Editoriale
L'Umbria cambia: Lisci lotta, Cretoni no
Editoriale
L'Umbria cambia: Lisci lotta, Cretoni no
Verdetto incontestabile da parte dell'elettorato regionale, che boccia il centrodestra a partire dai servizi essenziali. Il vicesindaco di Spoleto in lizza per entrare a Palazzo Cesaroni
L’Umbria cambia guida. Le regionali del 2024 saranno ricordate come le elezioni dell’astensionismo di destra, un fenomeno contrario alle più recenti consuetudini italiane in generale, e umbre in particolare. Soprattutto se si pensa che, generalmente, un calo dell’affluenza significa scarse, scarsissime probabilità di svolta. Di solito, infatti, pochi votanti stanno a significare che le proposte alternative a chi attualmente detiene il potere non sono riuscite a coinvolgere l’elettorato. Al contrario, questa volta gli elettori che nel 2019 – in piena onda salvinista – avevano premiato Donatella Tesei strappando l’Umbria alla perenne egemonia del centrosinistra, hanno dimostrato tutta la loro delusione abbandonando una nave nella quale, evidentemente, più non si riconoscevano.
E così, senza strafare ma con costanza, Stefania Proietti e la sua macchina elettorale hanno radunato tutti i propri elettori, portandoli alle urne grazie a un profilo sobrio e a un’attività costante, fatta di incontri quasi senza mezzi di informazione, campagne social mirate e tanto, tantissimo porta a porta stile “vecchie maniere”. Di là, al contrario, la gestione a dir poco discutibile del tema Sanità – con l’extraterrestre Coletto catapultato dal Veneto alla guida di un settore delicato come quello della salute pubblica in Umbria – ha giocato un ruolo determinante, allontanando dal centrodestra l’elettorato in tutte le realtà colpite duramente dai tagli di una visione che non è, e che non potrà mai essere, umbra.
Questa frattura insanabile ha condotto la governatrice uscente a ritrovarsi da sola con i propri colonnelli, quelli di sempre e quelli nuovi: persino a Terni la proposta del centrodestra non sfonda, con il crollo dell’affluenza che, da sola, giudica l’operato della Tesei e della sua giunta.
A Stefania Proietti ora il compito di disegnare – e poi realizzare – una visione diversa della società umbra. Una regione che invecchia, la nostra, che ha bisogno di servizi socio-sanitari di più facile accessibilità e che, negli ultimi anni, è stata obbiettivo di numerose realtà privatistiche, le quali si sono proposte – secondo il famigerato modello veneto – come alternativa al servizio sanitario regionale.
Quanto alla nostra Spoleto, il solito plotone di candidati ha svolto il percorso che un po’ tutti si aspettavano: gli unici che potevano realmente accarezzare il sogno dell’elezione erano Cretoni di Fratelli d’Italia e Lisci del Partito Democratico. Il primo è rimasto vittima della sconfitta elettorale del centrodestra, bocciato insieme a tutto ciò che fa riferimento al senatore Franco Zaffini, che è il presidente della commissione Sanità al Senato e che nulla ha fatto per l’ospedale di Spoleto a parte far cadere il sindaco che lo difendeva, Umberto De Augustinis. Il secondo, al contrario, si conferma l’esponente politico più popolare in città, raccogliendo quel che ha seminato vale a dire ascolto, disponibilità e soprattutto coerenza. Mentre pubblichiamo questo editoriale, il vicesindaco di Spoleto si trova in piena lotta per accedere a palazzo Cesaroni, malgrado abbia di fronte esponenti che possono contare su bacini elettorali ben più ampi del suo. Lisci nella sua battaglia sembra quasi un corpo estraneo rispetto al partito che lo esprime. In serata sapremo se Spoleto tornerà ad avere un proprio rappresentante di maggioranza in seno all’Assemblea legislativa umbra.
Alla nuova governatrice i migliori auguri di buon lavoro da parte di Spoletonline e di tutti gli umbri.
I commenti dei nostri lettori
DePisis
2 giorni fa
Bell’editoriale, Tesei Zaffini & CO. pagano le spallucce e il Menefreghismo circa la situazione della sanità umbra.
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