società

Ospedale, tra presente e futuro

 

L'Usl Umbria 2 ha pubblicato un report in cui vengono analizzate la situazione attuale e le prospettive del percorso di integrazione

 

Il punto della situazione all'ospedale "San Matteo degli Infermi" di Spoleto, dalla riattivazione di reparti e servizi disposti dalla direzione strategica aziendale della Usl Umbria 2 su mandato della Regione Umbria, alle prospettive legate al piano di integrazione con Foligno e con il territorio della Valnerina in fase di definizione da parte del tavolo di lavoro tecnico.

L’Ospedale “San Matteo degli Infermi” di Spoleto serve una popolazione residente nel territorio di afferenza di 61.895 abitanti. Il presidio ospedaliero è classificato come presidio ospedaliero di I livello e sede di Dipartimento di Emergenza Accettazione (DEA) di I livello. 

Come tale dovrebbe, a norma del DM 70/2015, servire un bacino di utenza compreso tra 150.000 e 300.000 abitanti ed essere dotato delle seguenti specialità: Medicina Interna, Chirurgia Generale, Anestesia e Rianimazione, Ortopedia e Traumatologia, Ostetricia e Ginecologia (se prevista per numero di parti/anno), Pediatria, Cardiologia con Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (U.T.I.C.), Neurologia, Psichiatria, Oncologia, Oculistica, Otorinolaringoiatria, Urologia, con servizio medico di guardia attiva e/o di reperibilità oppure in rete per le patologie che la prevedono. 

Devono inoltre essere presenti o disponibili in rete h24 i Servizi di Radiologia almeno con Tomografia assiale computerizzata (T.A.C.) ed Ecografia, Laboratorio, Servizio Immunotrasfusionale. Per le patologie complesse (quali i traumi, quelle cardiovascolari, lo stroke) devono essere previste forme di consultazione, di trasferimento delle immagini e protocolli concordati di trasferimento dei pazienti presso i Centri di II livello. 

Devono essere dotati, infine, di letti di “Osservazione Breve Intensiva” e di letti per la Terapia Subintensiva (anche a carattere multidisciplinare). Nel 2020, prima della conversione ad ospedale Covid, alcune di queste funzioni non erano comunque state attivate (Neurologia, Psichiatria, ecc.).

Per le attività di Emergenza – Urgenza, la struttura sede di DEA di I Livello deve servire il bacino di utenza di competenza e deve avere un numero di accessi annui appropriati superiore a 45.000. L’attività del DEA di Spoleto era di molto inferiore ai 45.000 accessi, circa 24.500, tendenza che viene confermata anche all’attività dei primi 5 mesi del 2022.

A far data dal 10 Giugno 2021, con l’esaurimento dei ricoveri per patologia Covid e con il termine dei lavori necessari per il ripristino delle aree utilizzate durante la fase di trasformazione in Ospedale Covid della struttura, si sono riattivati:

  • la Terapia Intensiva, con 5 posti letto (come previsto dalla DGR 483/2020);
  • la Chirurgia multidisciplinare (chirurgia generale, ginecologia ed urologia), con 18 posti letto (11 di degenza ordinaria e 7 di Day Surgery);
  • l’Ortopedia – Traumatologia con 20 posti letto (18 di degenza ordinaria e 2 di Day Surgery) Presso il reparto di Ortopedia sono presenti e operativi anche il medico fisiatra ed i fisioterapisti, come in periodo pre - Covid, al fine di garantire la riabilitazione necessaria durante la degenza post-operatoria fino alla dimissione del paziente;
  • la Ginecologia–Ostetricia con 10 posti letto di Ginecologia (7 degenza ordinaria e 3 Day Surgery);
  • la Medicina Interna con 28 posti letto di degenza ordinaria ed 1 di Day Hospital (ora 8 posti letto sono stati dedicati ai pazienti con Covid, come da disposizioni regionali. È inoltre attivo 1 posto letto di Day Hospital Covid per la somministrazione degli anticorpi monoclonali).

A questi posti letto vanno comunque aggiunti quelli riferiti alla R.S.A., presente nella struttura, con 16 posti letto, per un totale di 107 posti letto complessivi. Si precisa inoltre che la messa in sicurezza per l’utilizzo dello stesso quale presidio Covid ha comportato alcuni lavori strutturali per spogliatoi, docce e quant’altro, che hanno determinato una riduzione degli spazi disponibili per l’assistenza.

Per quanto concerne le aree dei servizi senza posti letto (Dialisi, Laboratorio Analisi, Radiologia, Radioterapia e ambulatori specialistici ospedalieri), tutti sono stati riattivati in sede, mentre i servizi territoriali ed il centro prelievi sono stati trasferiti alla sede di Via Manna. Sono state sempre mantenute tutte le attività di screening, compreso quello del colon retto e le attività di Endoscopia digestiva.

Lo screening mammografico per tutto il periodo Covid è stato mantenuto, in quanto è stato spostato su Spoleto il camper mammografico destinato alle attività territoriali, in sostituzione del mammografo presente nell’area radiologica dedicata a pazienti Covid. Dal mese di giugno 2021 sono state ripristinate anche tali attività.

Le attività ambulatoriali sono le seguenti: Radiologia (Rx, ECO, Mammografia, TC, RMN), Radioterapia, Oculistica; cardiologia, Endoscopia Digestiva, Angiologia, Otorinolaringoiatria, Dialisi, Chirurgia, Chirurgia vascolare, Dietologia, Ematologia, Endocrinologia, Epatologia, Gastroenterologia, Nefrologia, Neurochirurgia, Neurologia, Immunotrasfusionale, MOC, Ortoterapia, Pediatria, Proctologia, Ostetricia e Ginecologia.

Da Lunedì 3 Luglio 2022 è stato riaperto presso l’atrio dell’Ospedale il Punto CUP/Anagrafe sanitaria che era stato trasferito alla Palazzina Micheli durante il periodo di emergenza Covid. Le specialità non ancora riattivate al 30 Giugno 2022, come dotazione di posti letto, presso l’Ospedale di Spoleto dopo la riconversione da Ospedale Covid, sono: Cardiologia – UTIC, Punto Nascita e Pediatria. Per la cardiologia e la Pediatria, la criticità è rappresentata dalla carenza di personale medico, a livello nazionale e locale, con bandi di reclutamento che finiscono deserti o quasi.

Nell'elenco sono riportati i posti letto attivati ad oggi (esclusi gli 8 posti letto Covid) e quelli ancora da attivare:

 u.o. ortopedia 16

 u.o. chirurgia multidisciplinare e robotica 16

 u.o. terapia intensiva 5

 u.o. ostetricia/ginecologia day-week surgery 8

posti aggiuntivi medicina interna da trasformare in cardiologia non appena ripristinato il personale specialistico 6

 u.o. medicina interna 28

o.b. pronto soccorso 4

rsa 16

Da attivare 

ulteriori posti letto per la u.o. chirurgia o punto nascita 19

u.o. pediatria 7

Totale 99 posti letto attivati e 26 da attivare 

Integrazione Spoleto - Foligno - Valnerina

Per quanto sopra riferito appare sempre più evidente la necessità di una riorganizzazione della rete ospedaliera di quell’area al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza in sicurezza. A tal proposito il gruppo di lavoro entro la fine del mese di Luglio 2022 terminerà la parte tecnica di proposta di integrazione al fine di consentire alla regione di effettuare le scelte programmatiche necessarie.

L’integrazione degli ospedali Dea I livello di Spoleto-Foligno dovrà avere come punto di partenza la consapevolezza che tali due strutture, separate da 20Km circa, sono parte di un unico Presidio Funzionale sede di Dea I° livello in cui le attività in esso previste, dal DM 70/2015, dovranno essere razionalmente distribuite all’interno dello stesso presidio unico con modelli organizzativi funzionali, razionali e sostenibili secondo il principio di organizzazione Dipartimentale e che abbia come fine ultimo la garanzia, principale, di prestazioni di qualità valutabile sulla base dei dati di esito, e di professionalizzazione (e sua valutazione e riconoscimento) del personale quale presupposto per una maggiore attrattività. Questo presupposto potrà garantire a tutti i cittadini un approccio e un percorso di cura omogeneo e non condizionato dall’ospedale in cui il singolo si trova ad accedere.

L’esperienza Covid ha già rappresentato un importante viatico per un cambio culturale in tal senso. Basti pensare alla integrazione che si è avuta con il Presidio di Foligno per le attività di Emergenza Urgenza, di Medicina, di Pneumologia, nonché l’integrazione per le attività ambulatoriali.

Principio cardine dell’integrazione dovrà essere il passaggio, pertanto, da un clima di competitività ad uno basato sulle sinergie di intenti e al superamento della cultura dell’appartenenza al singolo ospedale o alla singola struttura, cosa ben presente al personale, verso una visione di appartenenza ad una rete funzionale e di servizio per l’intero territorio (e per l’intera Regione). 

Questo sarà possibile creando percorsi diagnostico - terapeutici di respiro Aziendale e Interaziendale con l’Azienda Ospedaliera di Terni e la messa in comune di risorse materiali (tecnologie, posti letto, etc.), non più assegnate in modo specifico ad una struttura ma messe al servizio di tutta la rete, garantendo a tutti i cittadini un approccio e un percorso di cura omogeneo. In quest’ottica ogni sede dovrà erogare prestazioni definite sulla scorta del modello riorganizzativo e specifiche per ogni presidio evitando duplicazioni incongrue ed improduttive che comporterebbero il non superamento delle criticità riportate in premessa.

L’integrazione dovrà perseguire anche l’obiettivo di realizzare livelli assistenziali di qualità in grado di invertire lo stato di attuale importante mobilità passiva convertendola in una capacità di attrazione che non sia intra regionale ma extra regionale.

L’utente/paziente potrà così percepire un miglioramento nella presa in carico della necessità di cura e nel contempo si creeranno i presupposti per una maggiore attrattività dei professionisti che vedranno garantite le condizioni per una crescita professionale e del suo riconoscimento.



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