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Tecar Terapia: il fisioterapista risponde
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Tecar Terapia: il fisioterapista risponde
Cos'è e quali sono gli ambiti del suo utilizzo
Quando si parla di riabilitazione e di Tecarterapia non bisogna essere frettolosi e, soprattutto, non si deve neppure pensare di poter fare da soli. In questi casi è sempre bene avere a che fare con dei professionisti e quindi è molto giusto parlare con persone competenti. Se ci si trova nei dintorni è conosciuto il Centro di Fisioterapia a Perugia: fisiosalusperugia.it che ci permette di avere tutte le risposte e le terapie di cui si ha bisogno.
In questo articolo potremmo parlarne con Luca Rosi che ci toglierà un bel po’ di dubbi sulle domande più frequenti che riguardano questa terapia efficace e innovativa.
Che cos’è la Tecarterapia?
Quella terapia che si chiama Tecarterapia fa parte delle terapie strumentali che si chiamano Diatermie. Grazie a questa intuizione degli ultimi anni è possibile lavorare su quelle che sono le patologie dello sportivo in particolare quelle che hanno a che fare con le infiammazioni tessutali.
Anche gli stiramenti e gli strappi a livello muscolare hanno bisogno di essere curati bene e per tempo. Questa terapia si è dimostrata subito efficace rispetto al drenaggio di quei liquidi che si formano e si sviluppano in un’infiammazione. Se vogliamo fare un esempio si può pensare di curare un osso dopo una frattura o anche un problema all'articolazione.
Quali sono gli ambiti in cui si utilizza?
Oltre a quello sportivo possiamo pensare di parlare di tante patologie sia a livello tendineo che muscolare. In uno studio professionale di ottima qualità si può pensare di usare questo strumento anche per le patologie del disco invertebrale. Infatti si può usare sia da sola ma anche in sinergia con altri approcci come quello manipolativo osteopatico.
La Tecarterapia funziona molto bene anche con le infiammazioni della colonna vertebrale. Stiamo parlando sia di ernie del disco che artrosi delle faccette, epicondiliti, distorsioni della caviglia e del ginocchio, periartriti della spalla e dell’anca. Questa tecnica è molto importante per un piano terapeutico che funzioni e abbassa di molto l’utilizzo delle terapie farmacologiche. C’è una buonissima ossigenazione dei tessuti, infatti, che aiuta sia il nutrimento che il riequilibrio e che porta a una guarigione molto buona in tempi molto più stretti.
Si può utilizzare insieme ad altri piani riabilitativi?
Certo che sì. E’ di grande efficacia come coadiuvante insieme a piani di riabilitazione differenti. Possiamo parlare delle sindromi cranio-mandibolari che sono dovute a un’infiammazione dell’articolazione temporo-mandibolare. In questo caso il paziente viene curato con la Tecar in collaborazione con l'ortodontista o l’odontoiatra. Un altro utilizzo di qualità può essere quello che viene usato nei disturbi linfatici o venosi.
Ricordiamo che la Tecarterapia è nata in ambito sportivo e ancora adesso è molto utilizzata per questa ragione. Infatti serve a risolvere patologie ma anche nella preparazione dell’atleta, cosa che serve come potenziamento degli allenamenti che ci sono sia prima che dopo la gara. Questa terapia è molto giusta anche per lo scarico post gara perché favorisce un recupero molto più rapido dall’affaticamento e dallo stress successivo. Sempre nello sport è molto importante usare la Tecar preventivamente perché riduce i rischi di traumi muscolari che possono succedere in gara e questo permette un recupero piuttosto veloce per lo scarico dell’acido lattico e anche per il ricambio del liquido sinoviale intra-articolare.
Come si applica la Tecarterapia?
Abbiamo bisogno di un dispositivo moderno e tecnologico specifico. All’inizio l’azienda spagnola Indiba aveva inventato questo macchinario che è stato il primo che ha decodificato questo metodo e che ha proprio registrato il marchio Tecarterapia. Poi il brevetto è scaduto e sono stati prodotti dispositivi simili da altre aziende che non hanno però la stessa esperienza, almeno in alcuni casi. Infatti abbiamo bisogno di macchinari che funzionino davvero e bisogna sempre controllare di che cosa si stia parlando e con quali macchine si lavori.
Serve una preparazione specifica per il macchinario?
Certo che si deve avere una preparazione specifica. Infatti non solo si deve essere fisioterapisti ma anche specializzati attraverso dei corsi che servono ad avere l’abilitazione per usare il macchinario. Infatti è importante che non ci si improvvisi mai davanti a dei macchinari complessi, anche per non creare danni al paziente in nessun modo.
Che particolarità ha il macchinario Tecar?
Questa macchina viene usata dal fisioterapista e viene applicata sul paziente con un manipolo collegato a questo macchinario che viene usato sulla parte del corpo che serve di applicazione tramite al trattamento che serve. Infatti attraverso questo massaggio tecarterapico il professionista esegue tutta una serie di regolazioni sulla macchina che servono a toccare proprio quella parte del corpo e quel tipo di patologia. La macchina non va in automatico ma è usato dal fisioterapista che imposta un modulo in base a ciò che deve essere trattato.
Si parla di impulsi elettrici leggeri che sono percepiti come gradevoli dal paziente e questo porta una sensazione di rilassatezza che addirittura porta la persona ad addormentarsi.
Ci sono delle controindicazioni?
Come in ogni terapia ci possono essere delle controindicazioni specialmente per:
donne in gravidanza
pazienti cardiopatici
portatori di pacemaker
bambini sotto i 6 anni
Comunque in tutti i casi è sempre bene parlare prima con il proprio specialista medico o il dottore di famiglia per organizzare un piano di cura e per capire se sia meglio provare anche questa terapia.
Quanto dura un percorso?
La terapia dura circa 40 minuti a seduta ma per il percorso varia da paziente a paziente. E’ molto importante, infatti, pensare sempre e comunque alla soggettività dei casi, quindi è giusto non pensare di dover fare un percorso a tempo perché il tempo di cui si ha bisogno è in base alla patologia da curare.
Importante è avere professionisti che siano attenti a quello che è il problema del paziente e che si permettano di poter avere un rapporto unico e indirizzato alla cura della persona nel migliore dei modi e nel minor tempo possibile. Anche i macchinari sono importanti ed è bene che siano di ottima qualità, siano nuovi e che siano tecnologici al punto tale da poter essere utilizzati facilmente dal fisioterapista di turno.
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