cultura e spettacolo
La galleria Poli d’arte da applausi
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La galleria Poli d’arte da applausi
Grande successo per la mostra dal titolo 'Esposti a fortuite conseguenze', visitabile fino al 16 luglio
Ha inaugurato con grande successo alla Galleria Polid'Arte, in occasione della sessantacinquesima edizione del Festival dei Due Mondi, la mostra "Esposti a fortuite conseguenze" che propone opere di undici artisti di diverse nazionalità, legati da affinità artistica o personale: opere di Alì Assaf, Myriam Laplante, Virginia Ryan, Georgina Spengler, Franco Troiani, Jeffrey Isaac, Nyla Van Ingen, Gianluca Esposito, Olmo Amato, Marina Haas, Serafino Amato. Quest'ultimo oltre ad esporre una sua opera è anche il coordinatore dell'evento espositivo.
La mostra, ad ingresso libero e con il patrocinio del Comune di Spoleto, è visitabile fino a sabato 16 luglio 2022. Apertura: da mercoledì a domenica ore 10-13; 16:30 – 20. Il finissage, alla presenza di tutti gli artisti, è in programma sabato 16 luglio alle ore 17:30.
Il Centro Culturale Polid'arte è nato a Spoleto nel 1995 su iniziativa della scultrice e pittrice Annamaria Polidori ed è gestito attualmente con la collaborazione di Sandro Costanzi. La mostra "Esposti a fortuite conseguenze" è stata organizzata con l'amichevole partecipazione di Antonella Manni.
Presentazione
I sogni, spesso, prendono forma di allucinazione o di bizzarra rappresentazione. Uno dei miei sogni ricorrenti, vi prego, non approfondite l'argomento, è trovarmi di fronte a una tavola piena di commensali ma privo di indumenti nella parte nascosta dal tavolo. Vestito o nudo per metà. La cosa nel sogno mi produce un estremo imbarazzo. Ma questo non è quanto è accaduto in questi ultimi anni nelle riunioni in remoto? Remoto: parola che in italiano esprime una lontananza che va oltre la distanza.
L'improbabile, ciò che sembrava appartenere alla sfera del sogno è diventato realtà. Il sogno si è declassato a possibilità, fortuita casualità, riducendone le conseguenze sul piano inconscio. Perché, l'inimmaginabile, quando diventa rituale, perde di profondità.
A vedere le opere, sembra che dove il sogno non arriva, nell'artista si sviluppi fantasia e spirito di ribellione. In fondo, la ribellione è qualcosa di organico.
In questi ultimi anni, ogni forma di alchimia legata alla sopravvivenza è stata sperimentata e fra le alchimie che permettono la sopravvivenza e soprattutto la discendenza delle idee, non della specie, c'è il lavoro dell'arte.
Perché ogni artista, a modo suo, reinterpreta i propri sogni, incubi, in una chiave di accettabilità. Siamo tutti, come dice il titolo della mostra, "esposti" a fortuite non solo casualità ma conseguenze. (S.A)
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