cronaca

Ospedale, diffidata la Regione

 

Cittadinazattiva pronta ad adire le vie legali nel caso in cui il presidente Tesei non dovesse intervenire per sanare le criticità esistenti

 

Cittadinanzattiva Umbria, tramite il proprio segretario regionale Paola Giulivi, ha inviato, nei giorni scorsi, una diffida ad adempiere al Presidente della Giunta regionale dell’Umbria Donatella Tesei, all’Assessore alla Sanità e Welfare Luca Coletto, al Direttore regionale Sanità e Welfare Massimo D’Angelo, al Direttore Generale della ASL Umbria 2 Massimo De Fino, chiedendo immediatamente per il presidio ospedaliero di Spoleto: 

1. un cardiologo H24
2. la predisposizione di una sala di “area critica” con un’ equipe completa
3. un maggior numero di medici specializzati in emergenza urgenza al Pronto soccorso
4. la reperibilità notturna e festiva di tutti gli specialisti, non in organico nel Presidio di Spoleto 5. lo spostamento dei medici specialisti per le consulenze 

"Nel Piano sanitario regionale, infatti, il Presidio Ospedaliero di Spoleto è considerato un Dea di 1° livello come anche nel Progetto del Terzo polo ospedaliero dell’Umbria; ma in tale Presidio manca, da lungo tempo, la figura di un cardiologo H24; risultano in carico al personale del reparto di Medicina dei posti letto di ”area critica” per cui non è stata predisposta la riorganizzazione del reparto, né adeguato il numero di personale per il giusto livello assistenziale dei pazienti; il Pronto soccorso del Presidio ospedaliero di Spoleto, risulta carente di medici specializzati in emergenza- urgenza; spesso non c’è tempestività nelle diagnosi da parte dei medici del Presidio ospedaliero di Foligno che dovrebbero supplire alle carenze dell’Ospedale di Spoleto, soprattutto nelle emergenze; risultano trasporti continui di pazienti verso il Presidio ospedaliero di Foligno per consulenze specialistiche, con dispendio di risorse sia economiche che di personale, peraltro scarso, e soprattutto disagi per i pazienti stessi, la maggior parte di età avanzata". 

L’Associazione ha ricordato di aver "inviato già da tempo, alle autorità sanitarie, richieste di incontro, puntualmente disattese, e di non essere più disposta a pazientare, evidenziando anche le difficoltà dell’azienda ospedaliera di Terni e del Presidio ospedaliero di Foligno che spesso, a causa del sovraffollamento, non riescono ad accogliere le urgenze del Presidio di Spoleto". 

Nel caso di persistente mancata risposta e inadempienza da parte della Regione Umbria e delle autorità sanitarie, Cittadinanzattiva Umbria, ritenendo ci siano state e potrebbero esserci in futuro, “situazioni di particolare criticità e impossibilità a garantire la normale operatività dell’equipe di emergenza”, come citato nella Delibera di attivazione del contratto per un cardiologo, datata 25 marzo, tra l’altro non andata a buon fine, a tutela del diritto alla salute dei cittadini e nell’interesse del personale sanitario in servizio, si riserva di adire le vie legali, informando tempestivamente l’Autorità giudiziaria. 



I commenti dei nostri lettori

sergio

1 anno fa

MA CÈ IL SIG. ZAFFINI CHE AGGIUSTERA' TUTTO!! CHE SCHIFO!!!!

Mike

1 anno fa

Penso che sia le amministrazioni locali che quelle provinciali abbiano le mani legate e non posso fare molto……. Sicuramente più onestà nei confronti della popolazione aiuterebbe a comprendere tante decisioni che sembrano scellerate…….

Cittadino

1 anno fa

Replico al commento precedente: la comprensione in questo caso non è assolutamente applicabile. Qui si parla di una amministrazione regionale che sta mettendo in serio rischio la vita di decine di migliaia di cittadini. Pertanto, in mancanza di un ripensamento della Regione, l'unica via praticabile è quella dell'azione giudiziaria e della richiesta di risarcimenti in caso di eventi nefasti che possano essere ricondotti a questa (dis)organizzazione sanitaria regionale. Eventi nefasti che, purtroppo, in mancanza di una inversione di rotta, ci saranno sicuramente.

Occorre che gli amministratori della sanità della Regione per una volta parlino chiaro.

1 anno fa

Quando i politici non riescono a fare nulla di quello che hanno promesso al proprio Popolo, significano due cose: O che essi non sono capaci di svolgere quel determinato lavoro, o che essi sono succubi del loro regime. A dimostrarlo è il fatto che chi amministra questa Regione, pur conoscendo bene la situazione della sanità del territorio, sembra tergiversare sulle decisioni da prendere. Se non fosse così, non si spiega perché per l'ospedale spoletino la Tesei, in più occasioni, ha promesso di voler fare qualcosa, che non ha fatto e che stenta a fare. Se coloro che amministrano la Regione, sulla questione sanità, non sono liberi di decidere secondo le necessità e si ritengono a loro volta dei sudditi, che lo dicano chiaramente. Ammettendolo, troverebbero più comprensione da parte dei cittadini del territorio spoletino e di quelli della Valnerina. Infatti, prendendone atto, essi, bensì amareggiati e delusi, si rassegnerebbero e cercherebbero altre vie. Vie probabilmente più lunghe e più impervie da percorrere, ma con orizzonti più concreti da raggiungere!

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