società
Spoleto sposa Norcia e Montefalco
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Spoleto sposa Norcia e Montefalco
I Consorzi di Tutela del Prosciutto di Norcia e dei Vini Montefalco si sono incontrati a Palazzo Mauri per una giornata dedicata al gusto del territorio
Con la presenza dei loro massimi esponenti e soprattutto attraverso i loro prodotti, il Consorzio di Tutela dell’IGP del Prosciutto di Norcia e il Consorzio di Tutela Vini Montefalco si sono raccontati a Spoleto. Due eccellenze, prosciutto e vino, e due tradizioni, norcina ed enologica, che si sono incontrate quindi “a metà strada” venerdì 18 giugno nel corso di un convegno che si è tenuto a Palazzo Mauri.
Una giornata, insomma, dedicata al vero gusto del territorio, con i primi interventi di apertura che sono stati quelli di Pietro Bellini, presidente Consorzio di Tutela dell’IGP del Prosciutto di Norcia, e di Giampaolo Tabarrini, presidente Consorzio Tutela Vini Montefalco.
Sotto i riflettori un incessante lavoro, da parte dei due Consorzi, che tutela e sostiene storie antiche, fatte di abilità manuali e di vocazioni artigianali, di tradizioni tramandate da secoli e ormai insite nell’anima dei luoghi dove prosciutto IGT e vini Doc vengono prodotti.
A seguire gli altri interventi, moderati da Silvia Baratta (socio FERPI e amministratrice unica Gheusis), che sono stati quelli di Marcello Serafini (amministratore unico Parco 3°), Andrea Sisti (sindaco del Comune di Spoleto), Claudio Ciotti (sommelier professionista AIS) e di Andrea Russo (gastronomo e analista sensoriale).
In conclusione, è stata offerta una degustazione aperta al pubblico di Prosciutto di Norcia IGP abbinato ai vini delle Cantine della DOC Spoleto.
L’iniziativa fa parte del Programma di sviluppo rurale dell’Umbria 2017/2020, finanziata dal FEASR - Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale.
Info
Consorzio di Tutela del Prosciutto di Norcia IGP
Via della Meggiana, 47 - 06046 Norcia PG
info@prosciuttodinorcia.com
I commenti dei nostri lettori
Dopo la cerimonia, il riso e i confetti.
16 giorni fa
Meno male che in mezzo a questo grande sfacelo che sta subendo la gente del territorio, (prima dovuto al terremoto, poi al maledetto virus ed ora alle conseguenze economiche derivanti dalla guerra tra Russia e Ucraina), c'è ancora lo spazio e la voglia per dare qualche bella notizia e per celebrare qualche matrimonio. Ora si spera che dopo "la luna di miele" gli sposi vadano d'amore d'accordo e che gli sia data la possibilità di riprodursi per portare avanti delle nuove generazioni. E che per una questione di "carattere personale" non litighino e non divorzino prima del tempo. Perché, se dovesse verificarsi questo, per chi ha celebrato le nozze e per i testimoni presenti, non sarebbe un bell'evento da annoverare tra gli annali. Detto questo, mi unisco felicemente alla festa esclamando: Evviva gli sposi e il territorio dove essi risiedono!
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