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La replica dell'Usl 2 al dottor Hanke

 

Il direttore generale De Fino è intervenuto sulla vicenda dopo le polemiche generatesi nella giornata di ieri

 

Il direttore generale dell’Azienda Usl Umbria 2 Massimo De Fino ha voluto rispondere subito all'iniziativa di protesta organizzata dal dottor Maurizio Hanke. Lo ha fatto attraverso una nota che pubblichiamo integralmente.

- Il dott. Hanke, in pensione dal 15 settembre scorso, era un componente della Medicina di Gruppo, ossia di uno studio associato formato da 6 professionisti con ambulatorio principale in via Marconi 238. L’ambulatorio medico sito nel “centro storico” in via Brignone 3, oggetto di polemica, è soltanto un ambulatorio secondario del dott. Hanke. Risulta inoltre che tra gli stessi assistiti soltanto una piccola parte risieda nel “centro storico”. L’appartenenza del dott. Hanke alla Medicina di Gruppo con studio principale in via Marconi 238 ha comportato l’erogazione delle indennità contrattualmente previste (incremento quota capitaria pari a 7 euro/anno per assistito oltre all’indennità del collaboratore di studio pari a 3,5 euro/annui per assistito).

- Attualmente gli altri cinque colleghi della Medicina di Gruppo possono complessivamente assorbire circa 1500 pazienti, una quota ben superiore ai circa mille assistiti del dott. Hanke. Il passaggio è agevole e immediato in quanto le informazioni cliniche di tutti i pazienti dei medici componenti il Gruppo sono istituzionalmente condivise per garantire la continuità assistenziale e la presa in carico di tutti gli assistiti all’interno della Medicina di Gruppo indipendentemente dalla presenza del singolo professionista.

- La delibera regionale 935 del 13 settembre 2022 prevede due requisiti essenziali per mantenere l’incarico convenzionale con le Asl anche oltre il 70esimo anno di età: che l’attività venga erogata in una zona svantaggiata e disagiata dal punto di vista orogeografico intesa come comune e non parte di esso. Non risulta che il comune di Spoleto sia qualificato come tale. Nel caso di specie, in una distanza compresa tra 850 metri e 2.5 chilometri, sono attivi ben quattro ambulatori, di cui tre di Medicina di Gruppo, in corso Garibaldi 26, via Flaminia 43, via Cerquiglia 84 e via Marconi 238. Il secondo requisito da soddisfare è la carenza di assistenza dovuta a mancanza di medici in grado di acquisire le scelte disponibili a seguito della cessazione. Anche questo aspetto, come spiegato in precedenza, non consente di fatto la prosecuzione del rapporto di lavoro con il dott. Hanke. L’azienda sanitaria non può ad oggi che sollecitare (e non imporre) gli altri medici dell’area interessata - e così ha fatto - ad aprire uno studio secondario nel “centro storico” di Spoleto".



I commenti dei nostri lettori

Massimo Macrì

1 anno fa

Checco Zalone avrebbe detto: ...Ma questo è del mestiere?!?!

Spoletino.

1 anno fa

Eh già, solo chi conosce spoleto sa cosa significa per un anziano abitante nella zona alta arrivare in borgo o più là.., ma questo il sign.De Fino non lo sa o gli fa comodo ignorarlo.. bah.

Alessandro Leonardi

1 anno fa

I cittadini del Centro Storico hanno manifestato il comprensibile disagio di non aver più uno studio medico; il Dirigente ha risposto fornendo, elegantemente, i compensi del Dr. Hanke e le distanze in linea d'aria tra il Centro e gli studi medici disponibili. In ciò trovo incomprensione o elusione dell'istanza (per la prima non c'è rimedio). Comunque propongo una soluzione : prorogare temporaneamente l'attività del Dr. Hanke,attingendo le eventuali risorse tra i compensi dei dirigenti di una 'Azienda che può solo sollecitare e non imporre', in attesa di una Azienda che sappia risolvere problemi anche più difficili di questo (non particolarmente complesso).

enzo ercolani

1 anno fa

burocraticamente la risposta di DeFino è perfetta. Non fa una piega. Stonano però, e in maniera vistosa, alcuni punti. E' indubbio che il dott. Hanke abbia molto a cuore i suoi pazienti, pazienti che DeFino etichetta come "piccola parte" residente nel centro storico. Quand'anche fosse non già una piccola, ma una piccolissima parte, non si capisce perchè la Sanità pubblica non si adoperi in ogni modo per garantirne l'assistenza. Tutto, in sanità, sta assumendo, purtroppo, una dimensione economica (lo testimonia il meticoloso , fastidioso ed inutile elenco delle indennità contrattualmente previste per il medico) dimenticando il senso profondo dell'art. 32 della nostra Costituzione. Forse il Direttore DeFino se ne ricorderà quando un suo parente anziano, con difficoltà a deambulare (e , quindi, a spostarsi) con i 5 sensi offesi, abitante nel centro storico di una città al centro di un cratere sismico gli farà sapere che è rimasto senza medico.

Diogene

1 anno fa

SE FOSSERO COSI' BRAVI A RISOLVERE I PROBLEMI DELLA SANITA' PUBBLICA COME A SNOCCIOLARE TABELLE E NUMERI SAREBBE UNA GRANDE COSA ; MA FORSE E' PROPRIO PERCHE' STUDIANO SOLO I NUMERI NON HANNO LA MINIMA IDEA DEI NOSTRI PROBLEMI. ED ECCO CHE (secondo i loro conteggi tra 850 m e 2,5 km) NON SI RIENTRA IN: "zona svantaggiata e disagiata dal punto di vista orogeografico"

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