cronaca

'Ristabilire il diritto alla salute'

 

Sulla vicenda riguardante l'ospedale interviene la la capogruppo del Partito democratico in consiglio regionale Meloni: 'Scarsi investimenti e professionisti in fuga'

 

“Dov’è finito il diritto alla salute difeso dalla Costituzione? Dov’è finita la possibilità di salvare una persona che si sente male a neanche quattro chilometri dall’ospedale e che riceve invece l’ambulanza 40 minuti dopo la prima chiamata? Un’altra vita persa, un’altra storia spezzata e una nuova tragedia che caratterizzano e macchiano la sanità umbra, fatta di eroi che quotidianamente lavorano per salvare gli altri, ma non riescono a fare i miracoli di fronte a poco personale, scarsi investimenti e professionisti in fuga”. Così la capogruppo del Partito democratico, Simona Meloni, in merito “ai fatti che hanno interessato l’ospedale di Spoleto”.

“Le dichiarazioni del direttore della Usl 2 che ammette come sette ambulanze fossero occupate o da igienizzare nel momento in cui è arrivata la chiamata della signora, poi deceduta – dice Meloni - sono ancor più allarmanti. Allarmanti perché prendono atto di una situazione ma non fanno niente per invertire una tendenza deleteria e pericolosa. Nel 2023 è inaccettabile morire in questo modo ed è dunque necessaria e irrimandabile una presa di coscienza della gravità della situazione. Serve invece un cambio di passo, una mobilitazione ferma e decisa perché non si può morire in attesa di un’ambulanza che arriva fuori tempo massimo”.



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