società
San Pietro, scatta il restyling
società
San Pietro, scatta il restyling
In cantiere la messa in sicurezza della strada che conduce alla chiesa e la risistemazione del suo piazzale: i dettagli
Scatteranno a breve i lavori di risistemazione dell’area in cui si trova la chiesa di San Pietro. I dettagli sono contenuti nei documenti allegati alla delibera di Giunta n. 438: la Curia Arcivescovile di Spoleto-Norcia, in particolare, si occuperà della messa in sicurezza del tratto che conduce alla struttura, del piazzale oggi utilizzato come parcheggio e di un muro pericolante da ormai diverso tempo.
La pavimentazione proposta, in particolare, sarà “uguale a quella a suo tempo adottata per la strada di accesso al parcheggio dello Spoletosfera, di Villa Milani e della salita verso il cortile delle Armi della Rocca ovvero calcestruzzo, cromofribre ed inerti di tipo locale”: l’intento, si legge nella relazione allegata al documento firmato dal sindaco Andrea Sisti, è quello di renderla impermeabile e, al tempo stesso, dotarla di “una cromia pressoché identica a quella attuale”. La parrocchia dei Santi Pietro e Paolo (soggetto attuatore dell’intervento) conta poi di attuare altre operazioni, da calendarizzare insieme alla Provincia di Perugia.
“Il rigoglio degli alberi ai lati della strada per il Ponte delle Torri e Monteluco oggi nasconde quasi completamente la scalinata di accesso al piazzale ed anche parte della facciata, mortificandone la monumentalità. È necessario quindi concordare la loro potatura parziale, in modo tale da restituire alla chiesa la sua originale visibilità”. Lungo la parete che collega la chiesa con la casa della canonica, inoltre, “vegetano alcune piante di rose e di altri fiori che andranno espiantati e collocati sui terreni agricoli posti più in basso e di proprietà sempre dell’Arcivescovado”.
Interventi pensati per valorizzare la chiesa che, insieme ad altri edifici sacri extra-urbani, “fa parte di quella sorte di recinto che, nei secoli, venne realizzato ‘a protezione’ della città e, in particolare, insieme a San Paolo inter vinosa sembra presidiare l’accesso ad essa da sud e cioè dal diverticolo dell’antica strada consolare Flaminia. Sorta nei pressi di un’area sepolcrale arcaica, essa è forse uno dei più importanti edifici dell’Umbria soprattutto per la faccia in cui il romanico locale (secolo XII-XIII) raggiunge la piena maturità e manifesta una straordinaria capacità espressiva tanto nei bassorilievi che nella composizione d’insieme, dove elementi di recupero si accompagnano a quelli appositamente prodotti in una unità inscindibile”.
La sua importanza nella vita religiosa di Spoleto “è stata sempre rilevante a partire dal V secolo e cioè da quando il vescovo Achileo, volle che venisse edificato un tempio dedicato al Principe degli Apostoli per custodire la reliquia delle catene con cui il Santo era stato legato e che lui stesso aveva riportato a Roma”.
Fai una donazione a Spoletonline per aiutare il nostro progetto
I commenti dei nostri lettori
Roberto Quirino
1 anno fa
"Riprogettazione di un prodotto commerciale, perlopiù di un modello di automobile, attuata allo scopo di migliorarne le caratteristiche estetiche e tecniche; estens. ridimensionamento del personale di un'azienda; ritocco all'immagine di un'impresa", questa è la definizione di restyling nel dizionario online del Corriere della Sera: non è possibile adottare termini più adatti per parlare di "rifacimento", "miglioramento", ecc.ecc. Comunque, tanto di cappello alla nobile collegiata di S. Pietro, con l'auspicio che il risultato possa essere il migliore possibile, ma forse sarebbe il caso che la Diocesi, o chi per lei in qualche caso, iniziasse a riparlare anche di altri luoghi e monumenti "dimenticati": S. Paolo inter vineas (luogo sordido e deturpato), S. Ansano con il suo Spagna e la cripta di S. Isacco con i suoi antichi affreschi, S. Domenico, con la sua piazza sconnessa e dissestata, soffocata dal parcheggio, e con i suoi affreschi tardogotici e di varie epoche, importanti e suggestivi, S. Maria della Concezione, detta la Piaggia, eternamente chiusa, con i bellissimi affreschi di Serodine nel catino absidale...
Spoletino.
1 anno fa
Buonasera, ero un ragazzino quando rubarono il rosone dalla facciata della chiesa di S.Pietro, possibile che a distanza di 50 anni non è mai stata riposizionata una copia di quella meraviglia? Eddai..
Voce a contrasto
1 anno fa
La sua importanza nella vita religiosa di Spoleto... Da questa ultima frase sarebbe il caso di ripartire e non finire... Finire come oggi, privata di una comunità, privata di celebrazioni, privata del vocio dei bambini che la riempivano con le loro famiglie. Ma ormai è andata così! Amen
Dì la tua! Inserisci un commento.