruzione di nuovi edifici e infrastrutture, all’espansione delle città, alla densificazione o alla conversione di terreno entro un’area urbana, all’infrastrutturazione del territorio. Il concetto di consumo di suolo è, quindi, definito come una variazione da una copertura non artificiale (suolo non consumato) a una copertura artificiale del suolo (suolo consumato). La definizione di suolo viene dalla direttiva 2007/2/CE: la copertura fisica e biologica della superficie terrestre comprese le superfici artificiali, le zone agricole, i boschi, le aree seminaturali, le zone umide, i corpi idrici. L’impermeabilizzazione del suolo costituisce la forma più evidente di copertura artificiale. Le altre forme vanno dalla perdita totale della “risorsa suolo” attraverso l’asportazione per escavazione (comprese le attività estrattive a cielo aperto), alla perdita parziale, più o meno rimediabile, della funzionalità della risorsa a causa di fenomeni quali la contaminazione e la compattazione dovuti alla presenza di impianti industriali, infrastrutture, manufatti, depositi permanenti di materiale o passaggio di mezzi di trasporto. Ogni azione di consumo del suolo necessita di misure di mitigazione atte a minimizzare gli impatti negativi. Identificati tali impatti, è opportuno definire quali misure possano essere intraprese per compensare quegli impatti che non possono essere eliminati attraverso interventi di mitigazione. Come compensazioni ambientali si intendono le azioni volte a ottenere, per un determinato intervento, un bilancio ambientale il più possibile in pareggio, attraverso la realizzazione di elementi di qualità ambientale positiva in rapporto agli impatti residui rimanenti. L’uso del suolo è, invece, un riflesso delle interazioni tra l’uomo e la copertura del suolo e costituisce quindi una descrizione di come il suolo venga impiegato in attività antropiche. La direttiva 2007/2/CE lo definisce come una classificazione del territorio in base alla dimensione funzionale o alla destinazione socioeconomica presenti e programmate per il futuro (ad esempio ad uso residenziale, industriale, commerciale, agricolo, silvicolo, ricreativo). Spoleto è caratterizzata da una grande varietà di territori con aree urbanizzate e aree selvaggiamente costruite, spesso con una progettualità urbanistica poco funzionale, specialmente se parliamo delle aree industriali o di alcune aree periferiche. Va ripensato il consumo del suolo a livelli minimi fino ad avvicinarsi a 0 per valorizzare l’utilizzo sostenibile, rurale e ambientale di quello che per Spoleto rappresenta un bene enorme. L'azione è in connessione con i progetti di rigenerazione urbana di cui alla Priorità strategica 5. Obiettivi: Rendere Spoleto una città inclusiva con armonia tra natura e insediamento, sicura e duratura con sviluppo di integrazioni sostenibili; promuovere una cultura di società inclusiva per lo uno sviluppo sostenibile della vita dei cittadini e della città stessa; potenziare un’urbanizzazione inclusiva e sostenibile; diminuzione del consumo del suolo; coinvolgimento degli stakeholder e sensibilizzazione dei cittadini sulle strategie ed obiettivi della diminuzione del consumo del suolo e della compensazione ambientale; sviluppo di una cultura della protezione del suolo in quanto risorsa essenziale del capitale naturale; orientare il mercato a muoversi sull’esistente Progetti: Sviluppo di tavoli di confronto e di lavoro fra diverse professionalità appartenenti alla comunità scientifica afferente a diversi campi disciplinari coinvolti che comprendono la pedologia, l’agronomia, le scienze forestali ed ecologiche, l’urbanistica, l’economia ambientale; Analisi dell’esigenza abitativa e di insediamenti artigianali; Censimento dei vani utili sfitti per verificarne la rimessa in uso/riutilizzo strutture di altri enti (FFSS – ANAS - Demanio); Riqualificazione degli edifici esistenti/cambi di destinazione d’uso; Progetti di rigenerazione degli edifici abbandonati; Realizzazione di un sistema informativo sul consumo di suolo in collaborazione con ISPRA; Gestione sostenibile delle cave presenti nel territorio. Indicatori Proporzione di terreno in degrado sul totale del terreno; consumo di suolo (% anno); compensazioni presenti (% anno). Risultati Attesi: Riduzione consumo di suolo; attività di compensazioni. Periodi di attuazione: Il periodo di attuazione è l'intero periodo di mandato 2021-2026”. Per concludere mi rivolgo a tutti i consiglieri comunali, siate coerenti con le "Linee Programmatiche di Mandato 2021-2026", votate NO alla trasformazione dell'area agricola di Madonna di Lugo in zona agricola utilizzabile per nuovi insediamenti, in quanto sappiamo tutti alla fine come andrà a finire. Meditate prima di votare favorevolmente, meditate!

Moreno angeli

5 giorni fa

Alla faccia dell'ipocrisia,siete come dott.Jekill e mister Hyde,cambiate idea come il giorno e la notte,vi lamentate della""desertificazione"" del centro storico e appoggiate il nuovo piano regolatore,in zona madonna di Lugo,augurando in questo modo la morte definitiva del centro storico.ciao ciao Spoleto .........

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